domenica 20 ottobre 2019

#SERIEA_19-20 8> #JUVENTUSbologna 2-1 - Storia di un minuto


Le gare dopo la sosta, si sa, spesso sono gare strane. Gare in cui accadono cose che prescindono l'umana comprensione... si vabbè, forse adesso sto in po' esagerando con questo piglio teatrale da " confini della realtà", ma se solo rivivo quel novantatreesimo minuto mi sento un po' come il protagonista de "Il tredicesimo piano" di Josef Rusnak, sballottato da una realtà che sembra già scritta. Un solo e interminabile minuto che condensa in se tutte le paure del genere. Nonostante sia andata bene e nonostante vada spesso bene in questi casi (se non altro perchè siamo la Juve, a dispetto delle volte in cui invece lo spettro si materializza sul serio) assistere a queste partite mette sempre quel patema d'animo che ti fa dire (più o meno a denti stretti): "Ecco, lo sapevo!".


Alla fine della gara il tabellino recita 10-2, sono il computo dei tiri in porta nostri contro quelli loro (23-9 quelli totali), ma nonostante questi unici due tiri nello specchio, il Bologna ha rischiato seriamente di pareggiare la partita. Roba da matti, direbbe qualcuno che di questa espressione ne ha fatto un motto e ci gira per le piazze. A dispetto di un possesso palla del 65% la Juventus stava per gettare alle ortiche questa partita con un due a due che sarebbe saputo di beffa per noi e di giubilo per loro. Di fatto il terzo gol lo segna il quarantunenne Buffon con quella parata finale che sancisce la fine dei sogni bolognesi più selvaggi; e poco importa se poi (come dichiarato da Sarri) vedendo attentamente l'azione il gol del pareggio sarebbe potuto essere annullato al VAR per un fuorigioco. Quel che rimane, e che sarebbe rimasto, è comunque un brivido da scampato pericolo, che non può non farci indispettire almeno un po', subito dopo l'agognato sospiro di sollievo.

Un minuto così intenso in cui si potrebbe condensare la cronaca dell'intera partita e come in verità qualcuno ha fatto, tagliando via i restanti novantadue minuti per farci il titolone da zona Cesarini. 

"2-1 Juve? e io che cosa scrivo? Non tanto perchè non saprei cosa scrivere, ma senza un giallo chi lo compra il giornale domani? Aspetta... aspe'...

e giù ad esultare indipendentemente dalla decisione del VAR su quel fallo di ancora-lui-Deligt. Ogni riferimento al bolognese Zazzaroni, e al suo Corsport, è puramente volontario. Il problema è che dopo tre anni di VAR non si è ancora capito (o evidentemente né si vuole capire né si intende erudire il popolino in merito) che se addetti al VAR e arbitro sono d'accordo il monitor non serve, basta il consulto audio. Inutile allegare la ritrita lamentela del "almeno vallo a rivedere" con la recente postilla bolognese del "avremmo offerto uno bello spot". Per cosa? Spot di che? Se poi andandola a rivedere avreste ottenuto solo un motivo in più per protestare dopo che l'arbitro avesse confermato tutto? Il buon Sinisa qualcosa ne sa, in merito a ciò. In questi casi, per voi, serve solo a decidere se ad essere in malafede e l'arbitro o quelli del VAR.

Scevro dalla barbarie della nuova regola sui falli di mano in area infatti, l'olandese colpisce prima la palla con la gamba e poi la stessa palla gli carambola sul gomito. Non c'è nuova regola che tenga in questi casi. Inutile il dispendio di LED. Ma il gusto della polemica non risente di regole o di VAR, e nemmeno eventuali interventi divini potrebbero farli desistere, con l'effetto magari di far aumentare l'ateismo. E se persino la cassazione antijuventina, nella persona del loro eletto rappresentate, tale Maurizio Pistocchi da Cesena (e qui non conta essere romagnoli se di fronte c'è la Juve) ci fa sapere che quello non è mai calcio di rigore... figli miei che volete? Scendete anche voi in piazza come quelli altri e chiedete nuove elezioni per eleggere nuovi membri social atti a spodestare il governo bianconero dal campionato.

Come vedete su un solo minuto (l'ultimo) si può scrivere un articolo che parli di una partita intera. Ignorando il gol di CR701, il pareggio di Danilo (il loro Danilo) viziato da un fallo, la susseguente ammonizione di Sarri per proteste, il rigore che invece manca su De Ligt abbrancato in area, il solito gol-rasoiata di Pjanic che sa ormai di sentenza, l'incapacità della Juve di tramutare in gol la sua maggiore potenza di fuoco... e tutte queste cose andranno perse come titoli di Zazzaroni di fronte un'occasione d'oro... anzi gialla, parafrasando il titolo.

Venendo in fine a noi. Non mi va ancora tanto giù il fatto, e si spera sia solo l'attesa di qualcosa di meglio, di vedere la Juve concretizzare molto meno di quello che offre sotto il profilo della prestazione. Vincere 2-1 soffrendo, ci hanno detto, è cosa da Allegri, ma dall'inizio di questa nuova stagione di sofferenze simili ne abbiamo già avute parecchie, anche con il gioco di Sarri. Il passaggetto fine e se stesso e sulla stessa zolla che non ti permette di guadagnar metri è inutile tanto quanto il lasciar palla agli avversari per poi colpirli quando sono sfiniti. Anzi. Per non parlare della quantità di errori che facciamo ad ogni partita a cui spesso gli avversari sembrano non approfittare solo perché non se l'aspettano: una su tutte quella palla ciccata da Orsolini a tu per tu con Buffon. Non ha ancora capito se non poteva credere di più al fatto di aver avuto una tale occasione o di averla sciupata.

Ecco questa Juve è sempre alla costate ricerca di uscire dal "post*pausa", reale o mentale che sia. Ci sono ancora circuiti che non lasciano passare bene la corrente

Nessun commento: