domenica 18 dicembre 2016

Serie A 17> Juventus vs Roma 1-0 – I Sette Punti Capitali

Chiamatelo Imperium Stadium è l'impero sotto il quale tutti cadono. "Lasciate i tre punti o voi che entrate". Per 25 volte consecutive le nostre avversarie l'han fatto. Tutte quelle che nel 2016 ci son capitate a tiro, in campionato. Un dominio record che non dovrebbe offrire repliche, eppure...

"Persino" la Roma, seconda forza di questo campionato, quella che "le altre a Torino se scanseno", da quando è stato eretto questo stadio non ha conosciuto altro che la sconfitta. Sette cadute "capitali" (tra campionato e Coppa Italia) che la dicono lunga sulla fatuità delle chiacchiere contro i "freddi" dati oggettivi. Quelli per nulla ROMAntici. Sette come i punti che adesso ci separano. Un numero che a quanto pare si ripete spesso nella storia di Roma e della Roma. 

Giorno 17 alla 17ª giornata la Juve si laurea, per la quinta volta in sei anni, campione d'inverno (in autunno) dimostrando che gufare porta sfortuna di più ai gufi. A quelli citati da Andrea Agnelli ma anche a quelli infiltrati tra i nostri. Quelli che al primo passo falso isolato rivestono i panni delle vedove e remano contro, parteggiando per questo o quell'allenatore e infischiandosene della maglia. Dopo Genoa eravamo finiti. Con l'Atalanta, il derby e la Roma sul calendario Allegri non avrebbe dovuto nemmeno mangiare il panettone. Ieri altra sconfitta per l'impero delle chiacchiere, quello che si regge sugli aliti di vento momentanei.

Come quelle su Higuain. Il Panzone, il flop, il finito, lo strapagato, il trentunenne che ne compie ventinove, il mai decisivo nelle partite importanti ha già deciso i match con Fiorentina, Napoli, Torino, Roma. Ha già fatto 10 gol (13 in stagione). Non vi bastano? Vabbè, c'è pur sempre ancora un girone di ritorno per farvi negare ancora l'evidenza. Ieri si inventa un gol dal nulla. Mette letteralmente a sedere la difesa della Roma e tramuta in rete un pallone che gli si era allungato. Una chiave in grado di aprire qualsiasi partita. D'improvviso le speranze di chi credeva in due sconfitte consecutive crollano, demolite proprio da chi avevano dato per finito. Un parere influenzato dalle simpatie per i "traditi". Pareri preventivi che ricordano da vicino quelli su Tevez, anche di alcuni Juventini dell'epoca.

E' una Juve che parte subito forte ma che dopo il gol di Gonzalo non riesce a chiuderla. Nel secondo tempo la Roma viene fuori, approfittando anche del calo di una Juve in controllo del risulato in una partita condotta ad alti ritmi. Gli uomini di Spalletti si gettano a testa bassa alla ricerca del gol del pareggio ma la difesa della Juve è un muro invalicabile. Tra gli elogi sperticati ai giallorossi qualcuno è stato costretto ad ammettere qianto ieri Buffon sia rimasto poco più che uno spettatore non pagante. Un tiro loffio di Perotti non può costituire una minaccia per il portierone bianconero. Nemmeno il fumo di un assalto sconclusionato lo può essere per la nostra difesa. Non per una squadra che ha Rugani in queste condizioni di forma o questo Manzo tuttocampista. Ma in fondo fa più figo vendere la verità secondo la quale la Juve non abbia meritato la vittoria. A qualcuno brucia ammettere che le uniche occasioni veramente pericolose della ripresa sono state sprecate dalla Juve e in particolare da Sturaro. Uno che in egual misura si fa apprezzare per il buon lavoro di cuore e generosità ma fa bestemmiare per i gol che si mangia. Un giocatore come lui, foss'anche un difensore, non può divorarsi quei gol. Ne sarebbe bastato uno solo e la Roma non ci avrebbe creato i grattacapi che abbiamo avuto nel finale.

Quello che non ho capito è, ma quindi a Strootman alla fine la squalifica non gliel'hanno tolta? No, perché ieri io in campo non l'ho visto affatto. Tutti quei discorsi sul campionato falsato senza di lui, tutte quelle chiacchiere al vento sul nuovo fenomeno che avrebbe dovuto riequilibrare le sorti di questo campionato con la sua presenza in questa partita. Su dai, siamo seri! Altre chiacchiere provinciali da capitale. Ci avevano presentato Orsato come una garanzia, perché (testuali parole dei media) "il suo curriculum contava un solo rigore assegnato alla Juve". Un altro po' e ieri quasi quasi non si lamentano per l'ennesima partita falsata dall'arbitro (qualche irriducibile lo fa lo stesso) poi Mandzukic viene sgambettato in area e tutti si girano dall'altra parte.

Ancora una volta è stata la vittoria delle concretezza e della solidità. Della mentalità di questa squadra di saper anche soffrire, quando serve. Di come non ci sia trippa per gatti se questa Juve fa il suo. Certo a tutti piacerebbe stravincere senza soffrire, ma ieri si è iniziato a vedere anche bel gioco. Piccoli spazzi ancora, come piccoli spazzi si erano intravisti nel derby, ma se iniziamo a giocare anche bene (e secondo me lo faremo) allora non so davvero cos'altro dovete inventarvi per sopravvivere.

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