Se c'è una cosa che non è mai mancata a questa juve, non sempre convincente in campionato, è stata la capacità di far goal
Paradossalmente quella che era l'arma classica dei bianconeri, la difesa, è invece la fase dove la squadra di Allegri ha piu' difettato in questo inizio di campionato laddove invece (nonostante gli ormai sempre piu' grotteschi "la juve vince sempre 1-0") in fase realizzativa si viaggia costantemente ad una media di quasi 3 goal a partita.
Contro il Crotone era d'obbligo vincere, non c'era altro risultato possibile dopo la batosta di Genoa nella scorsa giornata e le vittorie in questo turno di Napoli e Inter (guardacaso le prossime due avversarie).
L'andamento del match era ampiamente pronosticabile: loro tutti dietro a fare un catenaccione d'altri tempi (l'impietosa statistica a fine gara reciterà: Juve 82% di possesso palla, Crotone 18%) sperando nella poca cattiveria sotto porta dei bianconeri e in qualche contropiede innescato da un nostro errore. Stile Juve-Benevento insomma. Ma più che Juventus-Benevento (i goal della domenica alla Ciciretti non arrivano tutte le volte, per fortuna) il primo tempo ha ricordato Italia-Svezia: tanto, tantissimo possesso palla (sterile), tanti palloni sulle fasce ma nessun cross (o quasi) degno di nota. Qualche occasione arriva ma è piuttosto estemporanea più che frutto di una manovra veloce e fluida, con i calciatori che quasi hanno paura di provare la giocata e di tirare in porta e arrivati sul fondo continuano ad appoggiare all'indietro. In un primo tempo avaro di emozioni si segnalano un Costa particolarmente propositivo e un Matuidi che va in avanti provando a segnare, con risultati discutibili.
Il Crotone nel frattempo prevedibilmente si dimostra non pervenuto in avanti, tanto che quasi non ci si accorge dell'esordio (finalmente) di Howedes se non fosse per un paio di lanci di bonucciana memoria. Sono quelle classiche partite che domini e che sembri controllare senza problemi ma che se non le sblocchi subito rischiano di complicarsi (con la Samp il primo tempo non subimmo un tiro in porta). Ma basta un poco di goal e la partita poi va giu', in discesa, ed è così che succede dopo appena 7 minuti della ripresa: cross di Barzagli in versione terzino, zuccata imperiosa di Manzo e palla all'angolino. Nonostante Callegari e Di Gennaro si affannino a ricordarci che "il Napoli queste partite le avrebbe vinte largamente continuando a segnare altri goal invece di gestire, la Juve non sa farlo" (in barba a qualsiasi dato statistico che sancisce la Juve come miglior attacco del torneo) la Juve continua anche dopo il goal a restare stabilmente nell'area avversaria provando a segnare ancora.
La partita sicuramente appare molto piu' facile dopo lo zuccherino di Manzo, tantopiu' che il Crotone pure dopo aver subito goal manco si prende la briga di cambiare stile di gioco: "restiamo nel nostro fortino, un loro errore che ci permetta un contropiede dovrà pure arrivare"...e invece stavolta no, la juve almeno dietro stasera appare (come poche altre volte in questo campionato) concentratissima, con anzi i difensori che si trasformano addirittura in goleador. Prima De Sciglio (subentrato ad un Licht con qualche problemino a livello fisico) con un bolide dalla distanza da vero bomber (era addirittura il suo primo goal in carriera in serie A, speriamo serva a dargli fiducia), poi Benatia che corona con un tap-in vincente una 4 giorni che lo ha visto ben figurare anche contro il Barcellona. La qualificazione col suo Marocco ai mondiali deve avergli dato una carica in più.
La partita quindi scorre via liscia fino alla fine, si segnala soltanto una parata di Buffon buona per prendere un 6 in pagella invece che un s.v. e un Dybala che continua ad incaponirsi fino alla fine cercando la gioia personale senza riuscirci.
Paradossalmente quella che era l'arma classica dei bianconeri, la difesa, è invece la fase dove la squadra di Allegri ha piu' difettato in questo inizio di campionato laddove invece (nonostante gli ormai sempre piu' grotteschi "la juve vince sempre 1-0") in fase realizzativa si viaggia costantemente ad una media di quasi 3 goal a partita.
Contro il Crotone era d'obbligo vincere, non c'era altro risultato possibile dopo la batosta di Genoa nella scorsa giornata e le vittorie in questo turno di Napoli e Inter (guardacaso le prossime due avversarie).
L'andamento del match era ampiamente pronosticabile: loro tutti dietro a fare un catenaccione d'altri tempi (l'impietosa statistica a fine gara reciterà: Juve 82% di possesso palla, Crotone 18%) sperando nella poca cattiveria sotto porta dei bianconeri e in qualche contropiede innescato da un nostro errore. Stile Juve-Benevento insomma. Ma più che Juventus-Benevento (i goal della domenica alla Ciciretti non arrivano tutte le volte, per fortuna) il primo tempo ha ricordato Italia-Svezia: tanto, tantissimo possesso palla (sterile), tanti palloni sulle fasce ma nessun cross (o quasi) degno di nota. Qualche occasione arriva ma è piuttosto estemporanea più che frutto di una manovra veloce e fluida, con i calciatori che quasi hanno paura di provare la giocata e di tirare in porta e arrivati sul fondo continuano ad appoggiare all'indietro. In un primo tempo avaro di emozioni si segnalano un Costa particolarmente propositivo e un Matuidi che va in avanti provando a segnare, con risultati discutibili.
Il Crotone nel frattempo prevedibilmente si dimostra non pervenuto in avanti, tanto che quasi non ci si accorge dell'esordio (finalmente) di Howedes se non fosse per un paio di lanci di bonucciana memoria. Sono quelle classiche partite che domini e che sembri controllare senza problemi ma che se non le sblocchi subito rischiano di complicarsi (con la Samp il primo tempo non subimmo un tiro in porta). Ma basta un poco di goal e la partita poi va giu', in discesa, ed è così che succede dopo appena 7 minuti della ripresa: cross di Barzagli in versione terzino, zuccata imperiosa di Manzo e palla all'angolino. Nonostante Callegari e Di Gennaro si affannino a ricordarci che "il Napoli queste partite le avrebbe vinte largamente continuando a segnare altri goal invece di gestire, la Juve non sa farlo" (in barba a qualsiasi dato statistico che sancisce la Juve come miglior attacco del torneo) la Juve continua anche dopo il goal a restare stabilmente nell'area avversaria provando a segnare ancora.
La partita sicuramente appare molto piu' facile dopo lo zuccherino di Manzo, tantopiu' che il Crotone pure dopo aver subito goal manco si prende la briga di cambiare stile di gioco: "restiamo nel nostro fortino, un loro errore che ci permetta un contropiede dovrà pure arrivare"...e invece stavolta no, la juve almeno dietro stasera appare (come poche altre volte in questo campionato) concentratissima, con anzi i difensori che si trasformano addirittura in goleador. Prima De Sciglio (subentrato ad un Licht con qualche problemino a livello fisico) con un bolide dalla distanza da vero bomber (era addirittura il suo primo goal in carriera in serie A, speriamo serva a dargli fiducia), poi Benatia che corona con un tap-in vincente una 4 giorni che lo ha visto ben figurare anche contro il Barcellona. La qualificazione col suo Marocco ai mondiali deve avergli dato una carica in più.
La partita quindi scorre via liscia fino alla fine, si segnala soltanto una parata di Buffon buona per prendere un 6 in pagella invece che un s.v. e un Dybala che continua ad incaponirsi fino alla fine cercando la gioia personale senza riuscirci.
Questa vittoria col Crotone insomma è una piccola pillola di fiducia che però non puo' bastare per passare indenni i prossimi 3 impegni. Positivo sicuramente il fatto che per la seconda partita di seguito (considerata la champions) non si subisca goal e che si continui a segnare con una costanza incredibile (40 goal in 14 partite, miglior attacco del torneo): sono ben 43 le partite di seguito nelle quali la Juve va a segno, un record, l'ultima volte che non lo fece fu in un famoso Milan-Juve 1-0 (dove a ben vedere un goal lo fece, ma i piagnistei di Donnarumma e un arbitro "filo juventino" - non c'era il Var - lo annullarono per motivi imprecisati).
Quella che ci attende è una settimana che può già definirsi cruciale per il destino di questa stagione. Forse non la settimana decisiva ma sicuramente uno snodo importante per il prosieguo, la Juve ci arriva non al meglio (anche se paradossalmente abbiamo un punto più di un anno fa) ma sicuramente con fiducia e con dei segnali positivi. Non sappiamo se basterà ma di questi tempi è già un buon segno.
Quella che ci attende è una settimana che può già definirsi cruciale per il destino di questa stagione. Forse non la settimana decisiva ma sicuramente uno snodo importante per il prosieguo, la Juve ci arriva non al meglio (anche se paradossalmente abbiamo un punto più di un anno fa) ma sicuramente con fiducia e con dei segnali positivi. Non sappiamo se basterà ma di questi tempi è già un buon segno.
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