mercoledì 23 dicembre 2020

#SerieA 20/21_14 #JUVENTUSfiorentina 0-3 - La Penna Rossa


Tutto è iniziato tre ore prima con una farsa ed è finita con una commedia. Alcuni direbbero che quando piove diluvia, altri che "il cane morde sempre chi ha gia i vestiti strappati" o tante altre varianti a seconda della regione di appartenenza. Per dirlo alla Igor di Frankenstein junior: stasera ha piovuto perché andava già peggio.

Tanto per iniziare la giustizia sportiva italiana dimostra ancora una volta tutta la sua immonda pagliacciaggine con il CONI, che facendosi beffe di protocollo sportivo firmato e condiviso da Governo e Lega Calcio, ridicolizza la stessa Lega, istituzione sempre meno rispettata e (a questo punto) indegna di rispetto. A Marzo il suo presidente Dal Pinocchietto si faceva prendere a pesci in faccia da Marotta e Zhang. Oggi si fa scavalcare e annullare dopo due gradi di giudizio da un organo terzo. Insomma con quale faccia può continuare a lavorare un organo del genere? Domanda inutile dato che siamo in Italia e non in Giappone. Qui basta tenersi la poltrona e non servono romantici harakiri. Pensate invece quanto sono state fesse quelle società che si sono presentate in nove in campo per non perdere a tavolino le partite di provincia. Da domani ci vorrebbe un bel liberi tutti generale e chi si è visto si è visto.

Ma ripeto, siamo in Italia. Un paese di santi, poeti, navigatori fino al 1897; poi fondamentalmente composta solo di juventini e antijuventini. Ecco che non gli par vero, ad alcuni di loro, di avere un'occasione simile dopo nove lunghi anni. Caspita la Juve è acerba, caspita la Juve inesperta, Cacchio la Juve è polla, è senza un vero allenatore. Con una dirigenza a cui non importa fallire dopo tanti anni. Magari non è loro vera intenzione o forse è solo un anno sperimentale, ma se poi... Ma sì, chi vuoi che se la pianga la Vecchia, anche i suoi tifosi si concentreranno a cercare cercare colpe interne, come han sempre fatto d'altronde. Sono le altre, quelle ad avere i vari Turone, Muntari e compagnia cantante. Ma sì, questa è la volta buona.

Decisione politica? Basta ripescare le interviste di Spadafora, napoletano di Afragola, che tanto quando c'è da decidere su di noi, dal 2006 ci son sempre loro nei tribunali, alla faccia dei conflitti di interesse. Che pure basterebbe ripercorrere qualsiasi altra decisione banderuola che ha cambiato in questi mesi, traviati dal virus, il suddetto ministro, per giudicare il suo operato. Allora che decisione politica sia. Il tempo è maturo.

Poi arriva la partita e accade che ci si fa male da soli. Va bene il gol preso (si fa per dire) distrazione grave ma a cui potevamo rimediare. Non era la prima volta. Invece no, quando piove deve diluviare, allora Cuadrado si fa cacciare fuori e ci affossa tecnicamente. Non definitivamente. A quello ci pensa il coro della chiesa laica. Dopo le campane del CONI a dir messa è La Penna. Un nome una garanzia, di estrema unzione. Che tanto si tratta di quelle cancellabili, di cui non rimane traccia. Bellamente non espelle Borja Valero già ammonito, non concede due rigori alla Juve che imbarazzano persino Caressa e Bergomi, che non sono proprio Zuliani e Chirico in quanto a juventinità. Tutto infarinato da una serie industriale di falli non puniti a dovere. Ma a SKY basta un minuto di orologio per liquidare la pratica, sottovoce come Marzullo, perché l'ora è tarda e non si può far tanto rumore. Ok c'erano due rigori e una espulsione, ma ora parliamo della crisi Juve. Con l'interista che finge scaramanzia, perché "la Juve è ancora forte, non basiamoci su questa gara". Falsa ipocrisia e omertà vanno a braccietto nel dopo gara.

Che tanto domani tutti ci diranno che siamo la Juve e non ci possiamo lamentare, perché noi rubiamo, mica loro. Nessun titolone sui giornali sul "Campionato Falsato", nessuna scusa su "scudetti persi in alberghi di Firenze", perché tanto eravamo noi in casa e loro in albergo. Anche se tre ore prima, e non la sera prima, si consumava la farsa del Coni e i giocatori devono essere robot senza emozioni, quando sono bianconeri. Anche se dopo aver perso tre punti "a tavolino" dovevamo anche togliere Rabiot dalla lista convocati, che magari in una serata come questa dopo aver fatto trenta facevano trentuno e gli facevano scontare la squalifica in campo, dando a noi il 3-0 a tavolino. Cosa che poi per vie traverse è capitata ugualmente, travestita da partita di calcio.

Che se per caso in questa partita invece ci davano un calcio d'angolo che non c'era, avrebbero mandato a far "controllare l'arbitro" Pennarello, come la società calcio Napoli ha fatto con Massa, dando mandato social ad Alvino (sgamata dai fuori onda). Stasera a parti inverse, infatti, sarebbe scoppiata una guerra civile che a confronto quella di secessione americana era una partita a scopa tra vecchi che bestemmiano.

Meno male così non saranno costretti a sacrificare discussioni parlamentari sull'emergenza pandemica per parlare di calcio.

Tutto già visto, anzi, tutto già occultato. Il complotto a senso unico che sceglie ciò che è scandalo da ciò che va lavato in casa. Vizi privati sui bianconeri e pubbliche virtù antijuventine. Che tanto nemmeno noi domani avremo tempo per lamentarci. Saremo troppo impegnati a chiedere la testa di Pirlo o quella di Agnelli che l'ha scelto. Saremo troppo incazzati coi nostri e contro le loro prestazioni altalenanti. Saremo troppo rassegnati ad intravedere un anno buio, magari qualcuno (anche in società e tra i giocatori) già lo accetta con l'inerzia della pancia piena. Altri non vedono l'ora di tornare a parlare di mercato, che li emoziona più delle partite stesse. Ma in tutto questo terremoto qualcuno non si presenterà nelle TV per chiedere rispetto per la sua squadra, e non parlo di Agnelli ma di Commisso. Stanotte, a differenza dello scorso anno, il Joe Pesci dei poveri può dormire beato e silenzioso, con il suo orsacchiotto e il dito in bocca.

Nessun commento: