Più ambiziosa della prima (anche se meno originale), la seconda Stagione di Devil's Hour ci catapulta di nuovo in un horror/thriller dove realtà e immaginazione si fondono e i piani temporali e gli universi mutano, si scontrano, rendendo difficile (almeno inizialmente) comprendere totalmente gli eventi.
Mettendo da parte la componente più tipicamente horror (ad esempio le "presenze esterne", scambiate inizialmente per fantasmi, sappiamo che tali non sono) in questi 5 episodi predomina la fantascienza. Una fantascienza che riprende i classici universi e realtà parallele, gli sbalzi temporali, i loop (immaginate un Ricomincio da Capo dove a ripetersi non è una singola giornata ma un'intera vita) ma lo fa con un approccio più "europeo", dove a dominare non è l'azione ma l'introspezione.
Peter Capaldi non è estraneo a tematiche che hanno a che fare col viaggio nel tempo (lo ricordiamo in Doctor Who), anzi sembra sguazzarci proprio. E se nella prima stagione il suo ruolo ambiguo ne faceva un misterioso villain, in questa si trasforma in un (anti) eroe che cerca la redenzione, sventando un attentato, del quale conosce solo alcuni dettagli e può conoscerne altri solo attraverso ulteriori "reset" o trovando l'aiuto nella persona che (almeno inizialmente) meno sembra disposta a darglielo. Lucy Chambers (Jessica Raine) scoprirà infatti che la realtà (le realtà bisognerebbe dire) é molto più complessa di quello che credeva e comincerà a ricordare fatti ed eventi che non sono, evidentemente, semplici deja vú, ma intere vite vissute precedentemente.
Sfruttando un cast di pochi (ma bravissimi) elementi, The Devil's Hour si muove ai confini tra il thriller soprannaturale e il poliziesco, scegliendo di tacere volutamente su alcune dinamiche (il personaggio di Gideon sa molto più di quello che dice e centellina sempre qualsiasi rivelazione) per mantenere sempre alta la tensione. L'effetto collaterale è il suo richiedere quasi sempre un'attenzione costante, pena il perdersi dei dettagli fondamentali. Il gioco ad incastri è solo parziale e i sottili fili che tengono unite le varie vicende richiedono necessariamente uno sviluppo "definitivo" che metta tutto al proprio posto in maniera coerente. Lascia infatti piuttosto sorpresi il finale di questa seconda stagione, che arriva in maniera netta, quasi all'improvviso. Per fortuna una terza (e ultima) stagione è stata già confermata quindi restiamo fiduciosi (anche se sempre su chi va là quando si tratta di questo tipo di prodotti) su una conclusione che chiuda degnamente una serie che finora si è distinta per stile ed atmosfera.
PRO
- L'alchimia tra i due protagonisti
- L'atmosfera e la fotografia
- Uno sviluppo che, pur rinunciando quasi sempre all'azione, mantiene un buon ritmo
CONTRO
- Il formato (sole 5 puntate) continua a non essere totalmente convincente
- Qualche "ripetizione" di troppo che, data la natura della serie, è anche piuttosto naturale
- Il finale netto sembra tagliato con l'accetta, arriva forse troppo bruscamente
Voto 8
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