domenica 14 maggio 2017

Serie A 36> Roma vs Juventus 3-1 - Scudetto infinito


E' l'ultimo grande sgarbo che la Juve fa al Napoli. Per una anno a pregare in una nostra sconfitta per poi leccarci il culo stasera, sperando in una vittoria che sarebbe servita ad entrambi. Non sono riusciti nemmeno a portarci bene, anzi ci han portato persino sfiga, maledetti loro! La Juve si presentava a Roma con un ampio turnover e il pensiero della finale di Coppa Italia. La Roma dal canto suo aveva molti più interessi di noi nel vincere questa partita. Un secondo posto da difendere e (visto il calendario) ipotecare. Il desiderio di evitare la festa in casa propria. Col rischio braccino elevatissimo e al fine materializzato. Una sconfitta che allunga il nostro campionato. Un match point fallito che rimanda i giochi a Domenica prossima.
Purtroppo quando scendi in campo per pareggiare, contro una squadra a cui serve vincere  c'è poco da fare. L'inerzia in questi anni è sempre stata sbilanciata sulla seconda rispetto che sulla terza. Le seconde statisticamente non hanno mai fallito questi appelli rispetto alle terze. Il vantaggio di Lemina e l'immediato pareggio ci han portato subito via le risorse psicologiche per tentare di vincerla. Il secondo tempo non è stato affrontato nel migliore dei modi. L'inerzia (ancora lei) fa carambolare in porta il tiro deviato di El Shaarawy e penso che simbolicamente la partita si sia chiusa lì. Inutile lo sforzo di metter dentro i "titolari" quando ormai i "panchinari" l'avevano già mandata in vacca. Troppo sfilacciata e con poco mordente la prestazione dei soliti Cuadrado o Lichtsteiner. Poco convinta la prova a centrocampo del grande ex di turno. Poco servito l'attacco e Higuain che quando ha l'occasione di segnare preferisce dare questa gioia a Lemina. Quasi pessima la serata di Bonucci. Il 3-1 è solo il sigillo finale per le nostre speranze

Purtroppo queste son partite da affrontare col massimo dell'organico e non è stato possibile farlo, mentre quello che a noi preme ora è usare il sangue freddo. Incassare anche un colpo doloroso ma avere la forza e la lucidità di rimettersi subito in piedi. Sono queste le sfide che attendono i campioni e le squadre che come noi sono sempre su tutti i fronti e devono dosare gamba e testa fino alla fine. Non possiamo invidiare provinciali come il toro (ad esempio) che hanno una partita della vita a stagione e poi possono anche andare in vacanza. Soffrire fino alla fine significa arrivare in fondo.

Insieme al Napoli stasera c'è anche un'altra squadra che indirettamente e collateralmente non gioisce di questo risultato ed è il Crotone. Poichè Domenica non potremo avere pietà per lui, anzi dobbiamo giocare per vincere. Ci dobbiamo invece augurare che i nostri non mollino al cospetto di un avversario alla portata come questo, con l'ennesima paura di vincere. Domenica non ci resta che vincerla e basta, senza se e senza ma, perchè rimandarla all'ultima non ci esporrebbe nelle condizioni migliori, anzi il rischio di zuppa sarebbe elevatissimo. Lungi da noi anche solo l'idea di pensare di poter essere magnanimi verso il Crotone, poichè, come recita un antico detto, chi ha dispiacere della carne degli altri offre la propria ai cani.

La situazione, per quanto gestibile è giusto un po' fastidiosa, perchè si sarebbe potuto non allungarla sino a questo punto, arrivando nelle condizioni attuali con lo scudo già in tasca e la rilassatezza necessaria per affrontare al meglio le sfide storiche delle prossime settimane. Ho sempre odiato ridurmi all'ultimo minuto, poichè di fatti strani nel corso della mia vita da tifoso ne ho visti tanti e sono un maniaco della certezza. Bramo la certezza dello scudo, non mi basta il pronostico o il tempo per realizzarlo. Quei 3 punti in due partite io li voglio subito.

Sarebbe meglio mettersi subito a testa bassa e tornare a casa senza fiatare. Tre giorni di silenzio che dovrebbero riguardare sia loro che noi. Non c'è nulla che mi dà più fastidio delle chiacchiere, quelle vertenti su infiniti scenari - come infinito sembra essere questo campionato - quelle inutili come un parasole in una tempesta. Perciò mi fermo qui, sperando in mercoledì e sperando di non allungare la scottatura romana.

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