domenica 16 novembre 2008

L'ALDILA - Lucio Fulci (1981) [recuperafilm]

Un film più unico che raro nel panorama horror nostrano: imperfetto ma importantissimo: ultracitato negli anni e vero e proprio film feticcio per registi come Quentin Tarantino e John Carpenter.
Purtroppo il guaio dei film di Fulci (e di tutto l'horror italico) è l'assenza di una sceneggiatura all'altezza o di dialoghi interessanti (Dario Argento però ha fatto sicuramente di peggio). Il tutto non viene compensato nemmeno da attori che superino la sufficienza, ma che in fondo non sono poi così pessimi se confrontati a quelli degli altri film dello stesso genere. Il resto però è da manuale, a cominciare dalla regia: splendida, piena di "scene " molto ben girate e di preziosismi. Anche le musiche sono coinvolgenti ed azzeccate, con vaghi accenni al prog (il sempre bravo Fabio Frizzi, fratello del più noto Fabrizio), e sempre molto incalzanti.

Se Argento è considerato un maestro per via di un certo tipo di horror che vira al giallo, con qualche scena ad effetto, Fulci è senza dubbio il maestro dello splatter italiano. I suoi film non sono per tutti, ma hanno il coraggio di osare, di spingersi in là (l'aldilà), di indugiare in modo quasi compiaciuto in scene raccapriccianti.

Eppure il film non è mero esibizionismo dell'orrido, anzi si avvale di una fotografia magnifica e di una tensione sempre palpabile. Il finale poi è inusuale e metafisico (pittorico si può dire): raro trovare un finale così catastrofico e "senza speranza" nel cinema italiano.

A mio avviso è un film che meritava maggior credito (all'estero è molto più conosciuto che in Italia) data la sua importanza per l'horror degli anni 80'. Un regista Fulci più di nicchia rispetto al pluriosannato Argento (almeno agli inizi), ma che a mio avviso ha "osato" di più, anche deragliando più e più volte. Un regista che almeno nella sua fase "horror" si è distinto dal resto della massa, forse anche per questo non capito da tutti.

In definitiva un film con molte pecche, non per tutti, particolarmente "forte", ma in definitiva parecchio più affascinante e angoscioso di film come Profondo Rosso.

Una curiosità: il gruppo svedese Europe su ispirazione del film compose la magnifica "Seven doors hotel"

Da recuperare. Voto 8

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