sabato 15 giugno 2013

AFTER EARTH - M. Night Shyamalan

La paura non esiste, La paura non esiste, la paura non esiste...la paura esiste!"

No, non si tratta della recensione de "L'esorciccio" ma del nuovo film di “Sciamallà” "After Earth".
Il regista indiano oramai definibile come eterna promessa dopo gli exploit con "Il senso senso" e "The Unbreakable" si è ficcato (a parte l'interessante e poco capito The Village) in un vero e proprio vicolo cieco: il particolare ma irrisolto "Lady in the water", il noioso e malriuscito "E venne il giorno", il disastroso "L'ultimo dominatore dell'aria" (che non ho avuto il coraggio di vedere).

In questo caso si limita a dirigere (quindi abbiamo scansato il solito finale a sorpresa ultimamente sempre più inutile) Willy Smith e suo figlio in un film praticamente recitato solo da questi ultimi due.


L'idea di partenza non è malaccio (alla faccia dell'originalità): un padre è un figlio in un non meglio specificato futuro sono costretti a tornare su un inabitabile pianeta terra e fronteggiare un mondo ostile e pieno di ostacoli per poter sopravvivere, a questo si aggiunge il fatto che il più "esperto" dei due è impossibilitato a muoversi e sarà tutto nelle mani del ragazzo.

La prima parte ci mette molto ad ingranare, prima di vedere qualche cosa di interessante ce ne vuole di tempo, e anche quando qualcosa accade non è così fenomenale, la regia (almeno nella prima parte) è decorosa, “Sciamalin” sa fare il suo mestiere creando una discreta tensione, poi però il film si avvita su se stesso.

Il rapporto padre-figlio (in teoria il tema cardine del film) non è esplorato adeguatamente: ad un figlio impaurito e monoespressivo si alterna un padre robotico, privo di emozioni, che per quasi tutto il film ripete frasi e istruzioni in maniera meccanica (m-u-o-v-i-t-i, se n-o-n ti sbrighi m-o-r-i-r-e-m-o).
Le scene d'azione non sono molto presenti e quando lo sono purtroppo sono penalizzate da effetti speciali abbastanza malriusciti (gli animali soprattutto sono troppo "finti"), peccato perchè qualche bella cosa c'è (l'impaurito ragazzino all'inizio del film che si avvicina lentamente alla strana creatura).
Per quanto riguarda la trama è la più classica possibile (con un finale che più hollywoodiano non si potrebbe) ma delle sbavature ci sono:

ATTENZIONE SPOILER
- hai un radar dove puoi vedere tutto ciò che è attorno a tuo figlio, vedi che è inseguito da una creatura, poi all'improvviso le creature sono una decina. Mah!
- “Schaolin” avrà paura dell'acqua, anche qua ci viene mostrata come sostanza in grado di respingere le creature malvagie
- gli alieni che hanno distrutto e conquistato la terra dove sono?
...
FINE SPOILER

Comunque visto quello che “Sciamalamalà” ha fatto in passato ci si può passare sopra.
Il film non è una schifezza assoluta, è semplicemente noioso e poco coinvolgente, tutto sulle spalle di un ragazzino quasi esordiente messo lì dal padre per inserirlo nello star system, sembra quasi che Smith abbia usato il regista come suo fantoccio.
Lo stesso ex Principe di Bel Air per tutto il film poteva essere sostituito da un automa e non si sarebbe notata la differenza.
Dalle polemiche sui riferimenti a Scientology mi aspettavo di peggio, sono presenti ma non fagocitano il film per fortuna.
Insomma un film dimenticabile che se possibile anziché risollevare le sorti del regista finisce per affossarle definitivamente e per gran parte non per colpe sue.

Voto 5

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