giovedì 9 ottobre 2008

SFIDA SENZA REGOLE (Righteous Kill)- Jon Avnet

Al Pacino, Robert De Niro, già questo basterebbe per acquistare il biglietto, che mettano pure qualsiasi titolo, che importa. Basta la locandina, il bianco il nero e i due sullo sfondo. Tanto per te si tratta solo di Heat 2.

Infatti ti siedi e inizi ad assistere ad un'autocelebrazione dei due mostri sacri e intanto pensi... Ok, ma se il film fosse solo questo? Ci rimarresti deluso, perché da parte loro sarebbe come sprecare un'occasione storica. Però poi ti accorgi che forse stavano solo scaldandosi e che tutte quelle menate sui due amici inseparabili, attempati ma ancora vincenti, stile rocky ennesimo, sono in realtà soltanto un passo funzionale alla trama. Poi arriva lo zoom out ed inizi a vedere la visione d'insieme.

Qualcuno ha detto che si tratta di un thriller non del tutto appassionante risollevato dalla bravura dei due protagonisti, e forse in parte è vero. È uno di quei film che sembra cucito addosso agli attori, in cui gli altri sono solo spalle e comparse. Star del loro calibro forse rendono meglio in situazioni che gli danno l'opportunità di distinguersi per i propri meriti, in cui ci sia concorrenza, ma Sfida senza regole (che noia le trasposizioni italiane dei titoli, non rendono mai giustizia al film, anzi spesso ne svalutano l'opera e l'intento) è anche un bel film. Certo ci si poteva aspettare di più ma in fondo sono soldi ben spesi. Il thriller viaggia sul gioco "questo è bene e questo e male", bianco e nero appunto, ma si diverte a confondere le carte, disseminando pregiudizi e orge di prove che per quanto gli sceneggiatori si sforzino (ammesso che fosse questo l'intento) non riusciranno ad ingannare i telespettatori più smaliziati. Si vede lontano un miglio che nulla è così come sembra, ma questo non sminuirà il prodotto e nella scena finale si assisterà ad una citazione che suona come una rivincita cinematografica... Chi vedrà capirà.

Gli attori? Beh, a parte il riferimento a loro che si allenano in palestra in un paio di scene, sfidando i due colleghi più giovani in bravura investigativa... Si, sono sempre in forma. Il doppiaggio ci ha privato dell'accoppiata Giannini-Pacino ma il doppiatore di Bruce Willis se difende bene. Pacino ormai ci sguazza in questi film in cui c'è sempre posto per il suo pezzo forte, Il monologo. De Niro e forse quello un pò più penalizzato dalla grossolanità del suo personaggio ma in fondo è sempre lui, compresa la sua tipica espressione di quello che s'arrabbia e deforma la bocca. Che dire? Gli anni passano e i due sembrano non sentirli. Evergreen!

voto 7

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