sabato 17 marzo 2018

Jessica Jones - seconda stagione [Serie Tv 2018]

Qual è il supereroe più incazzoso, misantropo, irascibile, poco sentimentale, alcolizzato dell'universo Marvel? Beh, in realtà si dovrebbe parlare di supereroina più che di supereroe. Stiamo parlando infatti di Jessica Jones, approdata su Netflix con la seconda stagione lo scorso 8 marzo. Si, proprio l'8 marzo, non è affatto una data casuale, parliamo infatti della serie Marvel più "femminista" ma anche la più "femminile" visto il cast composto per gran parte dal gentil sesso. E se la prima stagione era incentrata su tematiche come violenza domestica ed abusi, in questa seconda si sceglie di virare verso risvolti che hanno a che fare col passato, ma un passato più "personale" e familiare alla protagonista. Messo da parte Killgrave (non senza fatica e non senza ripercussioni) Jessica dovrà concentrarsi su una minaccia molto più sottile e più sfaccettata, più vicina, in una serie di episodi che la vedranno mettere in dubbio anche le sue pochissime sicurezze in fatto di amicizie ed affetti. Si fa però un passo in avanti dal punto di vista dell'approfondimento dei personaggi ma se ne fa uno indietro a livello di pura azione e coinvolgimento.


 "Da grandi poteri derivano grandi malati mentali"

E dopo Simpson, pure Griffin...va bene che lavori in tv ma che è questa mania di volersi fare tutti quelli che si chiamano come personaggi delle serie animate? Dove te lo trovo ora uno che si chiama Horseman?

Il primo difetto (o comunque la prima particolarità) della seconda stagione è evidentissimo fin dalle prime puntate, non c'è Killgrave. Morto un villain se ne fa un altro, ok, ma qui il problema è che il villain era proprio radicato e inserito in profondità nelle dinamiche della prima stagione.
Se infatti nei primi 13 episodi avevamo questa sorta di dualismo: eroe/nemesi, donna/uomo, aguzzino/vittima, in queste 13 puntate la serie si regge di fatto solo sulle spalle di Jessica. Tutto quello che accade è infatti una conseguenza delle sue azioni (passate e presenti) più che un qualcosa dettato dalla costrizione. Nessuna grossa minaccia all'orizzonte e nessun ricatto al quale dover sottostare. C'è solo Jessica con i fantasmi del suo passato e del suo presente, che finiscono per tentare tutti coloro che le stanno vicino. Le prime puntate, proprio per questo motivo, faticano non poco a ad avere un reale motivo di esistere: si aggrovigliano su se stesse non riuscendo a trovare una direzione ben precisa e un qualcosa di appassionante da raccontare. E' solo nella seconda parte che c'è una sorta di evoluzione che porta la stagione su binari più interessanti e che regalano qualche spunto apprezzabile.

Perchè Jessica è sempre incazzata? Da cosa deriva questa sua incapacità di relazionarsi con gli altri? E' parte del suo carattere o è un qualcosa che ha anche a che fare con cio' che ha dovuto subire? Su queste domande si concentra questo secondo ciclo di episodi, le tematiche predominanti saranno infatti quelle della rabbia e della ribellione. Ma non solo di Jessica, di tutti.
In questa stagione è come se ci fosse un vero e proprio virus jessicajonesiano: chi prima e chi poi tutti i personaggi incominciano ad incazzarsi come delle bestie, a spaccare tutto e a mandarsi a quel paese a vicenda. Sarà colpa dei social, chi lo sa.
Sta di fatto che in buona sostanza i personaggi secondari sembrano seguire quelle che erano state le mosse di Jessica nella prima stagione: cercano di cambiare la loro situazione, anche in modi discutibili e violenti. Tutto questo ovviamente non può che portare a conseguenze catastrofiche.
Non c'è più insomma un vero e proprio buono, una figura da proteggere, ognuno agisce per il proprio tornaconto personale e sta un po' da una parte e un po' dall'altra, spesso creando casini a Jessica che già di suo (anche perchè beve 24 ore su 24) non è proprio lucidissima.

Sono al terzo stadio della mia evoluzione: capelli corti. Quando mi raserò a zero finalmente verrò apprezzato e compreso da tutti.

