Nella Domenica Perfetta, così come è stata battezzata la Domenica italiana calcistica senza Juve (e in cui gli errori VAR tornano normali a Bergamo), la Juve gioca di lunedì... e tiene il passo, vincendo in casa col Genoa col minimo impegno necessario.
La Juve dopo la sosta è sempre una grande incognita, di gioco, forma e testa. Questa squadra, infatti, ha bisogno di campo per rendere al meglio, lì dove per alcuni altri c'è stato bisogno della novità riposo-invernale per ricaricare le pile. Il Genoa, come qualcuno ha detto: "pur senza aver fatto un tiro in porta ci ha comunque lasciato il mal di stomaco" di fine gara.
Un mal di stomaco, come al solito, auto-indotto dall'ansia di non gettar via una partita del genere. Perché, come si sa, il calcio è fatto di episodi e basta poco per gettare all'aria partite come questa. Meno male dunque che di fronte c'era il Genoa, tutto sommato poca cosa, perché pare che gli spaventi presi con Roma e Cagliari non siano serviti a farci capire che l'avversario va "finito" e non lasciato in vita. Soprattutto quando puoi benissimamente farlo.
La cosa più importante restano comunque questi tre punti. Forse è solo un problema di tifosi ansiosi come il sottoscritto, visto che Szczesny ieri è rimasto in campo solo per sostituire la curva sud vuota per squalifica, ma una presa di coscienza oculata andrebbe fatta, anche senza fare i soliti drammi. Non c'è bisogno infatti né di denigrare la squadra per aver vinto solo uno a zero né denigrare tutti quelli che criticano la squadra per non aver affondato il colpo. Non dico che si debba tornare la difesa ballerina che produceva una valanga di gol ma basta solo un pizzico di impegno offensivo in più per faticare poco e farci soffrire anche meno. In fondo (e meno male che la Juve è anche questa) ultimamente abbiamo avuto bisogno dei gol di Costa e Bernardeschi in attesa del risveglio di Higuain. Niente drammi anche su questo fronte, ma anche ieri il Pipita è parso svogliato quanto i suoi compagni di squadra.
Solo un problema di svogliatezza, dunque? Sostanzialmente sì, a mio riguardo. Un problema con cui quest'anno pare dobbiamo convivere. Siamo alla costante ricerca delle motivazioni per dare il meglio di noi stessi. Qualcuno dice ci manchi la fantasia di Dybala... be' anche questo, ma possiamo imparare a sopperire a tale mancanza con più solidità e cinismo.
Detto questo non è che gli altri facciano tutto questo calcio spettacolare. Perché va bene criticare ma è giusto anche osservare che lo stesso Napoli fatichi e strappa risultati di misura. Come è accaduto a Bergamo, dove Sarri pur di non parlare di quel gol in fuorigioco inizia la sua nuova hit-tomemtone: o' calendarie. Parole sue e musica di un popolo intero, che anche in testa deve inventarsene una a settimana. Gente rimasta alla Penombra, all'ora pranzo, al giocare prima e giocare dopo... chissà se si son accorti che nel frattempo sono stati anche messi in palio i tre punti per il vincitore, invece di due, che non il portiere non può prenderla con le mani sul retropassaggio, o solo che i mondiali di Italia 90 li ha vinti la Germania. Fingono di vivere in un calcio che non esiste più, credono ad un complotto internazionale ordito da Marotta per strappagli via Messi-Verdi o Ronaldo-Politano. Da noi si dice: "che vuoi ragionare!"
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