giovedì 22 marzo 2018

Ghost Wars - prima stagione [Serie Tv 2018]

"Cos'è la morte?". Con questa frase comincia l'ultima creazione di Simon Barry (Continuum). Una domandina alla quale si cerca di rispondere solo fin dall'alba dei tempi. Figuratevi se può riuscirci un semplice telefilm. Ghost Wars (questo il nome della serie) è quindi un telefilm profondo e magari mattonesco sul senso della vita? No, è proprio l'esatto contrario: un prodotto "di genere", ultracitazionista (o ultrabanale, se vedete come scopiazzature e non come omaggi molte delle scene che avrete di fronte) pieno di spunti, alcuni indovinati e altri senza senso. Un bel minestrone composto da sprazzi di thriller-horror-fantascienza messi spesso un po' a casaccio ma che ha quel fascino un po' particolare dei film horror di serie b che andavano tanto in voga negli anni '80. Fa un po' quell'effetto che sta tra il misterioso e il weird, spesso si finisce per chiedersi "ma sta cosa che senso ha?" eppure qualche ideuzza abbastanza originale e intrippante in fondo ce l'ha.

Ha mai visto Outcast? C'erano questo prete e questo ragazzo con i poteri che scacciavano il male dalle persone. Però loro non avevano i fucili protonici come noi.

Nella "tranquilla" cittadina di Port Moore (Alaska) vive Roman, un ragazzo emarginato perchè...vede la gente morta. E' infatti figlio di una specie di strega fuggita dalla città anni addietro che gli ha donato (non è dato sapere come) il potere di vedere gli spiriti ed interagire con essi.
Ma Roman è un ciarlatano o vede davvero i fantasmi? Beh diciamo che all'improvviso gli abitanti saranno costretti a ricredesi decisamente su di lui perchè Port More verrà all'improvviso invasa da inquietanti presenze. Ad aggravare la situazione la cittadina si ritroverà presto isolata dal resto del mondo perchè, a causa di un terremoto, una specie di cupola renderà impossibile qualsiasi tentativo di fuga. Se provate a farlo vi ritrovate al punto di partenza.
Si, diciamo che ci troviamo in una situazione che mescola liberamente "Under The Dome" e "Il seme della follia". A rafforzare il paragone col secondo c'è pure una particolarità di questi spiriti: non solo ti spaventano (come è normale che sia in una storia del genere) ma hanno il potere di farti avere delle "visioni", delle "allucinazioni", portandoti a commettere azioni terribili inconsapevolmente: allora ecco che stai li a gustarti una bistecca e si scopre che è un braccio umano, o spari ad un uomo armato che sta per farti saltare le cervella e magari era solo un bambino con un gelato in mano, oppure cerchi di soccorrere una cara vecchietta e farle attraversare la strada e ti accorgi che stai camminando sui carboni ardenti dando la mano ad un serial killer. Il concetto è: non sai mai quello che sta succedendo e tutto non è come sembra. Un'idea di base sicuramente interessante e che si presta facilmente a colpi di scena vari oltre che ad un citazionismo a volte un po' "grezzo" ma spesso di sicuro effetto.

"Padre, ma lei come fa a credere a queste cose? E' paranormale"
"Anche la bibbia ha angeli e serpenti, è paranormale"

"Dovevamo fare un disegno... su quello che volevamo. Ho disegnato un uomo... ferito al collo da un altro uomo con un cacciavite."                                                                                                                                                                               "Ma perchè ogni cosa mi sembra di averla già sentita?"

Lo spunto di partenza è insomma abbastanza originale e interessante: una cittadina con persone assediate in preda ad allucinazioni, che devono decidere da che parte stare per sopravvivere. Fa tanto Carpenter a pensarci, ma purtroppo bastano pochi minuti per accorgersi che la mano non è esattamente la stessa. Quella che infatti nelle prime puntate è una sorta di classica "ghost story" si trasforma ben presto in un non ben identificato miscuglio "horror fantascientifico": si scopre infatti che questi fantasmi non sono comparsi "dal nulla", ma sono stati "scatenati dall'uomo" attraverso strani esperimenti scientifici. Da lì comincia questa sorta di Frankenstein televisivo (in un'escaltation che vede combattere nel finale fantasmi contro vivi, contro "semi-morti" contro posseduti) tra "Il tocco del male" (i fantasmi vogliono possedere corpi umani e hanno un modo molto particolare per farlo) "L'esorcista" e Ghostbusters. Proprio lui. La serie infatti alterna pure momenti seriosi ad altri che hanno i tratti caratteristici della commedia, col risultato di far quasi ridere più di una volta quando si vorrebbe far emozionare, tanto che spesso la "potenza" di alcune scene (la morte di un personaggio principale) non suscita il minimo interesse o quasi. Aggiungiamoci che non si sa come (in realtà la motivazione ci sarebbe) alcuni personaggi scompaiono per 3/4 puntate senza che gli altri se ne accorgano o si chiedano che fine hanno fatto, anche quando all'improvviso "riappaiono" (va beh che si parla di fantasmi però se pure i vivi appaiono e scompaiono all'improvviso la cosa è preoccupante).

C'è  insomma un piccolo problema di "identità" e di sceneggiatura scricchiolante (tanto quanto le case infestate del telefilm), non aiutano di certo dei dialoghi particolarmente banali e una recitazione stranamente sottotono (per non parlare del doppiaggio italiano che fa apparire il protagonista perennemente scazzato anche quando dovrebbe commuoversi). "Stranamente" perchè a dirla tutta il cast sarebbe anche di tutto rispetto: Vincent "palla di lardo" D'Onofrio, Kim Coates (Sons of Anarchy), il redivivo Meat Loaf più un paio di vecchie conoscenze della precedente serie di Simon Barry. non i primi attorucoli presi in strada insomma.
Però se si riesce ad andare oltre la miriade di difetti...

"Questi spiriti sono forme di vita"

“- Non mi dici mai che mi ami.
- Ma se te lo dico continuamente
- Io dico ti amo, tu dici idem, è diverso...”

 Ghost Wars è insomma una serie da prendere per quello che è: casareccia, genuina, con quei classici effetti speciali che fanno più ridere che spaventare, con una recitazione un po' "meh" ma che in alcune puntate riuscirà comunque a creare questa sorta di "attesa", il gusto per il misterioso o per il "vediamo dove vogliono andare a parare". Al netto di un paio di episodi abbastanza inutili però non ci si annoia. Un prodotto come quelli che si facevano una volta, il cui unico scopo è quello di intrattenere, a volte anche in maniera rozza, senza fini politici o ideologici particolari. Se tutto questo non vi "spaventa" allora dategli un'occhiata.

PRO

- Citazioni non sempre ben riuscite ma spesso sfiziose
- Crea un certo interesse e una certa atmosfera
- Spunto di partenza abbastanza interessante

CONTRO

- Soffre di crisi d'identità: a volte si prende troppo sul serio a volte vira sulla commedia
- Lato "tecnico" abbastanza carente
- Sceneggiatura e dialoghi traballanti

Voto 6


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