Vittoria che ci permette di tenere botta. E se chi è li davanti vince non sempre "meritatamente" si deve trovare sempre il modo di non far lamentare gli avversari. Se le mosche potessero abbaiare sarebbero gli animali più spaventosi, perchè se invece di fermarsi ai vittimismi si analizzasse la partita nella sua interezza si farebbe un piacere al calcio. Premetto che sono sempre stato favorevole alla moviola in campo anche quando gli episodi ci favoriscono Ma passiamo all'analisi della gara.
Che Bergamo non fosse una strada agevole da percorrere lo si sapeva, ma la Juve dimostra ancora una volta di voler lottare anche con chi nello scorso anno ci han fatto penare. E parlo delle cosidette piccole. Checchè ne dica Cambiasso (nella sua abbagliata analisi a Controcampo della scorsa domenica) la distanza tra Juve e inter rimane nello scontro diretto (tre punti in più a loro e tre in meno a noi in matematica fanno sei). Dopo una bella partenza dei padroni di casa passiamo in vantaggio con un gol del Capitano in verità viziato da un cross di Marchionni che parte da posizione irregolare. Lo stesso Marchionni che qualche minuto prima veniva fermato dallo stesso guardialinee, per un fuorigioco inesistente, da solo davanti al portiere. Poi ci pensa l' "acolita" Legrottaglie a dirci in quale direzione andare. Ma ecco che il gol di Vieri si fa sentire sulle ginocchia e nella testa. Disposti sulla difensiva soffriamo maggiormente anche se a ben vedere concediamo meno tiri in porta (solo quello di Vieri) a dimostrazione della buona tenuta del reparto arretrato.
Poi la moscha inizia ad abbaiare. La conduzione della terna arbitrale non è certo stata delle migliori ma a Floccari piace ottenere rigori facili, che si potrebbero anche assegnare se solo sapesse tuffarsi meglio. Si perchè se Marchionni lascia il piede lui cade dopo tre metri e solo quando vede che il pallone è ormai irraggiungibile, prendi lezioni dalla Cagnotto. Persino sul Gol di Amauri si è avuto da ridire per un fuorigioco di Del piero ,che non solo non arriva sul pallone ma che viene addirittura ostacolato nel corso della stessa azione non potendo nemmeno toccare la sfera. Il futuro sincaco di Bergamo nonchè capitano dell'Atalanta Doni si ricordi chè e soprattutto grazie al suo "nome" se non viene mai sbattuto fuori per proteste. Tutti si ricordano la partita col Napoli in cui sembrava un cane rabbioso.
Al di la di tutto è stata però una bella vittoria di Natale, con De Ceglie in evidenza anche se solo nella prima frazione e un Amauri da capogiro. Che dire, si va avanti ormai vaccinati e con la consapevolezza che il cammino è ancora lungo e tortuoso.
Nessun commento:
Posta un commento