domenica 8 dicembre 2024

Juventus 2-2 Bologna – 15ª Serie A 24/25 – La foglia di fico


Il derby delle due Bologne si conclude in parità, il che sembrerebbe quasi scontato conoscendo la nostra storia recente, se non fosse per il fatto che il Bologna originale avrebbe meritato di vincere e c'era quasi riuscita. Nemmeno stavolta cade, dunque, la foglia di fico della prima sconfitta in campionato, dopo l'ennesima prestazione imbarazzante. Dopo lo stesso medesimo spettacolo riproposto in replica dal tendone Motta, ancora e ancora e ancora. Ecco un'idea per il nuovo sponsor: contattare Elon Musk e chiedergli la sponsorizzazione di X sulle nuove maglie. Intanto, proprio ispirandoci all'Inter che fu (stessa mediocre stagnazione di classifica) dopo un interista in panchina abbiamo scelto TIM come nuovo sleeve sponsor. Proprio la stessa azienda che contribuì a mandarci in B. Direi che ormai la rotta è tracciata.

Bologna e Juve sono divise in classifica dal Milan, non a caso. Stessa progettualità. Solo che, mentre per il Bologna è un grande risultato, per noi altre è una resa incondizionata. Una parte di noi irriducibili, quelli che non ha mai sperato nelle sconfitte nemmeno nei periodi più bui, è arrivata a sperare nella sconfitta. Una sconfitta che non sarebbe comunque servita a nulla e non avrebbe smosso comunque nulla, nella testa e nei cuori di questa armata Brancaleone, ma che avrebbe dato, quanto meno, un meritato schiaffo in pieno volto a questa squadra. Mentre c'è chi finalmente inizia a svegliarsi dal mieloso torpore dell'inganno, confezionatoci ad inizio stagione. Tra quelli di noi che non c'erano cascati inizia a serpeggiare, invece, un'impotente rassegnazione. Ancora una volta dobbiamo attendere la fine dell'anno. Una fine che non siamo nemmeno più disposti a volere rapida. Perché gli anni passano e l'unico risultato è la nostra vecchiaia.

Ad ogni nuovo anno, dunque, diventiamo sempre più vecchi. Vecchi come la mentalità di una squadra anni 80, che nulla di nuovo porta nel gioco del calcio e che come le squadre anni 80 pensa che i pareggi smuovano le classifiche. Persino il nervosismo è poco convincente. Un'espulsione che Motta già rimpiange elogiando la rimonta. L'ennesimo elogio all'ennesimo pareggio. Mentre la squadra va sotto la curva senza ricevere i meritati fischi. Una tifoseria diretta responsabile di tutto questo, che ancora oggi difende uno come Moggi ma ha messo alla porta il presidente più vincente della nostra storia, per beghe di curva che poco hanno a che fare col tifo e la legalità e molto con il mondo di un certo "tifo". Quello che tifa per se stesso e non per la Juve.

Abbiamo perso la voglia di incazzarci e persino di esultare per le poche vittorie che ogni tanto arrivano. Non vediamo più in la del nostro naso come avvolti da una nebbia perenne. Verrà il giorno è il nostro motto preferito, ma intanto restiamo seduti in attesa che la montagna vada a trovare Maometto. Il tempo si ferma. Il capro espiatorio Allegri è stato sostituito dall'orologio fermo di chi ci dice di dare tempo a questa squadra. La società dei prestanome gondola col tempo che guadagna e prende ulteriore tempo, scambiandolo come moneta. L'infermeria guadagna e anche le assicurazioni sanitarie stipulate dai tanti calciatori infortunati. Come quelli dei divani abbiamo una promozione che scade ogni domenica, senza scadere mai.

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