Siamo la Juve più umorale delle storia, peggio di un Napoli qualsiasi, e lo siamo per anagrafe e costituzione. Pensare di vincere uno scudetto con Caviglia e Cerri è da folli e incoscienti. Certo avremmo sperato che l’illusione durasse tanto da farci raggranellare più punti possibili sulle nostre inseguitrici, e fortunatamente ci è servita a mettere un po’ di punti di distacco dalla quarta, ma ora il rischio di farsi superare dal Milan è più che concreto. Resto dell’idea che questo sarà il nostro destino più prossimo, quello di perdere anche il secondo posto e la puzza la sento già a Verona. La capacità di reazione di questa squadra è quella di un paziente in coma.
L’Empoli è stata la nostra colonna d’Ercole, o forse dovrei dire la colonna di Milik, che invece di essere punito è stato ieri promosso titolare. Ebbene caro Allegri, chi è causa del suo mal pianga se stesso. Tu che quando vinci, magari all’ultimo minuto, e vai nelle interviste incazzato come se volessi spaccare il mondo e che poi quando perdi sei il primo a minimizzare e a nascondere gli scogli sotto il tappeto, ti sei di fatto dimostrato incapace di organizzare partite avendo un’intera settimana a disposizione, cambiando schizofrenicamente moduli e uomini manco avessi impegni ogni tre giorni. In molti continuano a chiedersi cosa si è preso a fare Alcaraz, presentandolo manco fosse Cristiano Ronaldo, per poi tenerlo in panchina. Coraggio zero. Caro Allegri sei bollito. Bollito in una squadra di polli, che invece della carezza avrebbero bisogno di un po’ di disciplina tattica e psicologica. Invece ormai con questa squadra possiamo farci solo un brodino caldo per il raffreddore.
Questa squadra ora ha la febbre, ma la differenza tra temperatura e clima sta nell’andamento di un fenomeno nel tempo. Quindi se dal punto di vista delle temperature questa squadra ha avuto alti e bassi, dal punto di vista climatico, nell’arco di questi tre anni, non ha avuto alcun miglioramento di condizione. Una squadra incapace a ribaltare un risultato come questo è inadeguata per una Serie A come questa, in cui, dati alla mano, le rimonte sono all’ordine del giorno. Le sconfitte peggiori non sono infatti quelle contro l’inter (per di più in un campionato che ha eliminato la classifica avulsa degli scontri diretti) ma quelle contro questa Udinese, una squadraccia che è riuscita a vincere facendo un tiro in porta e barricandosi in difesa per novanta minuti, lasciando a noi scientemente il possesso palla. La mentalità italiana è piena di queste squadre, spesso siamo stati accusati di farlo anche noi, ma se una squadra come la Juve non riesce mai a ribaltare partite come questa il problema è bello grosso. Tanto più grosso perchè si protrae da tre anni.
Perciò al netto delle frasi di circostanza bisogna assolutamente far cadere questa foglia di fico dell’allenatore a fine anno e iniziare a dividere un po’ le responsabilità, spartendole anche a giocatori, dirigenti e tifoseria. Delle chiacchiere morte sull’obbiettivo qualità di Giuntoli ce ne facciamo poco. Dei preventivi non ce ne facciamo più nulla. Il prossimo anno guarderemo solo i consuntivi, consci del fatto che per tornare a vincere servono ancora molti anni e un gruppo di giocatori finalmente da Juve e non da Next Gen.
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