domenica 13 dicembre 2020

Lovecraft Country - serie TV (2020)


"Possiamo essere mostri o eroi"
. A volte però non é sempre facile distinguere le diverse anime di una persona. Basta prendere ad esempio quello che accade per molti artisti: capaci di mettere il proprio genio, la propria visionarietà, innovatività, perfino bontà nelle proprie opere ma di non riuscire a fare altrettanto con la propria vita di tutti i giorni. Anzi spesso in quella vita, di riflesso (come Dorian Gray), riescono solo a mettere il peggio, tanto che magari vengono rivalutati solo a posteriori dopo la loro morte. Uno di questi é sicuramente H. P. Lovecraft, uno dei maestri e dei padri fondatori (Il padre per eccellenza resta naturalmente Edgar Allan Poe) della letteratura dell'orrore e non solo. E' dai lui che attingono e hanno attinto per decenni scrittori e cineasti per dipingere l'orrore ancestrale e piú puro. Vero e proprio "eroe" quindi per molti suoi lettori e per coloro che a lui si sono ispirati nel corso degli anni. Ma chi era Lovecraft? Chi poteva essere nella vita "reale" colui che dipingeva con le parole l'essenza del raccapriccio e delle paure piú profonde di ognuno di noi? Di fatto si poteva considerare un uomo profondamente disturbato, insicuro, dalla visione profondamente pessimista nei confronti del mondo, razzista e con un rapporto ambiguo nei confronti dell'universo femminile. Un ispiratore insomma ed un uomo da non imitare, allo stesso tempo. Ed é (come capita in altri casi) nella capacità di scindere queste due anime di una stessa persona che va ricercata probabilmente una sintesi. Non sempre però é possibile farlo. D'altronde un Lovecraft dalla mente aperta e dalla vita appagante, completa, avrebbe potuto partorire quelle mostruosità nelle sue opere? Il contesto insomma, anche a volerlo escludere a forza, resta. Le radici sono lí in profondità, anche quando l'albero da vita a frutti meravigliosi.


"Mostri, mutazioni, sacrifici umani, viaggi nel tempo ok, ma che cavolo sarebbe una succuba? "


Qual é il contesto nel quale scrive allora Lovecraft? Com'era (e com'é per certi versi ancora oggi) il suo Paese? La sua "terra natia" ?
La quintessenza delle contraddizioni di cui si parlava sopra. Patria di libertà, opportunità, ricchezza, abbondanza, multiculturalità e allo stesso tempo espressione piú profonda delle disuguaglianze, del cinismo, della grettezza e arretratezza mentale sotto molti punti di vista. Una Terra "nuova" se confrontata ad esempio all'Europa eppure culturalmente e costituzionalmente ancorata a valori e tradizioni superare in tante altre parti del mondo.

E' proprio questa strana dicotomia che affronta questa serie TV, che ci mostra l'America e il Lovecraft piú profondi, rimescolandoli poi per dare vita ad un universo dove l'orrore ancestrale si manifesta in uno molto piú quotidiano e tangibile. Gli Usa degli anni '50, sconvolti da proteste e discriminazione, laddove dietro la facciata del boom economico post seconda guerra mondiale si annidano gli scheletri nell' armadio di una nazione profondamente divisa. Ed é in questo orrore "ordinario" che si insinuano gli abomini lovecraftiani, diventano tangibili e reali, penetrano nel nostro mondo attraverso la follia di uomini che hanno deciso di ergersi a nuovi Dei, pretendendo di decidere chi e come merita di vivere e prosperare, spesso solo in base ad una discendenza di sangue o di razza. Ma se quella discendenza comincia a "contaminarsi"?


L'Esorcista in versione black


Lo strano ibrido tra telefilm "impegnato" (nelle tematiche affrontate e nell'andamento spesso lento e quasi teatrale) e "splatteroso" delle scene piú orrorifiche all'inizio spiazza un po'. E' come guardare un documentario sulla situazione della comunità afroamericana negli anni '50 e poi ritrovarsi d' improvviso in un film di David Cronenberg, sommersi da ettolitri di sangue e frattaglie umane, corpi che mutano, si decompongono e si ricompongono poi formando qualcosa di diverso. La pelle, quella che é la principale causa della forzatura psicologica con la quale perpetrare la disuguaglianza diventa quindi il mezzo stesso col quale le mostruosità si manifestano. Pelle che diventa solo carne che si liquefa, mostrando la nostra vera essenza piú intima, una variazione sui generis su quella metamorfosi della quale ci narrava un altro scrittore, contemporaneo a Lovecraft: Franz Kafka.

Lovecraft Country é insomma una serie TV inquietante ma ancorata al quotidiano. Va detto che a tratti un po' si fa prendere la mano, concentrandosi cosí tanto nella sua ricerca di metafore concettuali e visive da dimenticare il succo, la trama, che a volte si fa labile e zoppicante. Alcuni eventi importanti vengono dati per scontati quando non addirittura liquidati con 2 parole, mentre si rincorre la scena ad effetto o l'approfondimento di dettagli magari futili. Si ha insomma l'impressione che prima sia venuta in mente la confezione ed il contenuto sia stato buttato giú in 2 secondi per riempirlo. Non che non manchi un filo conduttore, ben visibile e comunque presente, ma la serie non sembra intenzionata a dargli particolare importanza se non nei momenti clou.
Lo spettro visivo e tematico in compenso é magnifico ed appagante, continuamente diviso tra splatter piú puro, incursioni nella fantascienza al neon del cyberpunk, sortite tra diverse epoche spaziali e temporali...ci si possono trovare un po' tutte le diverse incarnazioni della cinematografia horror. Qualche scena, é vero, rischia pericolosamente di scivolare nel Kitsch, ma non era lo stesso Lovecraft d'altronde a definirsi un autore di weird fiction?



"Anche noi bianchi ce la passiamo molto male, cosa credi? Lo sai l'hanno scorso quante ne ho dovute passare per riuscire ad abbronzarmi? Un vero incubo" 



Lovecraft Country é quindi, in estrema sintesi una serie TV fascinosa, per quanto imperfetta, che ci mostra un messaggio noto in maniera decisamente originale. L'orrore spesso é piú vicino di quanto possiamo pensare. A volte é insito in noi stessi. Bisogna guardare in quell'abisso per comprendere la natura umana, per capire come sia possibile che spesso i nostri miti siano stati allo stesso tempo delle persone assolutamente detestabili.

PRO

- Idea di partenza decisamente originale
- Splatterosissima e cronenberghiana
- Visivamente affascinante

CONTRO

- Qualche eccesso rischia di far scivolare la serie nel kitsch
- La trama a tratti si fa zoppicante e dà troppe cose per scontate
- Alcune situazioni un po' troppo affrettate

Voto: 7+

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