Due su tre, è quasi magia. Alla vigilia di questo trittico di ferro, mi avessero detto che due le avremmo vinte (in più strameritando) non ci avrei mai creduto. Per quanto, anche da Napoli mi sarei aspettato di uscirne con le ossa rotte, in stile disfatta epocale, ma così non è stato, nonostante la (scontata) sconfitta. Il Napoli ha dovuto ringraziare San Gennaro, per aver trovato questa Juve e nessuna delle precedenti; vincendo con un assist che gli facciamo noi. Anche Spalletti sembrava essere stato risucchiato dal buco nero di questa squadra, sbagliando tutto quello che poteva sbagliare… o forse era stato solo amore per la sua ex, come lo fu per Sarri? Queste due vittorie invece portano la sua firma. Nella grinta e nell'insofferenza nel vederli con le mani sui fianchi durante le pause della gara.
Che Gasperini soffrisse di vertigini lo si sapeva; lo si è visto in questi anni all’Atalanta: una volta che sentiva profumo di vetta gli veniva il mal di montagna e scendeva a Bergamo bassa. Quest'anno la sua Roma ha perso contro le tre che le sono sopra (Inter, Milan e Napoli) ed ora anche contro noi (che ci mettiamo un punto sotto) subendo cinque goal e segnandone solo uno: ieri; guarda caso col “maledetto” Baldanzi, che fa il balbanzoso solo contro di noi. Ma anche conoscendo questa statistica sono rimasto scettico. Coi subentrati la Juve aveva perso smalto e dopo la zuppa di Zhegrova, che ha propiziato il gol della Roma, era arrivata anche quella di Rugani, che per nostra fortuna non ha portato al pareggio in rimonta. Sarebbe stato un boccone davvero molto amaro, tanto più dopo quello splendido contropiede finito col palo preso da Yildiz. Quante beffe del genere conosce il calcio.
Non siamo certo diventi farfalle né tanto meno corazzate, ma le ultime due sortite di questa Juve non mi sono dispiaciute. Ma non mangiatevi il Pisa con tutta la buccia perché potrebbe restarvi indigesta, dopo il cenone. Il pericolo adesso, per queste falene che si credono farfalle, è tornare ad un Pisa qualsiasi dopo tutta questa euforia, abbassando la guardia.

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