domenica 28 dicembre 2025

Pluribus - serie TV - prima stagione (2025)


Quante volte, durante una conversazione, ci hanno risposto con la classica (e stupida) frase "non esiste mica il pensiero unico". Di solito si tratta, paradossalmente, di persone che, su quel determinato argomento, verrebbero che tutti gli altri la pensassero come loro. Fino a che punto, allora, ci interessa davvero la libertà di pensiero?
Anche se viviamo in un una società che (per mille motivi) spinge sempre più alla polarizzazione, al "fazionismo", alla creazione di pochissime categorie di persone che siano il più possibile semplici e catalogabili, in realtá il nostro pensiero è sempre "unico", personale. Ogni persona, nonostante il suo desiderio ineludibile di trovare comprensione e vicinanza negli altri, ha proprie paure, desideri, aspirazioni, emozioni, che sono solo sue. Siamo umani no?
Cosa accadrebbe se invece il famoso "pensiero unico" esistesse davvero e fossimo gli unici rimasti al mondo con un proprio modo di pensare? Come ci comporteremmo? Baratteremmo la nostra individualità per la felicità o cercheremmo una soluzione?
E' quello che immagina la nuova serie di Vince Gilligan (Breaking Bad, Better Cal Saul), una particolarissima serie fantascientifica che mescola dramma e ironia, offrendoci tantissimi spunti di riflessione sulla societá nella quale viviamo.

Essi Ridono


Carol Sturka è una scrittrice di libri fantasy romance, che sta diventando sempre più insoddisfatta della sua vita e del suo lavoro (si chiede se i suoi ultimi romanzi siano davvero riusciti o se gli altri le mentano per accondiscendenza). La sua notorietà la gratifica ma la spinge sempre di più ad isolarsi, a non fidarsi degli altri, a cercare la solitudine, fino a farle provare sempre più fastidio per tutti gli altri.
Una sera si imbatte in un evento straordinario: tutte le altre persone (dopo aver avuto delle strane convulsioni) cominciano a comportarsi in maniera assurda e a fare tutti le stesse cose. Sorridono sempre, si completano le frasi a vicenda, adottano comportamenti inpiegabili. Scoprirà di lì a poco che si tratta di una particolarissima "invasione": un virus alieno ha infatti convertito l'intera umanità in un'altra specie, un'unica specie e Carol è l'unica persona in grado di pensare ancora con la sua testa. Il destino dell'intera umanitá sarà nelle sue mani. La "persona più infelice della terra" (definita così nella descrizione del telefilm) dovrà salvare l'umanità dalla felicità.

"Lei mi deve aiutare, sono tutti impazziti: la gente sorride, non urla, collabora...Capisce? E' l'apocalisse"



Nonostante la struttura piuttosto rigida dettata dalle sue premesse, Pluribus è una serie che riesce comunque a stupire. 
Le premesse e lo svolgersi della prima puntata fanno pensare ad una serie sci-fi horror, seppur contaminata da altri generi. Anche se non mancano sequenze che rimandano a pellicole come l'Invasione degli ultracorpi o Essi Vivono, che mescolavano il genere con tematiche politiche e sociali, qui ci troviamo però di fronte ad un prodotto "dramedy". Probabilmente in mano a qualcun altro si sarebbe rivelata un totale disastro, ma Gilligan è un maestro nel donare atmosfera e contesto a qualsiasi situazione, riuscendo a non annoiare mai anche quando parla di cose banalissime (d'altronde parliamo di uno che è riuscito a fare diventare interessante un episodio di Breaking Bad basato su una mosca). Qui le riflessioni etiche e filosofiche sono sempre accompagnate ad un'ironia amara e da un black humor che avvolge tutte le questioni più complesse. Il mistero del virus alieno si trasforma allora in un rompicapo, da risolvere una puntata alla volta. Ognuno potrà intravedere in questo mistero metafore della nostra società, cercando connessioni e punti di contatto che aiutino magari a trovare una spiegazione. 
Molti hanno visto, ad esempio (e non a torto), nel virus extraterrestre un'allegoria dell'avvento dell'IA: un qualcosa di non umano che giunge nelle nostre vite e se ne appropria, promettendoci soluzioni facili, comode, veloci. Offrendoci una società nella quale tutti saremo soddisfatti e felici, finendo invece per spersonalizzarci ed annientando il nostro spirito critico. 
La serie ovviamente non è solo questo, ma è impossibile pensare che Gilligan (critico feroce dell'utilizzo dell'IA nell'industria dell'intrattenimento) non volesse farci ragionare anche su certe derive che l'intelligenza artificiale potrebbe portare nel settore (e non solo ovviamente).

Pluribus non sarebbe poi una serie riuscita se la sua attrice protagonista non riuscisse a tenere sulle spalle quasi tutto il peso della serie, trattandosi di fatto di un one woman show, o quasi. Per fortuna Gilligan si è affidato all'usato sicuro: Rhea Seehorn era riuscita a distinguersi già in Better Call Saul. Qui, nonostante il compito ancora più complicato, riesce a interpretare ottimamente un personaggio credibile e profondamente umano: non un'eroina, ma un personaggio con mille dubbi, incertezze, fragilità, ma con una morale ferrea e uno spirito indomito. 


"Immagina un mondo perfetto dove tutti gli attori sono lo stesso attore che recitano per un pubblico formato dalla stessa persona e tutti i punteggi su IMDB sono 10. Non sarebbe bello se Alex l'Ariete avesse la stessa valutazione di 2001 Odissea nello spazio?"



Pluribus è insomma una delle serie più affascinanti e particolari di questo 2025, ormai ai titoli di coda. Fa sorridere, fa riflettere, commuove, spinge a porci domande scomode e ci regala uno dei misteri più intriganti degli ultimi anni, profondamente collegato alla società nella quale viviamo. Sarà davvero arduo riuscire a mantenere tutte le promesse nelle prossime stagioni ma la serie è indubbiamente in buone mani. Non possiamo quindi che promuoverla e attendere con trepidazione il suo evolversi. 

PRO

- Premessa interessante che viene sfruttata a dovere
- Ogni puntata offre spunti di riflessione filosofici, morali, etici oltre a regalare indizi sul mistero generale
- L'intero telefilm poggia sulle spalle di una sola protagonista ma la cosa non è un minus ma diventa un plus

CONTRO

- Il cliffhanger finale è ironico e nello stile della serie ma forse poteva essere più potente
- La noia non sopraggiunge mai ma la formula (per quanto ci fidiamo di Vince Gilligan) prima o poi potrebbe mostrare la corda
- ...

Voto 8,5


Nessun commento: