mercoledì 13 febbraio 2013

Champions League, 1/8 A>Celtic vs Juventus 0-3–Gli spietati

Tre tiri tre gol, in questa sintesi c’è tutto il cinismo, la malizia e differenza tecnica tra le due squadre, il pallino del gioco è stato quasi totalmente in mano loro, sempre col cuore oltre l’ostatolo e sempre con marcia in più, sospinti dal loro dodicesimo uomo ci mettono tutto l’impegno di questo mondo ma il calcio non è solo cuore, così li abbiamo colpiti facendoci beffe dei loro svarioni difensivi ed in particolare della disastrosa serata di Ambrose, appena rientrato dalla coppa d’Africa, che propizia il primo e il terzo gol oltre a divorarsi un gol di testa a due passi da Buffon.

Non è quindi la solita Juve di campionato, quella che domina e sciupa ma il suo lato nascosto (non a caso indossava la maglia nera) quella che colpisce e alla fine il risultato finale è tutto grasso che cola, bisogna essere onesti. Una vera manna considerata la prestazione tutt’altro che grintosa. Un’altra botta per i cattolicissimi di Glasgow dopo l’abdicazione del Papa, battuti per la prima volta in casa in questa edizione della Champions.

Focosi e confusionari i nostri avversari sembravano più adatti al gioco del Rugby, provocatori fino al limite della simulazione, epiche rimarranno le schermaglie nella nostra area di rigore sui numerosissimi calci d’angolo che gli abbiamo concesso che alla fine ci sono costati anche un paio di ammonizioni. Ecco uno dei meriti di stasera è stato anche quello di aver saputo disinnescare un ordigno programmato ad esplodere sui calci da fermo, più della metà dei loro gol erano venuti da queste situazioni e tutti ci ricordiamo come è andata l’avventura della corazzata Barcellona.

Continua la striscia positiva di Matri, quarto gol alla quarta uscita, al primo gol in Champions, un gol che deve vederselo assegnare d’ufficio dalla Uefa visto che lui dentro l’aveva già messa, anche se l’arbitro non l’aveva notato, buon per noi che Marchisio, per non saper ne leggere e ne scrivere, la deposita nella zona di competenza. Nel finale arriva addirittura l’esordio di Anelka, giusto per aggiungere due righe al tabellino della gara.

Il vantaggio per il ritorno lo abbiamo accumulato, ora andiamoci a prendere questo quarto di finale, non prima di esserci rituffati in un paio di partitelle di campionato non da poco, magari portando da questa esperienza almeno un po' di quel cinismo che tanto può farci comodo.

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