domenica 11 settembre 2022

Il diavolo in Ohio - Miniserie (2022)


Non è un caso che il culto delle sette sataniche sia uno degli argomenti più affrontati da film e serie TV statunitensi. Gli USA sono infatti un territorio molto molto particolare, che a differenza di altri ha più di un occhio di riguardo nei confronti di certe "pratiche religiose": tollerate, mascherate, perfino tutelate, grazie ad un'interpretazione molto particolare della costituzione. Le sette quindi operano spesso in una zona grigia, un luogo dove, se riescono a non farsi notare troppo, possono perfino permettersi di elevarsi al di sopra della legge, sfruttando la strana miscela che si sprigiona mescolando libertá di religione, di proprietá privata, di possedere armi. Chi cresce quindi in certi ambienti è segnato a vita, non riesce ad uscirne anche se lo vuole, spesso non ha modo di trovare un valido aiuto nei tutori dell'ordine.
Il Diavolo in Ohio ci racconta una di queste storie: la storia di Mae, una ragazza cresciuta nel culto di una strana setta satanica che sceglie di fuggire il giorno nel quale sta per essere sacrificata.
Le serie TV che trattano la tematica delle sette molto spesso si reggono quasi solo sull'atmosfera, sullo strano senso di inquietudine che ci conferiscono. Siamo affascinati dall'assurditá plausibile nella quale alcune persone scelgono di rinunciare quasi totalmente alla logica per affidarsi a qualcosa che non riteniamo possibile e va a di lá della nostra comprensione. Un universo fatto di autoconvincimento estremo, coercizione, abusi, violenza, dove molto spesso ha campo libero un qualche "capo" che diventa padre, padrone ed esecutore.
Nella storia di Mae in un certo senso si rispecchia Suzanne (Emily Deschanel), la psichiatra che sceglie di occuparsi della ragazza, perchè anche lei ha subito a quell'etá degli abusi, anche se di diverso tipo. Non riuscendo a reperire i suoi genitori, sceglie quindi di portarsela a casa. Ovviamente si tratta di una scelta che avrà delle conseguenze poco piacevoli.


"Ti prego, posso decapitare le mucche domani? Non mi sento ancora molto bene. Qui da voi i sacrifici ogni quanto li fanno?"


Il Diavolo in Ohio è una serie che si prende i suoi tempi, sceglie di concentrarsi quasi esclusivamente sulla psicologia dei personaggi, sul non detto, votata quasi totalmente alla ricerca dell'ambiguitá. Mae non solo non riesce ad integrarsi immediatamente nel "mondo esterno" ma presenta dei comportamenti poco chiari, che la rendono un personaggio costantemente sul filo: cosa vuole fare realmente della sua vita? Dove vuole arrivare? Riuscirá a mettersi il suo passato alle spalle e lo vuole realmente?
L'ottima interpretazione degli attori contribuisce a questo costante senso di minaccia impellente, di mistero, di ambiguitá. Peccato che però scelga di non andare molto oltre. Giá, perchè la serie sceglie di fermarsi proprio quando sarebbe invece il momento di accelerare, di mostrarsi di più, di approfondire la mitologia del culto ed i suoi reali fini.

La tensione costante non arrivá mai insomma ad un vero punto di rottura, anzi spesso si reiterano determinate situazioni che non portano a nulla. Non aiuta poi una insistita componente da teen drama, che non guasterebbe in generale (interessanti ad un certo punto le strizzatine d'occhio a Carrie), ma che è spesso sovrabbondante e finisce per annacquare le ambizioni della serie. E' come se insomma non si volesse più di tanto calcare la mano o approfondire le tematiche più oscure, mostrando solo qualche flashback o qualche jumpscare abbastanza inutile quando sarebbe stato invece necessario arrivare a qualcosa di concreto. Tantopiù che le sottotrame a tematica teen non risultano interessanti o particolarmente intrecciate con la tematica principale. Spesso finiscono pure su un binario morto.


"Che bello, stai finalmente per essere uccisa, non so esprimere la mia gioia figlia cara, è la notizia più bella dal giorno in cui sei nata, c'è da festeggiare"


La trama insomma purtroppo non asseconda le ambizioni della serie e sembra scritta col pilota automatico, e la sensazione si fa ancora più forte quando giungiamo alla puntata finale, dove la resa dei conti appare meno potente di quanto dovrebbe. E dire che i minuti finali recuperano quelle atmosfere avvolgenti e stranianti delle prime puntate, offrendoci pure un inatteso colpo di coda ad effetto che ci porta a riflettere su quanto funzioni davvero il meccanismo del plagio e del convincimento all'interno delle sette.

Il Diavolo in Ohio è insomma una serie ambivalente e indecisa: da una parte cattura con le atmosfere, l'iconografia e il fascino dell'occulto ma dall'altra indispone per uno sviluppo quasi inesistente, che si regge su un filo sottile, molto spesso interessata a mostrare risvolti di trama e personaggi di scarso interesse invece che concentrarsi sul succo principale. Questa sua natura la porta lontano dal raggiungere l'eccellenza, nonostante le ottime premesse, relegandola ad una anonima sufficienza o poco più. Peccato.

Pro

- Bella l'atmosfera ed interessante la mitologia attorno alla quale ruota l'essenza del culto
- L'ambiguità costante di Mae e la falsa sicurezza di Suzanne creano un legame dai risvolti interessanti
- I minuti finali che fanno riflettere e impongono un cambio di prospettiva sul ruolo di determinati personaggi nelle vicende

Contro

- Sviluppo davvero troppo esile e a singhiozzo
- Le parti da teen drama sono posticce, slegate dal resto e aggiungono davvero poco alla trama
- Alcuni personaggi totalmente irrilevanti

Voto 6,5

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