giovedì 21 marzo 2019

Marvel's Spiderman - Insomniac (2018) - copiare bene

Prima dell'avvento di Rocksteady e della sua saga dedicata al pipistrellaccio di Gotham, i tie-in a tema supereroistico erano sempre stati visti in modo un po' sospettoso dai videogiocatori e non a torto. A parte rare eccezioni, comunque non assimilabili a capolavori (una avente per protagonista proprio l'Uomo Ragno), i videogames dedicati ai supereroi erano sempre state mere commercialate, operazioni rubasoldi,  insulti alle opere originali (tipo l'infame Superman 64 o i Batman tratti dai film di Tim Burton). Poi la luce fu: la saga di Rocksteady dimostrò che, non solo si poteva sfornare un videogame su un supereroe, ma si poteva produrre un capolavoro. E quando esce un capolavoro la cosa più naturale che possano fare quelli che vengono dopo (se vogliono andare sul sicuro) è copiare. Non spudoratamente ma in maniera sostanziosa. Prendiamo gli innumerevoli giochi che ad esempio hanno ripreso il sistema di combattimento dei vari Arkham adattandoli ai contesti più disparati (ad esempio  il mondo di Mad Max). Ma ad un altro gioco sui supereroi? Nessuno, non in quel modo. Poi arrivano quelli di Insomniac e si dicono "perchè non facciamo un gioco su un supereroe, un free roaming, con il sistema di combattimento Free Flow della serie su Batman, con le missioncine secondarie dove poter affinare la propria tecnica, con i gadget da sbloccare, i villain classici che appaiono in missioni secondarie dedicate, la città riprodotta nei minimi dettagli sotto assedio?" "Ma è Batman Arkham City!" "No, noi lo facciamo su un supereroe Marvel...Spiderman toh" "Eh, in effetti, così cambia tutto, la Marvel ne ha copiati a decine di supereroi alla DC Comics e a nessuno ha fatto ne caldo ne freddo, ora ci devono rompere i maroni per un videogioco che noi copiamo da Rocksteady?



Effettivamente Marvel's Spiderman ha davvero tanti, tantissimi punti di contatto con il suo predecessore, molti posticci (i gadget tecnologici e le missioni "di investigazione" in un gioco sull'Uomo Ragno?), ne è consapevole e perfino ci scherza con autoironia su questa spiccata somiglianza, con tanto di battute citazionistiche fatte pronunciare nel gioco al suo protagonista. Però ha anche alcune caratteristiche che riescono a differenziarlo proprio sul punto di diventare una mera scopiazzatura senz'anima. Innanzitutto un'aria più scanzonata e  "fumettistica", che smarcandolo dalla cupezza del pipistrellaccio, lo avvicinano a tratti più a videogames caciaroni come Infamous, ma con molta più ciccia. In secundis la "caccia al costume" (ce ne sono ben 27 indossabili, ognuno con poteri unici, o quasi) che diventa un vero e proprio gioco nel gioco. Le missioni secondarie infatti saranno davvero poco originali e "riciclate" ma necessarie per sbloccare tutto il "guardaroba" e ci si divertirà un mondo solo a provare e riprovare ogni costume (riprodotti benissimo tra quelli visti nelle varie incarnazioni del supereroe). Ma la vera caratteristica che dona a Spiderman una marcia in più, la cosa che gli permette davvero di uscire dall'ingombrante paragone con il predecessore sono le ragnatele. Già, sembrerà banale dirlo, ma vi ritroverete a svolazzare per le strade di Manhattan spesso quasi solo per il gusto di farlo, sparando proiettili ragneschi da un palazzo all'altro (rinunciando quasi del tutto al sistema di viaggio rapido), incollando i cattivoni ai muri o imprigionandoli prima di lanciarli in aria o su altri malcapitati, disinnescando bombe...Non esattamente la stessa cosa del pur divertente rampino batmanesco insomma.

Naturalmente non mancheranno le innumerevoli citazioni (gli easter eggs si sprecherano, riguardando anche gli stessi collezionabili) e i classici cammei, no, nemmeno lui, colorando con un velo di tristezza un gioco altrimenti piuttosto solare, che però non rinuncia ad alcuni momenti drammatici di sicuro effetto. La trama è infatti sorprendentemente ben ideata per i canoni del genere: sebbene i colpi di scena siano piuttosto telefonati sono ben inseriti all'interno del gioco e non risulteranno mai stucchevoli. Certo, alcune scelte potrebbero essere discutibili per i fan del brand ma il gioco vuole narrare una sua storia, slegata da quella dei fumetti o dei film e ci riesce bene. Ha un bel crescendo che si conclude con un finale molto epico e cinematografico, con più di una strizzatina d'occhio ad un inevitabile seguito che potrebbe rivoluzionare ulteriormente sotto il profilo della trama.



Non ci troviamo insomma di fronte ad un capolavoro ma "solo" di fronte ad un ottimo gioco, un gioco che prende il meglio dai videogames su Batman e ci aggiunge alcune belle intuizioni, ma che forse è ancora troppo derivativo per poter essere considerato alla stregua dei pezzi da 90, come quegli studenti che avrebbero tutto per poter passare l'esame a pieni voti ma che, per andare sul sicuro, comunque una sbirciatina al compagno di banco più bravo della classe lo danno. E abbastanza comunque per goderne e per aspettare impazientemente il seguito.

Voto 8 

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