La prima stagione di Legion stupì un po' tutti (in positivo) perchè si rivelò quanto di meno marveliano ci potesse essere per una serie tv tratta dai fumetti Marvel, almeno rispetto alla concezione che ne ha il pubblico di solito. Virtuosismi visivi alla David Lynch, "videoclippismi", citazionismo e amore per il cinema e le serie tv del passato, un universo affascinante ed oscuro ed un protagonista tutto da scoprire. Certo a tratti ci si faceva prendere un po' la mano ma ci trovavamo di fronte ad un prodotto che per certi versi risultava originale e innovativo per il panorama televisivo. La seconda serie quindi non poteva che rincarare la dose accentuando i suoi tratti distintivi, in positivo e in negativo, regalando nuove "visioni" e scene memorabili ma anche perdendo una certa freschezza e sacrificando ulteriormente la trama e lo sviluppo sull'altare del virtuosismo visivo. In questa seconda "uscita" insomma Legion è ancora più "ostico" per certi versi, appagherà chi voleva più contorsionismi registici e meno chi invece cercava un quadro più completo dei protagonisti ed un intreccio più interessante.
Il "capo" è una specie di samurai giapponese con un cesto sulla testa che ha come portavoce delle donne/uomo baffute androidi. Chiaro no? |
David è davvero l'eroe o è il villain della serie? E' un po' questa la domanda costante che ci verrà posta per tutto l'arco di questa seconda stagione. Se dapprima i ruoli e il fine ultimo appaiono ben chiari (Farouk / Shadow King, il "cattivone" è alla ricerca del suo corpo, se lo troverà sarà la fine), per quanto possibile, col passare degli episodi si farà un costante riferimento alla vera natura di David. Pazzo o geniale? Già nel corso dei primi 8 episodi avevamo capito quanto il confine tra le due anime del protagonista fosse davvero labile. Qui la serie invece di fatto ci mette di fronte a una serie di ribaltamenti e cambiamenti di prospettiva sulla sua figura, a volte perfino troppo repentini ed eccessivi. Lo spettatore è insomma continuamente bombardato da suggestioni, accenni, false piste, tradimenti, inganni, flashback poco chiari, spesso ideati solo ed esclusivamente con lo scopo di stupire lo spettatore. Se la cosa da un punto di vista visuale è perfettamente riuscita (e geniale perfino: prendiamo ad esempio i primi minuti dell'ultima puntata, tra lo psichedelico, il fumettistico e il videoclipparlo) lo è molto meno dal punto di vista dei tempi narrativi (accelerazioni impovvise alternate a lungaggini spesso superflue). In fondo la scena finale non è così potente come vorrebbe essere proprio a causa di questi problemi, non è stata preparata in maniera impeccabile e risulta prevedibile e meno impattante di quanto dovrebbe.
Laddove prima la trama aveva tutte le ragioni per prendersi le sue pause qui ne ha molte meno. Perchè se prima il fascino era dato anche dallo "scoprire" la natura dei personaggi, i loro "poteri", le loro "caratteristiche", ora è (ovviamente) tutto meno nuovo e tante cose già le sappiamo. Servirebbe insomma una maggiore profondità dal punto di vista narrativo, cosa che non accade. E' un vero peccato che le vicende appaiano spesso confuse e poco interessanti perchè invece dal punto di vista prettamente tecnico ci troviamo di fronte a quanto di meglio si possa trovare in un prodotto televisivo: l'inquietudine che regalano certe immagini e il modo col quale la regia riesce costantemente a stupire lo spettatore sono un unicum, barocco e magniloquente. Troppo forse: quando ad esempio alcune suggestioni appaiono più degli arditi omaggi che qualcosa di davvero compiuto all'interno del telefilm stesso (una mucca e una vasca di deprivazione sensoriale...mmm...in effetti mi ricordano qualcosa). Quando però assistiamo a scene che ad esempio mescolano Inception e Psychonauts (il videogame) all'interno di una puntata costruita come una vecchia avventura testuale non possiamo che rimanere stupiti e affascinati. E applaudire. Per non parlare poi di vere e proprie "follie" visive (una specie di musical con topi ballerini? David nella parte del barbone di Arancia Meccanica?) che risultano decontestualizzate eppure a loro modo geniali.
La seconda stagione di Legion è insomma ancora più ossessionata dal mostrare più che dal raccontare: il nostro supereroe (?) è continuamente sballottato all'interno di vicende che sembrano progredire pigramente e senza reale convinzione verso un finale scritto. Se cercate però qualcosa di originale e ardito e visivamente eccezionale sicuramente troverete pane per i vostri denti.
PRO
- Stile da vendere
- Alcune citazioni sono assurde quanto geniali
- Comparto tecnico eccezionale
CONTRO
- Sviluppo narrativo ancora più evanescente rispetto alla prima stagione
- Approfondimento psicologico dei personaggi non eccezionale
- Spesso la serie si compiace un po' troppo.
Voto 7,5
PRO
- Stile da vendere
- Alcune citazioni sono assurde quanto geniali
- Comparto tecnico eccezionale
CONTRO
- Sviluppo narrativo ancora più evanescente rispetto alla prima stagione
- Approfondimento psicologico dei personaggi non eccezionale
- Spesso la serie si compiace un po' troppo.
Voto 7,5
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