La prima parte di "First Team Juventus", docu-serie a firma Netflix sulla stagione 2017-18 della Juve, si era chiusa con mille interrogativi. Come andrà a finire? Vuoi vedere che proprio ora che Netflix fa un documentario sulla Juve va a finire che non si vince nulla? E se lo scudetto lo vincesse il Napoli? Faremo una figuraccia in champions? L'effetto boomerang insomma era dietro l'angolo. Quasi come se tutto si fosse chiuso con uno di quei classici cliffhanger che separano una stagione di una serie tv dall'altra, le prime 3 puntate ci avevano lasciato con un misto di timore, curiosità e attesa. Come è finita poi? Beh, penso che lo saprete già benissimo e queste ulteriori 3 puntate documentano ottimamente gli ultimi esaltanti mesi dei bianconeri (cultimati con il settimo storico scudetto consecutivo e la quarta coppa italia di seguito), conditi anche da qualche delusione cocente e da qualche incidente di percorso inatteso.
Come al solito il prodotto è fortemente incentrato sul "dietro le quinte" (interviste, momenti di vita quotidiana e i soliti interessantissimi scorci di allenamenti e di analisi degli schemi calcistici, che aiutano a capire come nulla sia mai lasciato al caso, nemmeno ciò che potrebbe sembrare più banale) ma a differenza delle prime 3 puntate il "racconto" delle vicende calcistiche è (come è normale che sia) più presente e pressante. La grande rimonta in campionato ai danni del Napoli col finale thrilling, l'ennesima coppa italia e l'ennesima delusione (anche questa piena di colpi di scena) in champions hanno un discreto spazio, tutto filtrato però naturalmente dai sentimenti e dagli stati d'animo dei calciatori coinvolti. Un "protagonista" indiscusso di questa seconda parte è ad esempio Benatia, che passa dalla delusione e dalla sconforto della doppia pessima prestazione Napoli/Real all'esaltazione dopo quella finale di coppa italia nella quale il difensore, con una doppietta, contribuisce a portare ancora una volta il trofeo a Torino. Lo stesso si può dire di Barzagli che, quasi come uno di quei narratori saggi, ci proietta attraverso lunghe chiacchierate verso le partite finali nelle quali sarà costretto a dire addio al suo capitano di tante battaglie: Buffon. Il "successore" del portierone, Sczcesny, ci parlerà di come affronterà il peso della responsabilità nel dover sostituire un monumento del calcio juventino.
Ma ci sarà spazio anche per altri calciatori alle prese con iniziative di beneficienza (Cuadrado) o con attività più ludico/commerciali (Dybala e Costa) e anche per un accenno commosso alla tragedia di Astori, con Chiellini che ricorda il compagno di nazionale.
Se avete visto la prima parte insomma sapete già cosa aspettarvi: la perfetta conclusione del racconto della stagione calcistica juventina vista dagli occhi degli "addetti ai lavori" .
Da apprezzare inoltre tra le gradite "novità" il cambio di narratore: Luca Ward riesce a donare un tocco di maggiore epicità alle vicende, cosa che di certo non guasta, anzi, visto il contesto...
Nessun commento:
Posta un commento