Strano mestiere quello della squadra emulatrice, ogni volta essere qualcun’altro solo perchè non si è più capaci di essere se stessi. Cosi capita che in una Domenica ti trasformi dalla Juvedoria alla Foggientus della serie A (oggi Foggia-Foligno 4-4). Loro richiamano la triade Casillo-Zeman-Pavone, più per divertirsi e ubriacarsi di champagne a poco prezzo, in ricordo dei vecchi tempi, che per salvarsi, noi invece chiamiamo Del Neri e Marotta perchè hanno fatto faville nella scorsa Samp. Chi dei due ne guadagnerà di più? Ai posteri l’ardua sentenza. Quel che sta di fatto è che entrambe continuano a vivere nel passato senza vedere spuntare un domani, e di sicuro solo i tifosi bianconeri se ne sono accorti. Entrambe sicuramente condividono una difesa scandalosa, ma se a loro va bene così, perchè è il prezzo che devono pagare per continuare a sognare nel mondo di Matrix, noi che siamo fuori a combattere contro i droni non possiamo accontentarci. Esiste una frangia di noi che ancora milita nella resistenza, che vuole che la Juve torni vincente e non si accontenta di prendere la pillola da chi continua a dirci di aspettare e intanto non fa nulla per cambiare, ma che soprattutto è stanca delle parole e vuole soltanto fatti. Se il mio vi sembra invece un lamento preventivo vi dico che a tuttora fatti non ce ne sono stati, indi per cui qui possiamo soltanto fare pronostici e preventivi su quello che vediamo.
Primo tempo nettamente della Samp, che più volte va vicina al gol prima e dopo del vantaggio. la Juve è come sempre macchinosa e lenta con la palla al piede mentre la Samp si muove e sfugge alle marcature soprattutto, manco a dirlo in zona Cassano, dove De Ceglie (ancora una volta non da Juve) non lo tiene. Il secondo tempo va meglio sotto il profilo della grinta e delle occasioni ma la difesa è la stessa, così l’attacco deve porre rimedio (con due gol fortunosi) alle zuppe della difesa. Luce nel buio Krasic che si mette in evidenza e ambisce allo scettro di nuovo idolo della curva. Poi all’improvviso Del Neri si accorse di Cassano e inserì Grygera, per quel che poteva fare cotanto campione, ma purtroppo per lui e per noi la partita era già bella e che finita.
La verità l’ha detta Marotta su Premium: “Abbiamo scelto di prendere più giocatori ma modesti che pochi ma campioni”. Quantomeno rispetto allo scorso anno cercano di non prenderci tanto in giro, ammettendo che hanno dovuto smantellare una squadra per iniziare a costruirne un altra e che ci vorrà tempo. Piccolissimo particolare, che nessuno ripete, è che queste sono parole vecchie e che non c’è nulla di nuovo da 4 anni a questa parte. Il primo ritorno alla vetta e fallito con un terzo e un secondo posto ed ora che dobbiamo ri-ricominciare che ci dirà che non si dovrà rifarlo ancora come nel giorno della Marmotta?
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