domenica 16 ottobre 2016

Serie A 8> Juventus vs Udinese 2-1 – Sniper 21

Impossibile non parlare di corsi e ricorsi storici commentando questo Juve-Udinese. Innanzitutto perché ancora fresco è il ricordo dello sciagurato esordio dello scorso anno, l'inizio di un mini ciclo(ne) negativo che aveva fatto quasi rassegnare noi ed esultare l'antipopolo sulla speranza che tutto fosse finito dopo "appena" quattro anni. Ora, non è che mentre veniva consumato quello 0-1 si sapeva già quello che sarebbe successo nei mesi successivi (io stesso l'avevo bollato come un incidente di percorso) ma col senno di poi quella partita, assieme a quella col Sassuolo, è divenuta il simbolo del trollaggio e la rimonta. 
Ancora ci spelliamo le mani a ripensare all'illusione che vi abbiamo procurato. Stessa illusione che sicuramente qualcuno a provato ieri dopo il vantaggio dell'Udinese. Forse qualche romanista, che dopo aver battuto il Napoli già pregustava un avvicinamento, ancora precoce e ininfluente, che per lui già significa vittoria. O anche solo un napoletano che non voleva staccarsi troppo dalla vetta per colpa di una "giornata umida" (cit. Sarri).

È chissà che anche il neo allenatore udinese Del Neri non ci abbia fatto un serio pensierino allo scherzetto, magari anticipando Halloween senza sapere che è proprio ad Halloween che lo scorso anno abbiamo gettato la nostra maschera e terminato lo scherzo. Come quando al calcio balilla si da a qualcuno un po' di vantaggio. Invece vi è andata male ancora una volta e dovrete tornare in fila.

Usciamo però un po' dal telefonato gioco dei corsi e ricorsi e parliamo di questa partita. Lo svantaggio arriva da una zuppa di Hernanes, ma forse per qualcuno è più comodo parlare di errore di Buffon, anche alla luce della cagnara messa su dopo quello ben più evidente fatto in nazionale, Donnarumma scalpita assieme al suo procuratore. Fatto sta che un certo Jankto ha davanti l'autostrada del gol e percorre andando poi ad esultare assieme ai suoi compagni dai nomi esotici è sconosciuti. Se anche Pozzo, che dello scovare talenti ha fatto un marchio, non trova più un giovane italiano interessante dovrete iniziare a convenire sul fatto che da noi attualmente la qualità scarseggia e non è sempre colpa di una politica esterofila.

Le defezioni nelle fila bianconere sono molte e non tutte per infortunio. Le deleterie soste della nazionale lasciano sempre scorie, laddove non ti azzoppano qualcuno (vedi Milik del Napoli), che devi gestire con un buon turnover. La Juve dopo la sosta è sempre un po' appannata. L'esordio di Pjaca dal primo minuto deve essere accantonato per i motivi sopracitati e uno dei due argentini deve sacrificarsi a poche ore dal rientro aereo. Nell'ultimora si fa male anche Chiellini, non certo per colpa della nazionale ma al suo posto deve essere richiamato Bonucci, anche solo per far panca, accorciando il suo permesso per motivi famigliari. Ieri la moglie i figli erano allo stadio ed entrambi i genitori ci han tenuto, a mezzo stampa o social, a spegnere l'ignobile e malaugurate clickbaiting sul piccolo Matteo. Lui sta bene e fanculo alle "grattate" per qualche click in più.

Meno male che tra Higuain e Dybala dove cogli cogli bene, è infatti quest'ultimo a confezionare la rimonta, esclusivamente con le sue doti da cecchino. Come a dire: "tu mi scegli e io li accoppo stando fermo", con una punizione e un calcio di rigore trasformati in maniera magistrale, già da calciatore esperto. In campo è già un leader e dopo i gol corre ad abbracciare Leo nella più classica delle storie sentimentali tra amici. Il talento numero 21 che ci porta a 21, in classifica, ponendo rimedio ad una situazione che da punto di vista fisico-mentale ha ricordato un po' il finale di Palermo. Una squadra stanca incapace di confezionare un buon contropiede pur avendo occasioni clamorose per farlo. Sul finale è mancata la lucidità di ammazzare l'avversario sulle ripartenze e ancora una volta ci si è fatti schiacciare troppo.

Il Pipita messo alla fine giusto per sostituire il Manzo che soffre dello stesso male (psicologico) di Llorente al suo ultimo anno alla Juve. Evra e Sandro insieme che sono un esperimento insolito, dato che sono l'uno il sostituto dell'altro, e che difatti in più di una occasione finiscono col pestarsi i piedi reciprocamente dando origine a pericoli evitabili. Cuadrado non ancora il Cuadro dello scorso anno, non solo per ruolo ma per condizione fisica (manca il suo scatto veloce con dribbling) e… vabbè del profeta inutile parlarne, le due buone partite restano un'eccezione.

Però di cose buone e di speranze nel futuro se son venute in questa partita. Innanzitutto il risultato, cosa fondamentale, una rimonta che Del Neri che all'epoca ha conosciuto a parti invertite con maglie invertite ma con i medesimi risultati negativi personali. Ma anche le storie di Bonucci, il rientro di Marchisio in panchina (con l'applaudito riscaldamento a bordo campo) o anche solo la presenza in panchina del 2000 Kean, un altro che sicuramente farà parlare di se nei prossimi anni, o almeno lo speriamo e lo sperano i giornali che già gli avevano dedicato le prime pagine.

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