giovedì 3 dicembre 2020

#UCL 20/21_G5> #JUVENTUSdinamokiev 3-0 – Padre Figlio e Cristiano Ronaldo


Dopo le delusioni di campionato, la Juve di coppa ricarica le batterie del proprio morale con la... Dinamo, battendo un avversario equiparabile ai magiari della scorsa settimana, con cui condividono l’unico punto del  loro girone, ma stavolta riuscendo a non ridurci all’ultimo per portare a casa la gara. Soffrendo il giusto, gestendo e ripartendo bene in contropiede, una delle cose che quest’anno gli riesce meglio. La vittoria ci lascia flebili speranze di primo posto, ma per ottenerlo dovremmo andare a vincere a Barcellona con due gol di scarto, quindi fate come non detto.

La prima “messa” della stagione arriva alle 21, come da DPCM, il minuto del primo gol di Chiesa nella Juventus, e nella Champions, in cui diventa anche il primo italiano a segnare dopo il suo stesso padre nella storia di questa competizione. Nella sfida della “Fede” con Bernardeschi, speciale sfida tra omonimi e omologhi su cui sono più scettico, da ieri il figlio di Enrico passa in vantaggio, e forse poco ci voleva.

Una gara da Padre, figlio e... spirito santo, dunque, perché quello che di nome fa Cristiano ieri si è fatto chiamare CR750, come la nuova quota dei suoi gol in carriera. Un record raggiunto non prima di aver colpito l’ennesimo palo della stagione, con una rete facile facile, che deve solo buttare in rete prendendola in prestito dal suo compagno di squadra, ma su cui ha aleggiato l’ennesima paura che potesse provenire dal solito fuorigioco di Morata. Manco a dirlo tutto era partito da un cross di Federico Chiesa.

Dopo aver lasciato il record a Ronaldo, anche Morata segna (indovinate servito da chi) aggirando con freddezza e pazienza l’opposizione di un paio di difensori. Con la rete di ieri lo spagnolo raggiunge Rashford e Haaland in testa alla classifica di capocannoniere della Champions. Ottimo inizio per chi doveva farci rimpiangere i mancati arrivi di Dzeko e Suarez. Lui e Ronaldo si trovano a meraviglia ed è quindi davvero un peccato, per non dire... “imbarazzante” (usando, appunto, l’aggettivo incriminato) che per quelle parole rivolte all’arbitro, sul finale di Benevento, i due debbano rimanere separati in campionato per altre due gare. Magari, chissa, nella sua memoria difensiva per il ricorso Alvaro si giocherà la carta del false friend spagnolo (o falso amigo), dato che in spagnolo embarazata significa incinta. Ma non credo che otterrà granché, visto che ci vuole ancora un po' a Natale, l'arbitro era Pasqua e di certo non può restare "embarazato".

A proposito di primati e di chi invece può rimanere incinta, scusatemi la battuta politicamente scorretta, ma la uso solo per annotare il fatto che ieri era la prima partita di Champions arbitrata da una donna, che di certo meglio di Pasqua ha arbitrato e meglio di Pasqua è stata trattata dai calciatori in campo. A dimostrazione che magari il nostro è solo stupido maschilismo.

Liquidata la pratica, si va a Barcellona “senza nulla a pretendere”, sapendo che, male che vada, spesso arrivare primi non basta nemmeno per beccare un avversario “facile” e che anche quanto te ne capita uno, poi, devi comunque battere il Lione di turno (vedi lo scorso anno). Perciò non ci resta che attendere lo sviluppo degli eventi e vedere come va, lavorando per primi su noi stessi prima di badare agli altri e ad altro.

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