domenica 6 dicembre 2020

#SerieA 20/21_10> #JUVENTUStorino 2-1 – Il solito hamburger di manzo



Al J|Stadium vige una tradizione che si tramanda di padre in figlio, anzi di... giocatore in allenatore, quella si vincere il Derby in rimonta e all'ultimo minuto. Lo sa bene Pirlo e non poteva essere da meno quest'anno, anche senza tifo di casa a goderne o lo spicchio di ospiti a subirne, soprattutto con questa Juve ancora zoppicante ma, meglio ancora, con questo Torino re delle rimonte subite.

Manco a dirlo si parte subito male, passando in svantaggio con il solito "stupido stupido gol", arrivato su disattenzione e rimpallo. Non è nemmeno il decimo e lo prendiamo... beh, dato il nome del marcatore la battuta è già vecchia pochi secondi dopo l'accaduto, anche se poi alla fine, e per nostra fortuna, è una battuta che "gli rimane in gola", come si suol dire dalle mie parti.

Eccoci lì, ad inseguire di nuovo il nostro avversario come il gatto col to...po. Sbilanciandoci e rischiando anche di capitolare definitivamente in un paio di contropiede, su uno dei quali deve metterci una gran pezza Szczesny. Infilati all'improvviso come l'onorevole Cosimo Trombetta nella mitica scena con Totò sul treno, ricordate? Noi lasciamo spesso il braccio sul fianco e l'avversario "quando vede un buco ci entra dentro". Negli occhi ancora Danilo che va verso Belotti e la palla, invece di partire in tempo con Zaza verso la nostra porta.

L'ennesimo primo tempo horror, in cui non riusciamo a reagire con orgoglio e dobbiamo pure vivere con la paura che tutto peggiori. Ed anche nella ripresa, dopo aver aggiustato il meccanismo difensivo, non riusciamo ad essere cattivi e pungenti là davanti. Chiudiamo sì il toro nel recinto, ma non riusciamo a raggiungere la "balla di fieno" in fondo al campo. Dobbiamo anche vivere la frustrazione dell'ennesimo gol annullato per fuorigioco, una stagione da record sotto questo punto di vista. Tutto ci rema contro. Subiamo impotenti il tempo che passa senza che nulla cambi. Ma ecco che...

Torniamo però un attimo indietro, all'intervallo della gara, e lasciamo partire la segnalazione a Cristiano Militello di Striscia la notizia per la rubrica "il gufo di striscia lo striscione". Quando il telecronista chiede al commentatore tecnico se, dopo la lunga serie di rimonte subite, i calciatori granata non stessero pensando proprio a questo negli spogliatoi in quei momenti, riceve in risposta un secco "no, i giocatori sono troppo fiduciosi e sicuri per quello che hanno fatto nel primo tempo”. Sbadabam!

Dell'ennesima prestazione "troppo molle" della Juventus di quest'anno si salva però il finale, quando arrivano finalmente i tiri in porta, quelli veri. Il gol annullato ha temperato di più il nostro orgoglio che la loro convinzione, poi divenuta illusione. L'ultima esultanza la sprecano su quel salvataggio in corner dopo l'intervento di Dybala da due passi. Certo, il miracoloso salvataggio appena compiuto sommato al VAR ammazza-Cuadrado, avrebbe richiamato la vecchia cabala, ma dalla panchina entra uno che non sa nulla di queste cose, ma che da ieri entra nella tradizione bianconera dei derby interni col Toro, l'americano McKenny. Lui e Bonucci ci mettono la testa e Toro è matado ancora una volta, nel modo in cui questa corrida si è spesso chiusa.

Il derby è sempre una partita a parte, al di fuori di pronostici e andamenti di campionato. Per nostra fortuna invece spesso il derby della Mole ha il solito risultato. Solita è anche la nostra prestazione, che rimane al di là del risultato favorevole. Qualcuno cerchi Kulusevsky, che sembra essersi perso, la fase difensiva va rivista e risolta il prima possibile. In tutto questo speriamo sia di buon auspicio il ricordo di un'altra vittoria sul filo di lana, quella ormai famosa ottenuta per gol di sedere di Cuadrado, che ha sancito la famosissima rimonta in classifica della Juve allegriana di qualche anno fa. Speriamo nel bis.

L’ultimo appunto lo lascio per l’arbitro Daniele Orsato, quello che assieme a Stephanie Frappart è stato eletto miglior arbitro del 2020 ma che dopo la brutta figura europea di mercoledì è stato designato per questa partita, sempre un po’ delicata. Su Bellotti fischia fallo pure se lo sfiora una mosca (il vero gobbo cascatore), sorvola invece su un pestone preso da Dybala non fischiando neppure fallo, grazia Lukic appena entrato, da espulsione diretta, col solo giallo ed è in generale tutt’altro che casalingo sulla maggioranza dei calci di punizione assegnati. Nella stessa settimana l’arbitro di Juve-Dinamo kiev, che condivide con lui il premio, se lo beve senza ghiaccio e con l’oliva, come un Martini dry.

Alla fine espelle persino Pinsoglio, quasi come risentimento al gol subito dal Toro. Carlo Pinsoglio, il calciatore che vince, esulta, alza coppe e viene persino espulso, tutto rimanendo in panchina. Che vita!

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