sabato 6 maggio 2017

Serie A 34> Juventus vs Torino 1-1 - A piccoli passi verso il traguardo


Altro pareggio figlio della frenesia e della scarsa attenzione, il secondo consecutivo. Pensare che nelle ultime due giornate abbiamo collezionato gli stessi pareggi di un'intera stagione ci dà l'idea di quanto la pressione psicologica di queste due semifinali ci sia costata in termini di punti. Da quei due persi a Bergamo all'89º a questo riagguantato al 92° il passo e breve. In questi casi si è soliti dire: "sarebbe stato meglio vincere quella e perdere questa per avere un pesante punto in più…" bé, nel "gioco dei fustini", visto che si trattava di un derby casalingo e che ormai manca poco al traguardo io sono più propenso a tenermi questi due punti invece dei tre della "realtà parallela", poiché, anche se abbiamo interrotto a 33 la striscia record di vittorie interne consecutive (prima o poi doveva succedere) quanto meno abbiamo la magra consolazione di aver mantenuto il J|Stadium imbattuto.

Come un corridore che sul traguardo si gira e vede gli altri distaccati, questa Juve sembra aver voluto cogliere l'occasione per tirare un po' di fiato e pensare ad altro. Se all'andata dopo essere passati in svantaggio abbiamo trovato più grinta e voglia di vincerla, ieri il fastidio di giocare questo derby ce lo stava facendo perdere. Con il turnover obbligato, la squadra scesa in campo, pur producendo molto e mangiandosi di più, ha dato l'impressione di potercela fare ma di non impegnarsi a dovere per segnare un gol. Per svogliatezza, per il fato avverso o per tutto quello che volete, quando una cosa ha qualche probabilità di andare storta te ne accorgi. Non tanto dalla traversa presa o dal gol divorato da Dybala nel primo tempo, quanto da quell'occasione buttata alle ortiche da Khedira nel secondo. Quella è stata la vera cartina tornasole della partita. Da annotare negativamente la prestazione di Cuadrado, ieri molto più simile a Gamberone di My Name Is Earl che al colombiano che conosciamo. Malgrado il poco impegno degli "addetti al turnover" ieri la partita la si poteva tranquillamente vincere, anche con un buon margine di gol e senza bisogno di essere costretti a giocarci il Jolly Pipita. Le occasioni sono fioccate, ma evidentemente quando la palla non vuole entrare non vuole entrare e noi ci siamo fatti prendere dall'inerzia della serata.

Una foto del Cuadrado di ieri
Poi nel gioco delle parti vengono a parlarti di un Super Toro, e non lo fanno nemmeno per vendere qualche copia in più ma perchè è la loro prerogativa elogiare il risultato a discapito dell'analisi dei fatti, meglio se lo si fa a favore di un pubblico più vasto (gli antijuve). Il Torino ha creato molto di più all'andata, mentre ieri rischiava di fare il colpo "gobbo" solo grazie ad un asso pescato nel mazzo da Ljajic. Una punizione, cosiddetta "della domenica", imparabile e inevitabile, dato che nasce dalla mano che ad Asa serviva per appoggiarsi a terra in scivolata, e che in altri tempi (vecchie regole) sarebbe stata involontaria.


Stesse regole secondo le quali lo scorso anno Alex Sandro prendeva la palla ma al Torino davano rigore (con annessa espulsione al brasiliano) o, senza andare troppo lontani nel tempo, all'andata il Manzo prendeva un giallo, per un fallo molto simile, anzi addirittura meno evidente di quello che é costato il doppio giallo ad Acquah. SKY lo sottolinea ma a quanto pare il prescritto che siede sulla panchina bovina all'epoca aveva poca voglia di litigare con Vialli per motivi opposti. D'altronde la differenza tra il SIGNOR Allegri e Sinisa si vede (anche) in questo. Gli stessi giornalisti che avevano elogiato Allegri, che non si era lamentato dell'arbitro perché eravamo stati polli noi a subire il pareggio con l'Atalanta a un passo dal fischio finale, ieri giustificano e davano ragione allo sfogo di Sinisa. Uno sfogo tra l'altro violento e di sfida verso i violenti, come a dire "lo sono anch'io fatevi sotto". Rendiamoci conto. In questo c'è tutta la differenza tra noi e loro. Piuttosto che rammaricarsi con se stessi per aver gettato alle ortiche, per il terzo anno consecutivo, un "risultato" allo Stadium nei minuti finali, accampano i soliti alibi e i soliti pianti.

Il derby finisce... quando finisce
Stessa disparità di "sentimento popolare" che ha portato una settimana fa a far mobilitare l'ONU per dieci imbecilli e ignoranti da stadio a Cagliari, contro Muntari, e che ieri produceva risolini beceri in uno studio RAI, dopo che a Benatia veniva dato del "marocchino di merda": Non importa se da un dipendente o da un ospite o se questi lo faceva senza sapere di essere ascoltato. Qui stiamo parlando della televisione pubblica italiana. E magari si tratta della stessa persona che dopo avere messo quel video pieno d'odio verso lo Stadium e il suo pubblico, credendo di essere un grande comico, non solo non viene cacciato a vita dalla TV ma diventa addirittura ospite fisso. Ma quello che mi fa più arrabbiare è lo sprezzante atteggiamento della conduttrice, nota tifosa interista, che ridendo dà la colpa a problemi tecnici e chiude il collegamento.



Dal canto nostro abbiamo salvato il salvabile grazie al solito Higuain, rientrante dalla panchina, che di mestiere ormai toglie le castagne dal fuoco. E qui dobbiamo parlate ai soliti lamentosi juventini che lo volevano in campo dall'inizio. Magari i soliti che si sarebbero lamentati se Allegri l'avesse fatto giocare l'ennesima partita senza risparmiarlo. Quelli che avrebbero voluto il turnover pre-coppa solo quanto le cose fossero andate bene. Quelli che "chissenefrega del campionato, metti la primavera e pensiamo alla coppa" in stile Jardim all'inverso.

Per tutti gli juventini apocalittici e per gli accaniti sognatori antijuventini chiudo con un analisi fatta col calcolo di numeri semplici e interi, quindi neutra, che mi serve per prendere le distanze da entrambi. A tre giornate dalla fine la Juve ha 85 punti, Il Napoli 77 e la Roma a 75 (con una in meno). Il che significa che massimo il Napoli puó farne 86 e la Roma 87… ora prendetevi un po' di tempo guardando il calendario e chiedetevi: contro Roma, Crotone (in casa) e Bologna almeno una vittoria puó uscire? Pensateci, senza fretta.