domenica 19 dicembre 2010

Chievo Verona vs Juventus 1-1 – Ci hanno preso di nuovo ber gonzi

Una vittoria gettata al vento anche per la decisione di chi, l’arbitro Bergonzi, anni fa fece di peggio contro di noi, proprio quell’arbitro che regalò due rigori al Napoli oggi ne da un altro al Chievo. Meno male che tra Storari non è Buffon (tutt’altro che saracinesca dagli undici metri) e para. Poi con una perla di Quagliarella, che gol semplici non ne sa proprio segnare, passiamo in vantaggio e sembriamo poter gestire il vantaggio. Fino all’inizio del secondo tempo, quando ancora lui, l’innominabile, già squalificato per alcuni mesi a suo tempo, inventa un’espulsione per penultimo uomo e la partita è segnata. Con l’organico attuale infatti non possiamo proprio permetterci di rimanere in dieci. Con uno Iaquinta del genere, generoso si ma goloso anche, con tutti questi gol già fatti che si divora non si può pensare di imbastire un contropiede vincente. L’espulsione costringe infatti Del Neri a togliere via via gli uomini decisivi. Fuori Quagliarella e Krasic si moltiplicano in campo, sul finale, i difensori. Mossa però inutile perchè dopo l’assedio il Chievo trova lo scontato pareggio.
La fortuna, strozzina, si riprende indietro il prestato della partita con la Lazio, con un interesse elevato, dato che Iaquinta e Krasic si divorano il raddoppio e il gol del pareggio coincide con il vantaggio del Napoli, ormai fastidiosamente favorito dalla stessa dea bendata. Allora speriamo che qualcuno gli amputi anche le mani, sì da non permettergli più di far ancora favoritismi in un senso. Anche la Lazio gode dello stesso credito e siamo quarti. Ed eccoci con il centesimo 1-1 stagionale, snervante, tedioso. E andiamo avanti con quest’altalena del cavolo, alternando buon umori ad incazzature, con un Natale rovinato e con gli onesti che si gingillano giochicchiando con in mano la coppa del terzo mondo.
Gennaio è da scrivere, vero, ma dovremo farlo di nostro pugno. Con un mercato inesistente e senza un deciso cambio di rotta in difesa il sesto posto è li ad un passo, visto che la folla è tutta lì come gli scrocconi ad un banchetto di inaugurazione.

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