giovedì 28 novembre 2024

Aston Villa 0-0 Juventus – 5ª UCL 24/25 –il pareggio è l'unica cosa che conta


Che la cacciata di Allegri sarebbe stato il punto zero lo sapevano anche i sassi. Che per vincere di nuovo ci sarebbe voluto tempo (anche se il colpo di coda ci ha portato una Coppa Italia) anche questo sapevamo. Per non parlare dell'andare in trasferta a Birmingham senza attaccanti di ruolo e con solo 14 giocatori di movimento. Avulso dal contesto questo resta un pareggio positivo, dunque. Quello che continua a dare fastidio, però, è l'abitudine alla mediocrità che questa squadra sta avendo in pubblico e critica. Il processo di bolognizzazione di questa Juve è sempre più avanzato e lo si vede dall'influenza che i media stanno esercitando (con successo) su gran parte del tifo bianconero.

Fino allo scorso anno c'era chi, tra le fila del tifo juventino medio, accusava le TV e i giornali di essere pieni di professionisti al soldo di Allegri, perché si era sempre pronti ad incensare il cortomusismo, che (per inciso) permetteva di portare la pagnotta-vittoria a casa. Oggi gli stessi attori si sperticano di lodi per gli zero a zero, che spesso sono anche nulla a nulla, senza che alcuno dei suddetti sembra essere pronto a muovere anche solo un anche-meno nei loro confronti. Come se il travagliato divorzio da Allegri, dopo tutti questi anni di matrimonio, ci avesse portato ad accontentarci del primo che capitava e di quello che passava il convento, nei risultati e nelle classifiche. Persino le critiche costruttive, o non si fanno più o se si fanno vengono subito tacciate come reazionarie nei confronti della rivoluzione.

Madama la marchesa ci porta l'ennesimo pareggio e non ce ne possiamo neppure lamentare, dato la condizione in cui siamo attualmente. Fosse successo lo scorso anno avremmo almeno avuto un capro espiatorio: "colpa della preparazione atletica". Ce ne stiamo li accucciati e legati al guinzaglio senza la possibilità di muoverci, costretti ad accontentarci di uno scialbo pareggio contro un Milan, mediocre e brutto quanto noi, ma battibilissimo, e ci facciamo superare in classifica Champions dallo stesso Milan, che nelle prime giornate le prendeva da mezza Europa.

Sì, ma quel pallone che si appende sulla linea di porta come Stallone in Cliffhanger? Mi chiederete. Cade nell'oblio nell'attimo stesso in cui viene pronunciato e alla fine bisogna ringraziare anche il fatto che l'arbitro abbia fischiato quel fallo (netto) su Di Gregorio, sennò stavamo qui a parlare di uno Stoccarda bis. Stoccarda che si è dimostrato tutt'altro che irresistibile in questa Champions, tranne che a Torino. Come vedete cosa da dire ce ne sarebbero tante, come questo sistematico vezzo di far chiudere in attacco gli avversari, ogni fottuto tempo di gioco.

Orfani dell'attaccante, solo come il cappotto di Pasquale in Natale in casa Cupiello che uno ne teneva, gli adattati sembrano anche spaesati. Conceição si affanna a gettare perle ai porci, driblando, saltando e seminando avversari, per poi perdersi nel deserto come un santo minore. Scrutando miraggi di compagni in area, che non sono lì per ricevere supporto. Il destino lo priva anche del gol per un millesimo di millimetro, aggiungendo al danno la beffa, ma resta l'unico degno di note di cronaca. Per il resto la partita sarà dimenticata nell'attimo stesso in cui l'arbitro ha fischiato la fine.

Ma tranquilli che, un giorno, ritornerà Milik, tiene a predirci il profeta Giuntoli. E noi lì ad attendere questo goffo Godot come il Messia, che quando stava bene faceva il settimo palo in campo. Questa è la situazione allo stato attuale delle cosa e c'è poco da stare allegri anche senza Allegri a fare da parafulmine. Per tutto il resto c'è il Black Friday, dove puoi trovare offerte su tutto, tranne che soluzioni concrete per questa Juve.

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