Ora, io, dovrei parlare di Dybala... ma non vorrei urtare la suscettibilità e la sensibilità di grandi esperti calcistici come Pistocchi e Ziliani. Anzi, in segno di rispetto verso la loro imparzialità, la Joya non solo dovrebbe restituire il pallone, guadagnato con questo hat trick, alla Lega, ma dovrebbe anche dirgli di riassegnare a tavolino questi suoi tre gol (magari a Icardi) poiché valgono solo quelli (non) fatti contro il Barcellona
No, a parte gli scherzi... stiamo parlando di 52 gol in 100 presenze (1 ogni 2) per un neo numero 10 che non è neppure punta pura come lo era a Palermo. Dieci gol nelle prime quattro di questo campionato, capocannoniere in attesa di concorrente, partite praticamente vinta da solo. Questo è Paulo Dybala da Laguna Larga, che non sarà certo Messi ma non è poi questa gran ciofeca. Noi ce lo teniamo, che dite? Ci teniamo lui e la sua crescente maturità, anche nelle piccole cose. Anche il suo dominare e tenere il campo come non gli capitava neppure lo scorso anno
Di questa partita, oltre alla tripletta del non-Messi, ricorderemo anche la disperazione del torinista Cravero, telecronista tecnico di Premium Calcio, che per tutto il primo tempo, invece di commentare le azioni di una Juve in dominio, si lamentava del presunto scarso impegno del Sassuolo. In maniera così continuata da risultare tediante. Lì per lì ai due (telecronisti) scappa di ricordare l'assenza di Berardi e quasi ci mancava che non si accodassero (con parole esplicite) al coro dei complottisti per inerzia e abitudine ma privi di aggiornamenti disponibili come un vecchio Iphone 4. Niente di meno lui, quello che da tre anni rifiuta la Juve, tifoso sfegatato dell'Inter, si infortuna ma... "lo fa sempre per evitare la Juve". Come quando lo scorso anno, per fugare ogni dubbio, fa una vacanza di sei mesi dai campi di gioco.
Vero questo Sassuolo è stato ben poca cosa. Il gol che apre i giochi è un gioiello di Dybala, prima ancora che una mancata chiusura della difesa sassuolese. Ma davvero non capisco cosa si pretende dal Sassuolo che non si è preteso nelle altre sue brutte partite. La Juve gestisce e domina la partita ma subito dopo il raddoppio, che Dybala segna da fermo e con le mani in tasca, ha il suo solito attimo di blackout che gli costa l'accorcio da parte dei neroverdi. Un gol praticamente regalato, che forse innesta una piccola fiducia nella psicologia dei padroni di casa. Ma purtroppo per Pistocchi e Ziliani, oggi giocava di nuovo Dybala, che con una punizione, prima guadagnata e poi eseguita in maniera magistrale e pennellata, chiude i giochi e dà appuntamento a mercoledì prossimo per il match con la Fiorentina.
Non ci vuole un intenditore di calcio per capire quanto non sia un particolare momento di forma per Higuain, sempre più fuori dai meccanismi di questa squadra. Lo scorso anno la mossa vincente fu lasciarlo in panchina in attesa che entrasse in forma. Mossa che gli valse molte segnature e altrettanti attestati di fiducia. Il Pipita infatti è un tipo molto emotivo e il non segnare lo porta ad abbattersi troppo. Anche per lui bisogna avere pazienza e prendere le risate degli antijuve come un investimento il cui guadagno potremo incassare appena si riprende.
Quel che dovevamo fare l'abbiamo fatto, sotterrando con una valanga di gol le squadre alla portata in attesa delle partite più impegnative. Adesso però è il tempo di tornare seri e concentrati ed affrontare due storiche anti-Juve nella breve distanza di tre giorni. Perché naturalmente quando c'è la Champions di mezzo non devi allenarti e per impedirtelo ti dobbiamo mettere il turno infrasettimanale in mezzo, proprio adesso che più serve che tu ti alleni. Va bene lo stesso. Sfida accettata.
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