Una formalità la trasferta in Turchia. Troviamo sin da subito il faro della Trebisonda e portiamo la nave in porto, avendo anche l’opportunità di dosare le forze per Domenica, quando dovremo trovarci al quartiere san Siro di Milano per un appuntamento già fissato che proprio non abbiamo potuto rimandare. E dire che, pare, da un paio di anni abbiano messo le partite al lunedì proprio per gli impegni in Europa League, ma la nazionale deve giocare una importantissima gara che deciderà il destino del mondo e dobbiamo sacrificarci.
Stasera la parte del leone la fa Giovinco (si insomma ora non fate battute sul leone pensando a Giovinco) ma proprio non riesce a metterla dentro. Eppure ci prova in tutti i modi. In compenso però propizia il gol di Vidal e mette sulla testa di Osvaldo un pallone solo da schiacciare, di testa, in gol a porta libera. Sarà che gli mancava la pressione dei fischi di casa ma la formichina si muove bene. E poi, diciamolo, tutti oggi hanno potuto mangiarsi la propria razione di gol.
Il doppio vantaggio è dunque uno storico bugiardo, per questo match che pare più un allenamento, con tanto di turnover nel turnover per Conte, che in corsa muove sin da subito la panchina. Digeriamo in parte il kebab di Istanbul e proseguiamo. Ora ad attenderci ci sono i violacei e già i media si fregano le mani per quello che può essere. Tre partite in una settimana, sai quante occasioni di polemica ci saranno?
Ma questa è la Uefa League, lunga e stancante. E se prima eravamo in quattro a ballarla da stasera siamo in tre, con la Lazio che riesce a depauperare un vantaggio di due gol prima e di uno dopo. Dalla prossima se ci va bene ne rimaniamo in due. Il meno è fatto.
Stasera la parte del leone la fa Giovinco (si insomma ora non fate battute sul leone pensando a Giovinco) ma proprio non riesce a metterla dentro. Eppure ci prova in tutti i modi. In compenso però propizia il gol di Vidal e mette sulla testa di Osvaldo un pallone solo da schiacciare, di testa, in gol a porta libera. Sarà che gli mancava la pressione dei fischi di casa ma la formichina si muove bene. E poi, diciamolo, tutti oggi hanno potuto mangiarsi la propria razione di gol.
Il doppio vantaggio è dunque uno storico bugiardo, per questo match che pare più un allenamento, con tanto di turnover nel turnover per Conte, che in corsa muove sin da subito la panchina. Digeriamo in parte il kebab di Istanbul e proseguiamo. Ora ad attenderci ci sono i violacei e già i media si fregano le mani per quello che può essere. Tre partite in una settimana, sai quante occasioni di polemica ci saranno?
Ma questa è la Uefa League, lunga e stancante. E se prima eravamo in quattro a ballarla da stasera siamo in tre, con la Lazio che riesce a depauperare un vantaggio di due gol prima e di uno dopo. Dalla prossima se ci va bene ne rimaniamo in due. Il meno è fatto.
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