Più li fischi più ti puniscono. Una costante di questi sei anni di vittorie, sono gli ex. Come un vecchio karma, una legge del contrappasso. Quello che più odi più ti fa male. Da Osvaldo a Higuain, da Quagliarella a Benatia, arrivando fino a Szczesny e Bernardeschi.
Come nel Karate, dove si sfrutta la forza del proprio avversario per mandarlo a tappeto, la Juve ci ha ormai abituato ad avere pazienza, spesso a soffrire, ad aspettare il momento opportuno per contrattaccare e colpire li dove fa più male.
A Firenze, dove le vittorie non sono mai banali e lasciano sempre quel retrogusto speciale. Un campo difficile per una partita complicata, dove spesso, se non è complicata, lo diventa. Per loro, che ogni anno vivono “sanza ‘nfamia e sanza lodo” (come disse il Poeta) è la partita più importante del campionato, come accade per il Toro. Dopo di essa il nulla. Un lungo ritiro pre-estivo.
Ecco che di rimando per noi la vittoria acquista un valore che diversamente non avrebbe. Se poi riesci a rivoltargli contro tutta l'ostilità e l'odio che ti mostrano, ecco che la vittoria diventa anche goduriosa. Un soffrire per poi gioire.
Ecco che di rimando per noi la vittoria acquista un valore che diversamente non avrebbe. Se poi riesci a rivoltargli contro tutta l'ostilità e l'odio che ti mostrano, ecco che la vittoria diventa anche goduriosa. Un soffrire per poi gioire.
Eppure il bel avvio aveva lasciato ben sperare, poi la Juve sembrava essersi accasciata su se stessa. Non che i suoi avversari gli avessero creato più di tanti problemi, ma riuscivano comunque a mantenerla nella sua metà campo e a colpire un clamoroso palo con Gil Diaz. Sembramo sul punto di poter capitolare quando, su un cross di Benassi, Chiellini la prende con il braccio in area. Naturalmente Guida stavolta “se la sente” e senza pensarci su due volte assegna rigore. Mentre speriamo che Buffon ripeta l'impresa di Bergamo, ecco il colpo di scena tanto atteso, forse più atteso di una banale vittoria della Viola: dopo circa tre minuti di revisione il VAR revoca il rigore per un fuorigioco precedente di Benassi, sul passaggio di Simeone. Un passaggio viziato da un fallo su Alex Sandro e da un tocco di quest'ultimo, che se volontario avrebbe rimesso in gioco Benassi.
Naturalmente scatta subito il processo all'intenzione sulla volontarietà del tocco di Sandro, che viene dato per volontario al 100%. così, da fuori senza tenere in nessun conto l'approfondita analisi degli arbitri del VAR. "Sì, ma il fallo su Sandro?" Ah, qui scatta il più vecchio degli assunti del tifo di parte, il "dal momento che". "Dal momento che non dai fallo non devi fischiare il fuorigioco perché non c'è". A parte che Guida non fischia ne fallo ne fuorigioco ma dà rigore, fatemi capire una cosa, non solo in maniera impropria si giudica un'intenzione, quella di un giocatore in caduta (per un fallo non assegnato) di voler toccare la palla volontariamente, ma pur di ottenere questa ragione si è disposti persino a sorvolare sul fatto che tutto parta da quel fallo. Mera convenienza per far polemica
La partita cambia anche grazie all'ingresso in campo di Douglas Costa. Quando la Fiorentina è ormai un pugile stanco che non riesce ad affondare il colpo del KO.
Come era accaduto a Napoli con Higuain, le "attenzioni" erano ieri puntate tutte su Federico Bernardeschi. Quattordici anni di Fiorentina, tra giovanili, prestiti e prima squadra, il carrarese sembra quasi esser stato acquistato solo per questo momento. Per quella punizione, letterale e metaforica, piazzata per castigare la sua ex rancorosa. Sfruttando e punendo anche la brutta barriera piazzata da un napoletano, il portiere Sportiello, la insacca su punizione e, come lo stesso Higuain a Napoli, esulta, "per rispetto verso i tifosi della Juve" dichiarerà ai microfoni, ma anche per il sollievo di aver azzittito quel pubblico fastioso che gli ronzava nelle orecchie sin dal riscaldamento. Simbolico quindi che sia lo stesso Pipita a chiudere i giochi, in piena solidarietà con il compagno di squadra. Non prima che lo stesso Buffon la salvi, parando d'istinto una clamorosa occasione gol coi piedoni.
La Juve dunque punisce il Franchi e se la gode tutta. Forse questo è lo stimolo che serviva, vedervi piangere anche col VAR. Poiché ora che avete voluto la bicicletta per far pedalare noi, finalmente dovrete pedalare anche voi. Arrivederci alle scontate polemiche del prossimo derby della Mole. Noi siamo già pronti e penso lo siate anche voi.
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