domenica 2 novembre 2025

Cremonese 1-2 Juventus – 10ª Serie A 25/26 – Torta alla Crem...


La sera del suo 128º compleanno, la Signora va a cena fuori col suo nuovo allenatore. Siamo in quel di Cremona, proprio nel ristorante in cui avrebbe voluto portarla il suo ex. Alla fine della serata i due si regaleranno la loro prima vittoria insieme. Di sicuro ora di chiacchiere ce ne saranno tante, troppe, da dire e da scrivere, ma i tempi sono ancora così prematuri che saranno tutti di illusione o circostanza. Per chi invece vorrebbe attenersi alla solidità dei fatti ci sarà da aspettare impegni un pochino più seri.

È stata una cena tutto sommato tranquilla, tranne per il finale, quando Gatti si è versato addosso la zuppa inglese Vardy e ha riaperto una partita che sembrava ormai chiusa; affinché ogni nostra rispettabile cena non termini senza un pizzico di sofferenza. Ma tutto sommato la Cremonese ha fatto davvero ben poco per rovinarci la festa. Una festa che, spesso, sappiamo benissimamente rovinarci da soli.

Le vecchie schiappe ci tengono a mettersi subito il mostra col nuovo arrivato, così saltano i preliminari e dopo due minuti vanno già in vantaggio. Addirittura con Kostic, uno che non segnava da marzo del 23. Il canovaccio è sempre lo stesso: lì davanti si fa a gara a chi sbaglia di più, nella solita staffetta scempio e più scempio tra Openda e David. Meno male per noi che in una di quei tiri addosso ai difensori e al portiere, Audero se la fa scappare di dosso e Cambiaso ringrazia. Se contiamo che anche sul primo gol c'è stato un piccolo assist dell'avversario in area, diciamo che stavolta non possiamo lamentarci con la sorte. Naturalmente qualsiasi avversario si incontri ci segna quasi sempre al suo primo tiro in porta, giusto per bilanciare la nostra stitichezza offensiva.

Appena arrivato alla Continassa, Spalletti incrocia Perin che gli chiede come va. Scuotendo la testa, il filosofo di Certaldo, gli risponde che dipende da loro. Questo scambio di battute è già emblematico. Sono rose e fioriranno? Dipende da questi smadrappati giardinieri. Nell'arco di questi cinque anni si sono dimostrati una squadra di mangia-allenatori, perciò uno Spalletti in più o un Conte in meno, sembra non essere mai stato un problema per loro. Davvero ancora crediamo che possano imparare a volare? In fondo restano polli.

Una cosa pare ormai chiara ed è il fatto che questa squadra sicuramente ci è. ma che spesso ci fa. In fondo almeno nelle partite con le piccole dovresti quanto meno provare a vincere e non solo festeggiare le sconfitte di misura con le grandi per dire che tutto cambia per rimanere uguale.

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