Quest'anno il rischio di diventate un disco rotto in questi articoli si fa serio. La mente corre ad appena sei giorni fa "Ci sono pareggi che sanno di sconfitte e sconfitte che ci starebbero pure..." (ricordate?) se non arrivassero dopo i suddetti pareggi. Poiché anche dopo questa prima sconfitta brucia ancora e di più quello sciagurato due pari. Un episodio che accentua ancora di più la rabbia del senno di poi per quella vittoria non presa contro una squadra che solo qualche giorno dopo si fa sbattere fuori dal Perugia in Coppa Italia... non so se mi spiego.
Parliamoci chiaro, prima o poi si doveva cadere e la partita con la Lazio era una delle maggiori candidate, non tanto per la Lazio in se rapportata alla Juve in se, quanto invece per la Lazio di questo momento contro la Juve di questo momento. In condizioni neutre infatti una qualsiasi squadra di Sarri avrebbe comunque sofferto il contropiede di squadre votate al contropiede e costruite per il contropiede come è la Lazio di Inzaghi. Il "passaggetto" muore li dove ti fregano palla e con la difesa scoperta rischi un gran funerale. In altri tempi la soluzione sarebbe stata segnare e puntare su una difesa accorta, neutralizzando la loro arma principale. Macchè! Manco a dirlo perchè per Sarri questa è una grave bestemmia. Quindi per sfangarla devi segnare molto e comunque più dell'avversario, cosa che invece questa Juve non fa. Una Juve più sparagnina e stitica di quella di Allegri
In due stagioni si è passati dunque da un fondamentalismo a un altro, ma con la beffa di un tarlo nella testa: "come sarebbe finita con Allegri dopo il vantaggio?". Non ce nulla da fare il paragone corre più dei giocatori in campo. Giocatori che fino allo scorso anni sembravano non avere nessuna colpa nel loro mezzo ammutinamento e che oggi sembrano averle tutte. Ma se la storia ci ha insegnato qualcosa è che non si passa facilmente indenni da una rivoluzione. Gli effetti del cambio di fondamentalismo lasciano per forza strascichi o come minimo periodi lunghi o medi di assestamento. Per questa squadra non si è voluto scegliere la via di mezzo e stiamo iniziando a pagarla.
Eppure anche se la Lazio ha avuto gioco facile contro questo sarrismo abbiamo avuto i mezzi e le occasioni per evitare questa sconfitta. Innanzitutto si sarebbe dovuto e potuto evitare di prendere gol nel recupero del primo tempo, ma quel che ha posto davvero la parola fine alla gara, più del gol a porta libera del 3-1 (a difesa sguarnita) è stata quell'espunzione. Sarebbe stato meglio inseguire l'attaccante senza intervenire e rischiare addirittura di prendere quel gol: innanzitutto perchè non eri sicuro che l'avrebbe messa dentro, dato che si stava decentrando, in secondo luogo perchè subire l'1-2 in 11 con è la stessa cosa che subirlo (poi) in 10, per i motivi tecnici succitati. Ma questa è stata solo l'eredità finale di un Cuadrado non più capace di saltare l'uomo. In un ruolo che ci espone a rischi, con tutte le palle che si fa togliere.
Un rosso che voglio prendere a simbolo della scarsezza, la mediocrità e persino della scarsa forma fisica del direttore di gara. Prestazione che dopo la prima sconfitta della Juve è una manna anche per lui perchè sarà presto dimenticata anche dai suoi designatori. Ma prima che protestiate lasciatemi spiegare meglio la cosa. Innanzitutto quello che io contesto non è affatto rosso sì o rosso no. Sarri non è stato d'accordo, forse la maggioranza invece lo era... ma ormai la decisione è stata presa e si tratta di decisioni la cui discrezionalità spetta solo all'arbitro. Ma usiamo per un attimo la logica: se hai avuto bisogno del VAR per usare la tua discrezionalità su un intervento palese del genere allora significa solo una cosa: non ci hai capito nulla.
Tanto che all'inizio lo stesso sembrava un arbitro all'Inglese, finché non ti accorgevi di un particolare: i falli a centrocampo vicini a lui li fischiava, mentre su quelli lontani spesso sorvolava, anche su quelli assassini che come minimo chiamavano un giallo. Il signor arbitro era sempre lontano dalle azioni e spesso si affidava all'auricolare per avere consigli su cose che non vedeva personalmente.
Ma come detto, questo oltre ad essere ignorato dai più verrà dimenticato da tutti, quando resta una sconfitta. Anche perchè in quella corsa su noi stessi, di cui parlavo dopo Juve-Sassuolo, spesso inciampiamo nei nostri piedi. Regaliamo occasioni, spesso gol e addirittura inerzie all'avversario che regalano intere gare. Con la Lazio si poteva perdere, avresti potuto anche evitarlo, ma ormai è andata e quel che resta è l'impietosa analisi che non si discosta di molto con quelle molto peggiori col Lecce e col Sassuolo. Come vedete il disco qui si impunta e non riesce ad andare avanti
Scarsa cattiveria, poca cinicità, un potenziale inespresso che sa di talento sprecato. Troppi pochi gol e ora diminuiscono anche le occasioni da rete. Un Ronaldo opaco, ma anche malamente gestito da Sarri e il rischio che diventi l'allenatore che è riuscito a far perdere alla Juve lo scudetto pende sulla sua testa come una spada di Damocle. Una spada ancora lontana e un pensiero talmente prematuro da risultare giornalistico (di quelli che vivono ogni partita come se fosse l'ultima e non ci fosse più tempo per recuperare) ma un pensiero con cui dovrà fare i conti seriamente, perchè sappiamo che alla Juve la sua stagione si giudica alla fine... ma comunque poi il giudizio sarà spietato. Per lui e chi l'ha voluto.
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