Il giorno in cui questa partita si sarebbe dovuta giocare la classifica della Juventus rispecchiava le indicazioni della colonnina di mercurio: un -1 dal Napoli, che divenne un -4 virtuale. La neve era scesa sul manto erboso dell'Allianz e sulle partenopee polemiche per la formazione di Gasperini. Una formazione che (ricordiamolo) avrebbe dovuto tenere conto sia dello sforzo bergamasco di coppa, sostenuto solo pochi giorni prima contro un certo Borussia Dortmund, sia dell'altrettanto imminente e decisivo impegno di coppa italia, con la stessa Juventus, sempre in trasferta. Ma evidentemente solo "alcuni" possono parlare di rose corte, di fatturati (avendone uno molto più ricco di quello dell'Atalanta) o fare finti turn-over per uscire dalle coppe.
Ad ogni modo, grazie alla "giustizia divina" (come questi signori l'avevano chiamata), la partita era stata sospesa e rinviata. La Juve era scesa momentaneamente a -4, virtuale sì, ma comunque con una partita da recuperare, nella condizione che non avrebbe fatto dormire la notte Sarri, visto che riesce a lamentarsi della pressione che "gli fa" quando gioca solo poche ore dopo. Ah, naturalmente passata l'euforia per la notizia, i maghi del paradosso sono riusciti a confezionare un servizio, tanto vergognoso perché trasmesso dalla TV pubblica, che dava voce alla strada, la quale si lagnava del fatto che la partita fosse stata rinviata e che a decidere tutto fosse stato addirittura Marotta. Ora solo con un po' di cervello si potrebbe commentare la logica paradossale che passa tra i commenti pre e post rinvio, ma l'utopia si ferma davanti al fatto che il tifo lo brucia totalmente il cervello, altro che droghe leggere.
Il campo e il tempo ci consegnano, come al solito, verdetti che fanno molto più male delle chiacchiere. La Juve nel frattempo era riuscita a recuperare cinque punti al Napoli, anche senza giocare il recupero stesso e ieri scendeva in campo per giocarsi il Jolly di un allungo. Allungo che fino a poche settimane fa in pochi avrebbero pronosticato. La neve di quel pomeriggio di fine febbraio si è sciolta ieri con un risultato tanto possente quanto semplice, come in un anticipo della primavera che è alle porte.
I protagonisti della serata si chiamano Higuain e Matuidi, che fanno sembrare tutto facile. Come se quella sgroppata di Douglas Costa fosse qualcosa che si vede tutti i giorni o come se quel gol del Pipita l'avesse potuto fare chiunque. La Juve degli ultimi tempi è infatti una Juve più cinica, più concreta, a cui basta poco per sovvertire l'ordine di una partita.
Il primo gol di Matuidi allo Stadium arriva come parentesi di chiusura ad una gara che l'Atalanta tiene in piedi finché può e almeno fino all'espulsione. E se sul primo gol grandi meriti erano da attribuire a Douglas, sul raddoppio non si può prescindere da quel cambio di gioco strepitoso di De Sciglio, che da centrocampo innesca Dybala sulla fascia. Se questa Juve è riuscita persino a rinvigorire uno come De Sciglio, davvero qualche cosa di grande sta facendo.
Il primo gol di Matuidi allo Stadium arriva come parentesi di chiusura ad una gara che l'Atalanta tiene in piedi finché può e almeno fino all'espulsione. E se sul primo gol grandi meriti erano da attribuire a Douglas, sul raddoppio non si può prescindere da quel cambio di gioco strepitoso di De Sciglio, che da centrocampo innesca Dybala sulla fascia. Se questa Juve è riuscita persino a rinvigorire uno come De Sciglio, davvero qualche cosa di grande sta facendo.
Gasperini ha dimostrato ai soliti complottismi che le chiacchiere stanno a zero. D'altronde l'avevamo già visto a Napoli quanto stessero anche sotto lo zero. Le partite vanno comunque giocate e si gioca con la palla non con la lingua.
Un 2-0 ottenuto contro un Atalanta tutt'altro che remissiva, che non è andata a Torino ne per difendersi né per fare da comparsa, per la gioia dei lamentosi, schierando i propri pezzi migliori, a differenza di quello che avrebbe dovuto essere se si fosse giocato a -1 sulla neve. Ma non per questo la fabbrica degli alibi chiuderà, non preoccupatevi. Da lavoro a troppa gente. Come non chiuderà di certo oggi il campionato, non disperate o voi che seguite.
Mancano ancora 10 giornate (30 punti) e ci saranno molte partite cruciali tra cui lo scontro diretto. La forza di questa squadra sta infatti nell'avere quell'equilibrio mentale che gli altri han dimostrato di non avere. Inutile esaltarsi ora per poi mettersi le mani in testa come Alvino, la Juve ha dimostrato in questi anni di saper ragionare sul lungo termine, conquistando gli scorsi sei scudetti partita dopo partita. Ora che siam tornati nella nostra posizione naturale possiamo solo dirvi: venite a prenderci se ci riuscite!
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