Dopo i tanti scippi, anche pesanti, orditi ai suoi danni, dal palazzo, dalla sorte o da chissà cosa (non giudico), la Fiorentina ospitava al Franchi i suoi nemici storici: i bianconeri ladroni, gli anticristo per eccellenza, i Ghibellini. La cornice era perfetta, il lamento preventivo. Ogni minima mosca che volava era in fuorigioco, ogni tocco vicino alla loro area doveva essere rigore. E così si sono sprecate le solite, e inutili, lenti di ingrandimento, per episodi come il non-fuorigioco (leggasi regolamento giuoco calcio) di Diego sul gol, tenuto in gioco dal piedino di Gobbi, su cui i soliti noti hanno avallato le tesi più assurde come: “l’arbitro è stato un superman a capirlo e per questo è in mala fede”, oppure “a differenza del tronco, il piede non fa parte del corpo umano”. I Della Valle non parlano degli arbitri per paura di non esser deferiti, ma in realtà non lo fanno per paura di esser sbugiardati dalla moviola. Mentre la moviola in campo è usata ufficialmente per tutto, compresa come assurda inquisitrice morale dei labiali blasfemi, tranne che per il suo uso naturale. E visto la partita di ieri si può capire quando la sua introduzione sarebbe un danno, non solo per chi beneficia di errori arbitrali ma anche per chi se ne potrebbe lamentare.
Chi odia il calcio, preferendogli altri sport, forse odia anche questo, cioè la sua eccessiva opinabilità e l’avversione dei suoi tecnici (international board) per le innovazioni tecnologiche. Talebani per talebani, a questo punto perchè non eliminare i microfoni tra arbitro e guardalinee? Ma soprattutto si parla sempre meno del suo protagonista principale, il calcio giocato.
Arrivano così tre punti fondamentali per la classifica, perchè visto la vittoria odierna del Palermo sarebbe stata l’ennesima caduta nel baratro uefa, ma indubbiamente sarebbe stato meglio prenderle ieri e darle domenica scorsa. Comunque sia, sul profilo del gioco siamo leggermente più compatti e, pur non giocando ancora da Juve con la J maiuscola, non siamo più da retrocessione, foss’anche solo per la matematica. Zaccaronte pare voglia meritarsi la sua pagnotta rafferma. Che gol però! Il primo con Diego che, con quella finta di suola, da l’illusione ottica del gol mangiato, e poi con Grosso che fa, ora si può dirlo, il colpo grosso. La fiorentina, con la testa a Martedì, nel secondo tempo è calata vistosamente e la Juve la punge. Bene, per ora, così dovremmo viaggiare.
Naturalmente non potevano mancare le cari costanti matematiche juventine, reti subite ed ex in gol, con le due cose che si verificano sempre contemporaneamente. Persino le ultime riescono a giocare partite senza subir gol, noi invece se non ne subiamo significa che non siamo scesi in campo. Così in mezzo ai miracoli di un Manninger travestito da miglior Buffon, arriva, ineluttabile, la papera e il gol dell’ex. La nostra stagione sarà una maratona alla giochi senza frontiere, i cui dovremo guardarci più da noi che da gli altri. La speranza è che il Palermo cali, come penso che sarà, ma che la Juve trovi costanza di risultati, e che non sia quella costanza negativa che avevamo con Ferrara. Chissà che, nel film che vuole girare il futuro, non ci sia una bella prestazione in Uefa, e magari ci portiamo quel porta ombrelli a casa… Ma questi son ragionamenti da altra Juve, quella ordinaria.
SCHEDA TECNICA
FIORENTINA-JUVENTUS 1-2 (1-1)RETI: 2’pt Diego, 31’pt Marchionni, 23’st Grosso
FIORENTINA: Frey, Comotto (34’st De Silvestri), Natali, Felipe, Gobbi, Montolivo, Zanetti (26’st Keirrison), Marchionni, Jovetic, Vargas (12’st Bolatti), Gilardino. All. Prandelli. A disposizione: Avramov, Kroldrup, Pasqual, Donadel.
JUVENTUS: Manninger, Zebina, Legrottaglie, Chiellini, De Ceglie (1’st Grosso), Marchisio, Felipe Melo, Sissoko (30’st Poulsen), Candreva, Diego, Trezeguet (26’st Iaquinta). All Zaccheroni. A disposizione: Pinsoglio, Cannavaro, Salihamidzic, Del Piero.
ARBITRO: Damato
AMMONITI: 41’pt Sissoko, 11’st Zebina, 40’st Marchisio
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