Basti citare ad esempio il personaggio di Trish, che passa da migliore (e indifesa) amica da proteggere a "cacachezzi" (cit.) da competizione. Se prima era sicuramente un personaggio molto più banale e poco interessante qui invece di punto in bianco comincia a rompere le uova nel paniere, complici vecchie dipendenze, e a fare sempre e costantemente la scelta più sbagliata. "Voglio fare anche io l'eroina" è un po' il leit motiv di questa sua "evoluzione", ma sembra che l'unica eroina che più le sia vicina sia lo stupefacente. 
Passa da ragazza ricca e famosa della tv a combattente in prima linea contro tutte le ingiustizie nel mondo, o almeno ci prova, male. Ma si droga? Si.
Per cercare insomma di non rimanere invischiata nella figura della ricca un po' infantile si comporta in maniera infantile, però lo fa gridando molto di più (ricordando pericolosamente nella versione italiana, complice il doppiaggio di Monica Ward, Lisa Simpson).

L'avvocato Jeri Hogarth invece si conferma la consueta doppiogiochista che non si sa bene da che parte stia, ma stavolta avrà una bella gatta da pelare che la colpirà sul personale e farà vacillare pesantemente la sua consueta apparente sicurezza. Di motivi per essere incazzata insomma pure lei ne avrà.
E Malcolm Ducasse? Beh, sarebbe stato meglio se si fosse chiamato Malcolm Dupalle. Di fatto si incavola perchè viene messo da parte da Jessica (e un po' da tutti, pure dagli spettatori) e vuole "fare di più" invece che "farsi di più". Ripulitosi dalla dipendenza infatti si chiede "e adesso che faccio?". Finirà per cacciarsi ovviamente nei guai cercando di rendersi più utile. In fondo però è un "bravo raghezzo", forse l'unico che si possa considerare "buono", sempre che ce ne sia uno.

A ben vedere in questa seconda stagione non si può nemmeno parlare di "villain", non c'è infatti un vero e proprio "nemico" da sconfiggere, per quanto non manchi un "soggetto pericoloso" ma non è quello classico delle serie affini. 
Non c'è un vero e proprio buono insomma, non c'è un vero e proprio cattivo, ma che serie sui supereroi è? Eh, una bella domanda, infatti in buona sostanza nella seconda stagione di Jessica Jones i poteri non servono a una cippa, o quasi.

Si sono fatti prendere forse un po' la mano e alla lunga questa cosa dei "supereroi normali che combattono più i loro demoni interiori che il crimine" sta un po' cominciando a stufare: la cosa va bene una volta, due, tre, però sempre di supereroi si tratta. Non è che deve per forza essere o tutto giocattoloso e "distruttivo" come i film a firma Marvel o così, un po' d'azione ci vuole, altrimenti fate una serie su una persona senza poteri se non devono servire a nulla. Scusate l'incazzatura, a forza di vedere la serie mi hanno contagiato.

Lo specchio è un po' sporco, diamo un pulitina

Beh, di sicuro se non altro ci si sforza di fare qualche cosa di diverso, che poi questo diverso sia necessariamente migliore è un altro paio di maniche.
Per quanto non manchino infatti crepe nella sceneggiatura (punti oscuri che lasciano parecchie domande su eventi passati) e le consuete banalità già viste in Luke Cage e Iron Fist se non altro qui si prova a non fare il solito compitino, col solito colpo di scena telefonatissimo dell'amico o fidanzato/a che si rivela il villain di turno (nemmeno il pur apprezzabile The Punisher ne restò immune). Un colpo di scena "classico" c'è ma è meno scontato del solito e costruito meglio ed è un po' il punto di svolta in positivo della stagione dopo i primi episodi soporiferi. Resta comunque una stagione che non prevede vere battaglie o veri cattivoni, si punta quasi solo sull'approfondimento e sull'origine del supereroe Jessica Jones (ampio è l'uso dei flashback che spesso durano anche l'arco di un'intera puntata).
Quello che insomma è il pregio principale (essere meno schematica e classica) è anche il suo più grande difetto (il non essere un vero e proprio telefilm sui supereroi, qui addirittura pure senza cattivi)
In definitiva questa seconda stagione di Jessica Jones ci regala interessanti spunti sulle origini della supereroina, svelando importanti dettagli sul suo passato e sul possibile futuro di personaggi a lei vicini, ma dimenticandosi di condire il tutto con una trama coinvolgente e appassionante, se non nelle ultimissime puntate. Una scelta coraggiosa che però per altri può essere intesa come mancanza di idee, sta a voi decidere, di certo dopo la ripresa avvenuta con The Punisher un po' temiamo per le serie future (se pure Jessica perde colpi, figuriamoci cosa potrà fare il già non eccellente Luke Cage).

PRO

- Si approfondiscono le origini della supereroina
- Stagione meno banale e schematica del solito
- Non c'è un vero e proprio villain

CONTRO

- Non c'è un vero e proprio villain
- Poca azione e pochissima tensione
- Primi episodi soporiferi

Voto 6,5

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