venerdì 11 ottobre 2013

RUSH – di Ron Howard

Ron Howard è un regista controverso. Dopo aver smesso i panni di Richie Cunningham infatti ha firmato moltissimi film come regista, alcuni decisamente riusciti (Cocoon, Fuoco Assassino, Apollo 13) altri invece piuttosto controversi o poco fortunati(Il Grinch, Cuori ribelli, Il codice Da Vinci).

Ultimamente ha deciso di specializzarsi in film "biografici" o comunque basati su storie vere, nei quali è riuscito a raccontare storie toccanti e a farci conoscere personaggi oscuri ma importanti della storia americana (e non), prendiamo ad esempio A Beautiful Mind, o Frost/Nixon, o Cinderella man.


Rush si inserisce in questo filone e lo fa con lo stile classico del regista statunitense: commovente ma non stucchevole, enfatico, con un'ottima gestione dei momenti di tensione. La storia è nota (soprattutto per noi italiani e per gli appassionati di formula uno): la rivalità che si innescò tra il pilota austriaco Nicki Lauda e quello inglese James Hunt nella prima metà degli anni 70' a caccia del titolo mondiale.

Il film mette da subito in risalto la diversità caratteriale e di approccio allo sport dei due (Lauda freddo e calcolatore, Hunt interessato al successo più che al resto), perfino troppo a tratti, dipingendo due personaggi agli antipodi legati soltanto dall'odio reciproco e dalla voglia di prevalere sull'altro (in realtà al di là del carattere e della rivalità "sportiva" i due erano amici). Entrambi sono personaggi controversi, non perfetti, che hanno fatto una scelta di vita e la mantengono fino in fondo, senza compromessi e senza tornare indietro.

Purtroppo il film pigia troppo l'acceleratore (visto il genere) su questo aspetto, dipingendoci un Lauda troppo freddo e opportunista, quasi "meccanico" contrapposto ad un Hunt bello e vincente, pieno di amici, un “Jim Morrison del volante”. Non che nella realtà non fosse piuttosto simile la situazione ma a tratti risulta troppo eccessiva, sebbene nella parte finale il film cerchi di rimettere in pari le due figure mostrandocele come uguali e contrapposte ma egualmente interessanti.

Sarà che siamo simpatizzanti Ferrari ma la figura di Lauda nel contesto ne risulta ridimensionata (ok la rivalità e il talento simile, ma insomma la storia della Formula 1 l'ha fatta decisamente più Lauda di Hunt).
La ricostruzione degli eventi è abbastanza accurata e la tensione è sempre presente, purtroppo però il film risulta penalizzato dal raccontare una storia che gli appassionati di formula 1 conoscono bene, riducendo di fatto la potenza di momenti che dovrebbero risultare tesissimi (e lo so sono se non si conosce la storia in oggetto).

Paradossalmente quindi il film potrebbe risultare più appassionante e godibile per coloro che non sono fan delle 4 ruote e che quindi possono gustarsi una vicenda a loro poco nota, prediligendo questo o quel personaggio (anche se come detto il film spesso ci spinge a preferire uno rispetto all'altro).

Sul lato tecnico nulla da dire, il film è ottimo, anzi una nota la spendiamo per la meravigliosa colonna sonora di Hans Zimmer, davvero perfetta. Una bella fotografia e un buon montaggio.

In definitiva un buon film biografico, magari a tratti eccessivo e troppo enfatico ma che sa fare il suo dovere.

Voto 7+

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