venerdì 14 luglio 2017

Fargo - Stagione 3 [Serie TV 2017]


Nato, apparentemente, come discutibile adattamento per la tv di un film cult, Fargo già nelle prime puntate fece ricredere i più scettici, grazie ad una ricostruzione pressochè perfetta delle atmosfere della pellicola (ma con un tocco più "moderno"), oltre che a interpretazioni memorabili da parte di attori di primo livello. La seconda stagione rilanciò la posta, presentandoci molto piu' che un piacevole tappabuchi in attesa della prossima stagione di True Detective, ne prese anzi di fatto il posto quando quest'ultimo cadde in disgrazia a causa di una seconda stagione criticata piu' del dovuto.

Dopo una seconda stagione quasi perfetta cosa inventarsi ancora in un telefilm che e' ormai un vero e proprio "stile televisivo"? A differenza di tutti gli altri telefilm antologici infatti Fargo deve mantenere inalterato il contesto, le amosfere, il modo nel quale si devono sviluppare le vicende, anche qualche personaggio. Di fatto quindi pur potendo raccontare storie sempre nuove deve muoversi all'interno di certi paletti che sono un po' il suo forte ma anche un limite alla creatività.
 

Emmit e Ray Stussy sono due fratelli (interpretati entrambi da Ewan McGregor) che non vanno molto d'accordo, il che non e' altro che un eufemismo per dire che di detestano. Più che altro Ray è invidioso della notorietà e del patrimonio di Emmit, patrimonio secondo lui costruito immeritatamente. In cerca di un modo per riprendersi cio  che ritiene suo finirà (anche con l'aiuto di un ex detenuta, nonchè sua ragazza) per creare un vero e proprio casino, nel classico stile Fargo: morti, scambi di persona, intrighi, un pizzico di mistero, un accenno di fantascienza (anche qui ha una certa importanza la consueta sottotrama che ha a che fare con gli alieni, in questo caso però si tratta di fantascienza "testuale": i racconti dell'androide Minsky,  scritti da Thaddeus Mobley, patrigno del capo della polizia Gloria Burgle). 
In mezzo ai due fratelli e alle loro scaramucce si inserirà un personaggio poco raccomandabile, V.M. Varga, detestabile imbroglione, che mira ad appropriarsi dell'azienda di Emmit. Le azioni di Varga contribuiranno ad insospettire la polizia della zona, che però come al solito (a parte Gloria) sarà formata per gran parte da inetti incapaci di individuare un inizio anche se glielo mettessero sotto il naso.

Tranquillo, tranquillo, non ti preoccupare, diremo che tuo fratello è morto per un grave caso di EpiStussy
Questa terza stagione di Fargo riprende certi sviluppi di trama che per un verso ricordano quelli della prima stagione, laddove Emmitt avrà più di un punto di contatto (a livello di situazioni) con il personaggio di Lester Nygaard, anche se a differenza di quest'ultimo sarà incapace di agire e sarà molto più sottomesso agli eventi.
Un ulteriore legame con la prima stagione sarà data dal ritorno di uno dei personaggi chiave, il sordomuto Wrench. Qui pur avendo sicuramente un ruolo per certi versi decisivo nella seconda parte della stagione, resterà comunque un personaggio di raccordo, funzionale, avulso comunque da quello che stava accadendo prima della sua comparsa. E' come se (a differenza delle altre due stagioni) il "collegamento" sia stato inserito perchè doveva esserci, sembra meno naturale insomma, pur nel gioco delle casualità e delle coincidenze classico di Fargo.


Ma si vede che sono sempre io dai, perchè devo fare due parti diverse?

Purtroppo rispetto alle altre stagioni della serie qui alcune morti sembrano "forzate", non hanno lo stesso impatto, la stessa beffarda ironia, non sono frutto del karma o di un percorso veramente compiuto. Alcune scelte sembrano affrettate. Forse parte di questa colpa ce l'hanno i personaggi che sono meno "appariscenti", non si riesce ad odiarli o amarli come ci si aspetta Varga sicuramente è un personaggio ben costruito (e ben interpretato da David Thewlis), gli altri invece somigliano a quelli delle passate stagioni ma non hanno lo stesso carisma (Gloria, pur risultatando un personaggio interessante, ha troppi punti di contatto con Molly Solverson). Anche la sceneggiatura appare meno "ricca", succedono meno cose, tutte condensate in pochi episodi, si avverte meno la tensione e la crucialità di certe scelte compiute dai personaggi.

Certo non mancano comunque le morti assurde, "a sorpresa", i piani geniali che funzionano alla perfezione ma poi falliscono per un dettaglio stupido o al contrario idee sgangherate che si rivelano geniali, però funzionano meno rispetto al passato. Manca forse proprio quell'imprevedibilità, quella genialità nel costruire situazioni, quelle scene folli ed esilaranti, manca anche un po  la violenza e "il sangue" sostituite da situazioni meno eccessive. La colpa principale insomma di tutta la stagione è quella di venire dopo le altre due, di non avere quella freschezza delle prime puntate, perchè per il resto si parla sempre di una serie di buon livello.

Il mio nome è Daniel Rand e sono l'IRON TEETH

Come detto qui siamo vicini come trama alla prima stagione, tuttavia qui il lato ironico (che pure c'e') e' meno marcato, paradossalmente gli scenari sono meno freddi ma piu' "fredda", asciutta, è la dinamica degli eventi. Il finale stesso racchiude un po' tutto il senso della stagione, un finale sospeso, anticlimatico, che chiude le vicende con un non detto, così come tante altre cose in queste 10 puntate (e nel telefilm), quasi a lasciare lo spettatore libero di immaginare questo o quello scenario. A ben vedere forse un dettaglio per interpretare meglio il finale c'è, resta comunque qualcosa di suggerito e sfuggente. Un "non finale" che potrebbe essere quello definitivo.
 
Fargo resta una serie godibilissima: la fotografia, le situazioni, le musiche (una serie americana che ti va a ripescare il Celentano di Prisencolinensinainciusol come può non essere geniale) i dialoghi il piu' delle volte non deludono. Questa terza stagione forse,  è vero, è quella meno efficace, ma la meno efficace di un telefilm ben al di sopra della media, che riesce ad inserire senza soluzione di continuità scene che appaiono fuori contesto ma che (magari dopo una seconda visione) invece si rivelano sempre importanti e perfettamente inserite nel quadro generale (la scena iniziale ad esempio che acquista un senso solo se ripensata dopo aver visto le ultime puntate). Come tessere di un puzzle che si incastano in tempi e modi diversi.

Noah Hawley ha detto di volersi prendere una pausa di riflessione perchè al momento non ha idee sul come e sul se Fargo continuerà. Forse tutto sommato una pausa puo' far bene, in modo da riordinare le idee, speriamo solo che la serie non si concluda qui. Sarebbe un vero peccato.


PRO

- Musiche e fotografia di alto livello, come al solito
- Alcuni monologhi di Varga
- Situazioni come al solito in bilico tra il drammatico e il grottesco

CONTRO

- Personaggi meno carismatici di quelli delle passate stagioni
- Meno "fresca" e con qualche situazione già vista
- La serie potrebbe chiudersi qui

Voto 7,5

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