mercoledì 9 dicembre 2020

#UCL 20/21_G6> #barcellonaJUVENTUS 0-3 – La risposta sul campo a quel tweet


Per chi non ci credeva prima e per chi non riesce ancora a crederci adesso. A quelli che dopo l’andata ci hanno deriso e a quelli che hanno sminuito l’impresa del ritorno. A chi potrebbe illudersi e a chi ha paura di farlo. In questo articolo parlerò di tutti loro, e anche di tutti noi.

L’assioma è facile: perdi all’andata in casa e, al netto dei tre gol annullati per pochi centimetri a Morata, sei una schiappa. Il Barcellona è di un altro pianeta e tu non riesci a battere nemmeno Crotone e Benevento
Vinci al ritorno in trasferta ed è colpa del Barcellona in crisi, “il peggior Barca degli ultimi 25 anni” (citazione a caso da web) ed è meglio se non ti fai illusioni. Ma nessuno di questi ha torto e nessuno degli stessi ha ragione, poiché tra di questi ci sono loro ma ci siamo anche noi. Tenterò quindi di rispondere a noi rispondendo prima a loro, quelli che lo dicono per contratto e solo perché appartenenti all’antipopolo.

Il Barcellona è in crisi, vero, ma come lo è il Real d’altronde, cosa che però non gli impedisce di vincere andata e ritorno contro “una certa squadra” in Champions, uniche due vittorie che gli permettono di rimanere favorito per la qualificazione agli ottavi. È vero, per il Barcellona non è l’annata migliore finora, ma neppure per la Juve lo è. In campionato continuiamo a lasciare punti sui campetti di provincia, ma nella sfida tra deluse siamo andati a Barcellona a rifilare ai blaugrana tre gol (e mezzo) senza subirne uno, chiudendo da primi lo stesso girone. Noi in crisi, loro in crisi, ma adesso provate anche voi altri ad andare, anche al meglio della vostra forma, a vincere 3-0 al Camp Nou contro questo Barcellona, e poi ne riparliamo. Qualcuno mi ricordi da quanto tempo non succedeva al Barcellona di perdere in casa in Champions per tre gol di scarto, o anche solo di non qualificarsi come prima del girone.

Per questo motivo dunque ci dobbiamo sentire arrivati? Assolutamente no, perché siamo appena partiti e la strada è ancora lunga e tortuosa. A cominciare da domenica col Genoa, che col Barcellona divide solo (più o meno) i colori sulla maglia, ma che, potremmo scommetterci, sarà un avversario più ostico. Non perché sia più forte dei catalani, piuttosto perché sarà lei a doversi difendere e a ripartire in contropiede, cosa che abbiamo capito ci riesce più a noi. Quando troviamo difese da scardinare finisce sempre che offriamo agli attaccanti avversari ripartenze d’oro, spesso non riuscendo a ripiegare come si deve. L’abbiamo visto nel primo tempo del derby, quando per cercare il pareggio abbiamo subito contropiedi assassini dal Toro.

Ieri invece gli onori di casa spettavano tutti al Barca, noi avevamo poco da perdere. Giusto quel gol sul finale col Ferencvaros manteneva ancora aperta una piccola finestrella sul primato, ma alzino la mano coloro i quali (anche tra i calciatori) ci credevano davvero. Invece deve essere vero il detto che recita “l’appetito vien mangiando”, dato che oltre i gol ieri si è visto anche il gioco. Non e che Messi non ci abbia provato, ad esempio, ma è venuto sempre raddoppiato e fermato prima del suo ingresso in area, lasciandogli qualche tiro affrettato da fuori, su cui Buffon scalda i guantoni in memoria dei vecchi tempi. Se poi quella volta che riesci ad entrarci, in area, sei fermato addirittura da Ronaldo, allora davvero la risposta al tweet dell’andata del Barcellona è doveroso. Come sarebbe stato infatti se a Torino fosse sceso Cristiano (fermato dal Covid) a dare una mano a Morata? La risposta è ormai pleonastica.

Mister 752 due gol, dal dischetto è una sentenza, ce lo ricordiamo ancora anche noi, in una gara dall’andamento simile a questa ma dall’epilogo amaro, quando invece fu il Real a prenderne tre in casa dalla Juve data per spacciata e umiliata in casa nella gara d’andata. Chi storce il naso per il primo rigore sceglie di non vedere il mani di Pjanic in area non punito, o la mancata espulsione sul secondo fallo di mani punito col rigore. Bonucci toglie e ci toglie la tripletta di CR7 al Camp Nou, quando sarebbe bastato scansarsi (in fuorigioco) per lasciare che la palla entrasse da se.

Una partita non solo di difesa ma anche di ripartenze e costruzione, nella quale entra nella storia la mezza rovesciata in area dell’americano MCKenny, per il quale anche i media d’oltreoceano rispolverano articoli sul soccer. Sempre più in crescita, assieme all’ex Arthur. Il ritorno dell'epica sfida tra Messi e Ronaldo resta impietosa per l'argentino.

Resterà dunque un caso isolato? Quanto ci servirà per il morale e quanto rischierà di illuderci, quella che resta comunque un’impresa calcistica? Intanto, come si sa, spesso arrivare primi non ci ha aiutato nei sorteggi. Giusto quindi ripartire da Barcellona ma meglio ripartire anche e soprattutto dal derby, per prendere il campionato e dargli una seconda opportunità.

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