Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Una Juve senza mordente ne motivazione, quasi con la testa altrove, fa il gioco della Spal (e di rimando quello del Napoli) restando impantanata delle sabbie mobili di Ferrara. Più che di due punti regalati, possiamo parlare di due punti buttati via direttamente di proprio pugno, che di fatto vanificano il gol di Dybala, sul gong, contro la Lazio. La Juve non fa nulla per vincere questa partita.
Una partita completamente apparecchiata all'avversario, che tesse la sua tela senza fretta e senza che la sua preda faccia più di tanto per non cascarci. La classica partita da ultimo giorno di scuola in cui spesso incappiamo prima delle soste. Quasi non ci importasse, quasi stessimo ancora pensando al sorteggio di Champions. Vani gli appelli (restati alla fine solo di rito) a considerare la Spal come il nostro (attuale) Real Madrid. La Juve "fora" proprio nei suoi uomini migliori. In quelli che ultimamente l'avevano trascinata. Dybala e Higuain prime donne che non vogliono spezzarsi le unghie.
Eppure la strategia di Semplici è stata... semplice, fin dal principio: fallo sistematico ed estrema fragilità in fase di possesso. Quel "quando loro han la palla fategli fallo" non me lo invento io, ma lo si può benissimamente sentire dalla testimonianza del giornalista a bordo campo, durante la partita, nei primi minuti di gioco. Un tocco e si va a terra subito ma quando la palla ce l'hanno loro sotto con il Bruce Lee che è in voi, come in quel intervento su Asamoah da rosso diretto, punito da Massa solo col giallo. L'intento è chiaro, quello di spezzettare continuamente il gioco. La vera è unica tattica della Spal è stata questa: aver saputo leggere lo stile di arbitraggio di Massa e aver agito di conseguenza. Un arbitro che ha spezzettato il gioco continuamente, abboccando all'inevitabile tentativo di abbassare il ritmo, ma non altrettanto attento fischiare a parti invertite.
Ma attenzione!!! Lungi da me l'idea di dare l'impressione di incolpare l'arbitro del pareggio. Lo 0-0 ha solo un regista, ed è la Juventus. Ogni arbitro ha il suo sistema di arbitraggio, la forza della grande squadra sta nell'adattarsi anche a questo. Se è infatti per prima la Juventus ad abbassare i ritmi e a non essere cattiva sul campo poi non si può lamentare di nient'altro, e con nessun altro che non sia se stessa. Parliamoci chiaro. Una volta che regali a loro un intero primo tempo, no so quanto per risparmiare le energie, dal secondo devi sin da subito creare e spingere l'avversario nella sua metà campo. Logico che squadre come la Spal debbano fare le barricate ma il tuo compito sta nel scardinarle o quanto meno provarci con tutte le tue forze.
Quando infatti si parla di impresa della Spal (o di chi per lei) in queste partite io storco sempre il naso. La Spal ha fatto quello che avrebbe fatto sempre con qualsiasi grande squadra. I crampi dopo queste partite vengono anche se perdi, peggio se gettarti a terra significa aiutarti a spezzattare ancora di più la partita.
Queste partire sono un po' come quei rigori che può sbagliare solo chi li tira. Se gliela butti centrale e il portiere non deve neppure fare il tuffo plastico la colpa è solo tua non del portiere, che, anche se staziona nelle parti basse della classifica, è comunque un professionista di Serie A.
La Juve si è trascinata per novanta minuti come se il gol dovesse arrivare di inerzia. Forse le ultime partite han fatto pensare a questi ragazzi che basti poco per andare in gol.
Statisticamente, dopo un filotto di vittorie, ci si ferma sempre con le piccole, come due anni fa a Bologna (altro 0-0) proprio perché si sottovaluta l'impegno, pensando che tutto sia in discesa e che il pallone entri in porta da solo.
Naturalmente l'altalena di umori, la cosa che più mi infastidisce, tornerà a ribaltare le idee e le opinioni della gente, facendo il gioco dei media. Come ho continuato a dire anche con il -1, col +4 ed ora con il +2, nulla è ancora chiuso nel discorso scudetto. Nulla sarà chiuso se alla prossima allunghiamo né se alla prossima si verifica il contro-sorpasso. Un campionato va comunque vissuto come una partita di basket, cioè con un punteggio a lungo termine. Proprio per non incappare in serate di rilassamento come quelle di ieri.
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