Noi che crediamo sempre di averle già viste tutte, ma che ogni volta siamo costretti a ricrederci, dandoci prontamente degli ingenui poco smaliziati. Noi sempre pronti a prevederle tutte, restiamo ogni volta spiazzati dalla fantasia del vittimismo avversario. Noi che ieri abbiamo assistito increduli al post-partita di Chievo-Juve.
Possibile che il calcio porti la mente umana ad una condizione di tale involuzione da non trovare qualcuno che si accorga di questa atavica anomalia italiana? Nessun intellettuale resta illeso dallo scontro col pensiero calcistico italico. La passione (e l'antipassione) porta chiunque ad un livello così becero da renderci tutti uguali... ma non economicamente quanto culturalmente.
Ma andiamo per ordine. La Juve si presenta a Verona contro il Chievo, con la prefazione pregiudiziale di Sarri, il quale si lamenta del calendario e del fatto di dover giocare sempre dopo la Juve. Poco importa che la Lega lo sputtani, dimostrando il contrario con i dati e che i vecchi articoli ci ricordino quanto lo scorso anno si lamentasse del problema opposto, questo è il complotto perfetto per chiunque. In mezzo ad una partita vinta in fuorigioco e alla designazione di un napoletano per Chievo-Juve è questo l'unico complotto a cui un complottista di professione deve aggrapparsi. Anche il complotto ha le sue regole: sempre e comunque da una parte! Anche a costo dell'incoerenza con se stessi. Così quando qualcuno di noi si lamenta per la designazione, viene presto tacciato di complottismo contrario, come un asino a cui un toro dà del cornuto.
Il Chievo, che con la stessa tattica, aveva già fermato Napoli e Roma sullo 0-0, ci riprova con la Juve ma qualcosa va storto. Cosa? Non potendoci essere la contro-prova, potranno risponderci: le due espulsioni ai danni del Chievo. Un'analisi giornalistica seria potrebbe fermarsi già qui, descrivendo i fatti e le conseguenze, comunque senza controprove, ma con una analisi perfettamente plausibile. Ma alla fine le due espulsioni c'erano? Nessuno, con un minimo di senso logico può negarlo, basta solo analizzare i fatti. Bastien, già ammonito per un fallo (ai limiti del rosso) su Asamoah, trattiene lo stesso giocatore lanciato in azione di ripartenza. Due gialli sacrosanti, ma qualcosa inizia a stonare: Maran e i suoi si lamentano come se fosse una ingiustizia. Accade poi che, su una palla persa di Bernardeschi, il Chievo abbia l'opportunità di un contropiede pericoloso. Su cross susseguente Cacciatore colpisce di testa non impensierendo affatto Szczesny, ma nello scontro con Asamoah, SUSSEGUENTE al colpo di testa, Cacciatore rimane a terra come colpito da un colpo di fucile. Dal momento che ha già colpito la palla, solo un ignorante calcistico e uno in malafede può pensare che quello sia un rigore. Ad ogni modo resta a terra strepitante, salvo alzarsi come un grillo quando l'azione si ferma.
Nel frattempo l'arbitro aveva già dato il permesso ai sanitari di entrare in campo, così quando Lazzaro-Cacciatore corre come un grillo sul susseguente angolo per la Juve, Maresca gli fa notare che a termine di regolamento deve ripartire da bordocampo. Lo vediamo ogni domenica in quantità industriale. A volte qualcuno protesta. Se esci fuori si risolve in due secondi, se protesti un po' di più del consentito ti becchi il giallo (come quello che si becca Higuain nel primo tempo, per aver chiesto il giallo su un fallo subito), ma se fai quella sceneggiata, figlio mio, ti becchi il rosso e neppure una parola.
E' qui che l'Italia sbrocca. I più moderati invocano il buonsenso per un'azione tanto plateale che se ignorata avrebbe significato scandalo (in un paese normale). Altri confondono causa ed effetto, dando 5 in pagella a Maresca non perché ha arbitrato male, anzi secondo l'articolo non ne ha sbagliata una, non perchè ha espulso giustamente Cacciatore (sarebbero incoscienti a dirlo) ma perché, "con eccesso di zelo", ha applicato alla lettera il regolamento. Cioè, capite? Come se in un tema di scuola ti dessero cinque perché "hai usato un eccesso di zelo" con la lingua italiana. Siamo alla pazzia! Per non parlare dei nuovi Robin Hood che gridano allo scandalo e accusano la Juve di aver usufruito di un beneficio di cui non aveva bisogno. Come se da quel momento in poi (e forse in tutta la partita) al Chievo dovesse essere data l'immunità al rosso per manifesta inferiorità.
Questa è gente che fino a qualche settimana fa faceva la crociata per la regolarità e l'applicazione alla lettera del regolamento. Poi accade che un napoletano arbitra la Juve, applica il regolamento in maniera scolastica e ineccepibile e i più moderati tra loro invocano il buonsenso. Ditemi se non siamo all'assurdo. Magari senza nemmeno averla vista la partita.
Ma dico io, in un paese normale, i tifosi del Chievo e quelli del Napoli dovrebbero invece bestemmiare per una settimana sia Bastien che Cacciatore, unici responsabili della doppia superiorità numerica "regalata" alla Juve. Cavolo il web dovrebbe perseguitarli più di Verdi che rifiuta il Napoli. Invece no, siamo in Italia e la Juve rubba. E sono primi, figuratevi...
Di nuovo non si parla di calcio, né del fatto che Higuain si sia sbloccato dopo un po' di partite senza gol, anche per colpa della brutta partita in generale. Una brutta partita e una brutta Juve, sulle gambe, affetta dalla ormai nota pesantezza muscolare, non può far altro che ringraziare e vincere 2-0. Così come avrebbe fatto chiunque, così come ha fatto il Napoli che ha approfittato della giornata di problemi fisici della Lazio andando a vincere a Roma. Chi è causa del suo mal pianga se stesso... tranne se di mezzo c'è la Juve, in quel caso piangi comunque contro la Juve tanto nessuno ci farà caso.
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