C'eravamo lasciati con la Sampdoria a Genova, nostra "bestia nera" dello scorso anno, ci ritroviamo a Genoa sempre con la Samp per metter sin da subito le cose in chiaro. Quella che avete incontrato qualche mese fa, cari blucerchiati, non era la vera Juve, ma solo qualcuno che avete avuto la fortuna di incontrare al momento giusto, quando cioè (in entrambe le gare) la tensione era ai minimi stagionali. Ieri sera la signora in giallo e l'assassinio erano invece la stessa persona e il caso è stato risolto con un solo colpo di pistola, quello di Tevez. Gol facile ma che fa tanto morale, per l'apache, che si è mosso abbastanza bene, anche se il suo gioco è ancora grezzo, gol servito su un piatto d'argento dal fenomeno Pogba, sempre più il vero top Player di questa Juve.
Dopo la vittoria dilagante in supercoppa contro la Lazio di Lotito - quando più che la coppa ci siam potuti gustare la sua faccia da pesce lesso, mentre col telefono più che guardare il secondo tempo cercava di contattare i suoi amici della lega per chiedere se gli avessero accreditato il bonifico dell'intero incasso - ieri abbiam dovuto affrontare il fortino di Delio Rossi, che al nostro cospetto ha dovuto ancora una volta rinnegare gli insegnamenti del suo maestro della Boemia e sacrificarsi al Dio catenaccio. Stavolta però non gli dice bene. Abbiam dovuto fare un po' di manovre ma alla fine siam riusciti a parcheggiare nel posto auto del vincitore. Alla fine non c'è stata storia, vittoria stretta ma ampiamente meritata
Buona la prima dunque, di un campionato che si presenta scorbutico sin da subito, con una serie consecutiva di Big match intervallati da gare di Champions. Ma non c'è nessuna "merda" e nessun motorino per noi li fuori. Accettiamo la sfida è andiamo avanti, consci che poi i conti si fanno alla fine.
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