Da quanto tempo non si vedeva un bel 0-0 fruttifero? Quest’anno con tutta la caterva di gol subiti ci sembra quasi una vittoria. Non la facciamo più nel letto ma nel vasino. Tanto più che vale una benedetta qualificazione di Europa League, primo frutto dell’albero annuale. Primi qualificati Italiani, in viaggio verso il Fulham, ci è mancano solo il gol, che pure ci è passato accanto. Nel primo tempo il lavoro del vecchio Zac trova ancora un’applicazione pratica positiva. Soffriamo poco e costruiamo il giusto, solo la traversa (con Sissoko) e il lato B degli avversari sulla linea di porta ci ferma. Ma fa nulla, la Juve è tonica e fatta eccezione per l’ennesimo infortunio stagionale che colpisce Amauri, quasi prima del calcio di inizio, sembra che il vento sia finalmente cambiato. All’inizia qualche preoccupazione ce la danno le mani sdrucciolevoli di Manninger, che come al solito nel corso del match si comporta da casalinga disperata, centellinando le uscite. Si è inoltre avuta l’occasione di rivedere, per una partita quasi intera, Trezeguet, che non è ancora Trezegol ma conosce sempre bene i giusti movimenti offensivi, ignorati spesso da Amauri.
Il secondo invece, per stessa ammissione del tecnico, è più un esercizio di contenimento. La sofferenza ci fa capire che abbiamo qualcosa da perdere, sintomo che possiamo anche vincere. Cosa che ad esempio fino a pochissimo tempo fa era quasi un sogno. La difesa, pur non essendo impeccabile come sempre, si difende bene. L’Ajax non sembra squadra in grado di darci problemi raccapriccianti, neppure con la seconda divisa del Milan. C’è tempo persino per il gossip calcistico di Diego, che non salta dalla gioia allorquando è richiamato ai box. Segni di attaccamento alla maglia… o alla propria prestazione? Ma va bene, sono sempre segni si vivacità.
Meno male, perchè questa qualificazione ci voleva, anzitutto per il morale della squadra. Chiaro che il calo del secondo tempo non è solo dovuto da una tattica contenitiva pura, ma soprattutto alle gambe e al fiato di chi gioca ogni tre giorni senza un sostituto. Quel che ci preme, nel frattempo, è far bene in campionato. Non sarà facile lottare a mezzo fiato con le saette palermitane, in partenza per Torino armati dello sponsor Miccoli, ex gatto tradito, operaio milionario, sedicente vendicatori degli operai della Fiat. Ma questa è un’altra storia… Coming soon.SCHEDA TECNICA
Europa League – Ritorno sedicesimi di finaleTorino, stadio Olimpico
25 febbraio 2010
JUVENTUS-AJAX 0-0
JUVENTUS: Manninger, Grygera, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie; Sissoko, Felipe Melo, Marchisio; Diego (25’ st Camoranesi); Amauri (14’ pt Trezeguet), Del Piero (41’ st Candreva). A disposizione: Pinsoglio, Cannavaro, Zebina, Giovinco, Paolucci. All. Zaccheroni.
AJAX: Stekelenburg, Van der Wiel, Oleguer, Alderweireld, Vertonghen; De Zeeuw, Enoh (32’ st Rommedahl), Eriksen; De Jong; Pantelic (30’ st Emanuelson), Sulejmani (18’ st Jun Suk). A disposizione: Vermeer, Anita, Lodeiro, Gabri. All. Jol.
ARBITRO: Duhamel (Francia).
AMMONITI: 16’ st Felipe Melo, 25’ st Enoh, 40’ st De Jong, 41’ st Vertonghen.
NOTE: spettatori 16.441 per un incasso di € 332.215,00.
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