giovedì 18 maggio 2017

FINALE TIMCUP: Juventus vs Lazio 2-0 - La dodicesima notte

Quanto meno abbiamo evitato il "triplete al contrario" ipotizzato ed evocato da Caressa come una macumba in un sondaggio a SKY. La Juventus mette in bacheca la sua dodicesima Coppa Italia, la terza di fila e dà una bella botta al morale collettivo. Non fossimo riusciti a portarla a casa infatti, il contraccolpo psicologico sarebbe stato molto pesante... e pensare che ad un certo punto, nell'ultimo ventennio, questa coppa era diventata stregata. Ma una volta tornati a vincerla non ci siamo più fermati. Contro la Lazio, come nella sera della decima. Come quella sera con il pensiero di un'altra Finale, ancora una volta chiedendoci: se questa ci ha fatto palpitare, Dio salvi le nostre coronarie da quella.

A dirla tutta stavolta è stato diverso. La Juventus finalmente porta a casa una finale di TIMCUP senza soffrire più di tanto e soprattutto senza supplementari. Speriamo allora che questo sia di buon auspicio per il 3 Giugno, che sia anche quella una finale diversa, in senso più ampio.


Una Coppa nata da un brivido, l'unico vero del primo tempo, quel palo di Keita che lascia forse a loro l'impressione che "non sia la loro serata". Il vantaggio di Dani Alves (migliore in campo) ci fa ben sperare ed esultare moderatamente, ma è il raddoppio di Bonucci su calcio d'angolo che ci mette in mano la partita e la consapevolezza di potercela fare anche questa volta. E dire che non era partito bene. In Italia ormai non abbiamo rivali, tanto che alle altre lasciamo solo le briciole, quelle raccattate nei Natali di Doha. Nel secondo tempo la Lazio ha fatto il possibile, dopo un primo tempo in cui si era "fermata al palo", impegnando anche più volte Neto. Il vice-Buffon mette così anche la sua firma su questa Coppa Italia, riscattando quella papera di Napoli in semifinale. 

Chi non ho visto in serata è stato Dybala, troppo lezioso e poco incisivo. Il Manzo invece prende la sua razione di botte e ne esce con un sopracciglio spaccato. Tagliavento pareva non volesse iniziare ad arbitrarla affatto, tanto che tira fuori un solo cartellino giallo e lo fa verso Alves per proteste. La lezione di antisportività del Napoli in semifinale pare abbia fatto scuola. La Lazio non getta fuori la palla con giocatore a terra e quasi quasi segna. La Juventus comunque spreca tanto e troppo. Higuain ha due occasioni clamorose per tempo ma si fa ipnotizzare da Strakosha. La Juve però riesce a gestire la partita fino alla fine, nonostante un centrocampo traballante e un Rincon non in serata.


Prevedibile e preventivata invece la prestazione della RAI in telecronaca, con Cerqueti che sul due a zero continua a sperare nei supplementari per tutta la partita. Una tiritera continua intervallata dalla solità gufata al contrario con la storia del triplete. Guardate, spero che accada non tanto per la cosa in se (che sarebbe già fantastica) ma per il fatto di poter finalmente cambiare il nome alla cosa. Vincerlo significherebbe anche non farglielo nominare più a nessuno per paura di dover nominare anche noi assieme a quelli.

Vivere tre finali in questo modo mi ha fatto patire più della tensione della partita. Non si può sentire poi lo stesso Cerqueti dire "speriamo che lo juventino non si sia fatto male... per la Juve naturalmente". Come per la Juve? Ma tu non dovresti sperare nell'incolumità di ogni giocatore, che sia dell'una o dell'altra squadra? E meno male che questo era quello tacciato di juventinità dalla Società Calcio Napoli. A Zaccheroni stesso scappa un "meno male che Mandzukic non ha trovato il tempo", quando per poco il croato non si trovava da solo davanti al portiere. Definirli assurdi è un eufemismo.

Adesso sotto con un altra finale, quella di domenica contro il Crotone. Senza paura di vincere ma con la voglia di sfilare con le due coppe. Incrociamo le dita. Per i "moriremo-tutti" vorrei ricordare che anche l'inter nel 2010 vinse prima la Coppa Italia e poi lo scudetto, tra l'altro all'ultima giornata, perciò restate giù dal carro sia nel bene che nel male. Meglio avvisarvi adesso, in tempi non sospetti.

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