Era l'11 settembre 2011 il giorno in cui tutto iniziò, a Torino veniva il Parma e finì in goleada per i nostri che uscirono tra gli applausi. Era l'inizio della Juventus di Antonio Conte, il resto è noto. Stasera il Parma tornava allo Stadium da squadra più in forma del momento e con il suo record di imbattibilità personale, noi invece siamo la squadra più cotta del momento, ma ad una sola vittoria dal record di trionfi casalinghi consecutivi. Alla fine è arrivata, non senza il solito finale al "CardioParma". L'ennesima prova di carattere di una squadra commovente, che vince anche contro le proprie gambe.
Tevez continua nella sua cavalcata nelle prateria contro il generale Immobile, stasera appronta il controsorpasso con una doppietta, dopo l'inutile gol di ieri, che invece aveva visto esultare la Roma. Poi come spesso accade quest'anno a causa dei tanti impegni ravvicinati, capita che si lascia troppo campo all'avversario, che ci punge troppo presto nel secondo tempo con l'ex Molinaro, uno che dal noto piede storto, ma che stasera è l'unico dente avvelenato che ci ha creato problemi. Lo si è visto dall'esultanza quando accorcia le distanze, manco avesse segnato in finale di Champions. Scendere in campo con il modulo speculare non è parsa una buona idea per Donadoni, che fino ad allora perdeva tutti i contrasti uomo contro uomo. Poi Amauri esce un attimo per una crociera da rosso (per gomitata sul volto di Chiellini) e Donadoni capisce che forse era meglio la difesa a quattro.
Nel complesso anche stasera sprechiamo troppo e, checché ne dica Donadoni, a differenza dell'andata (dove il Parma ha combinato molto di più) meritiamo ampiamente la vittoria. Llorente poteva chiuderla, ma dopo aver scartato il portiere ha deciso di non tirare. Così il fegato fegato spappolato dei riommers, che fino alla fine erano rimasti appollaiati sulla piccionaia, si trasforma in inutile lamento, quando (udite bene riommers) Marchisio SUBISCE FALLO in area da Schelotto e Bonucci ANTICIPA Parolo, in un'azione pericolosissima nella quale il Parma va vicinissima al gol. naturalmente persino Paparesta lo riconosce mentre la Roma Televisione Italiana si contorce e non sa quali budella mangiare per inventarsi un rigore inesistente.
Smaltita la solita sofferenza finale che pare infinita, l'unico vero cruccio che rimane dopo questa vittoria (la ventiseiesima) è che a Napoli il capocannoniere non ci sarà per squalifica. In una gara che per loro varrà più della finale di Coppa Italia. Noi usciamo fuori dalla classifica virtuale dei gufi piagnoni, che ci avevano dato per sconfitti. Ora non ci restano le successive sconfitte (per loro già scontate) con Napoli e Roma. Speriamo di deludervi ancora.
81 punti, teste di cazzo! (cit. Mughini) più rosicate e più la nostra furia (in campo) si abbatte su di voi. Mai a riconoscerci nulla e noi mai a concedervi nulla. Perché oramai continuate a vagare nella valle come ciechi, cercando pozzi di acqua lurida da cui bere. Il giorno che esulteremo lo faremo con veemenza e forza sulle vostre facce da ebeti.
[All'andata era andata...]
[All'andata era andata...]
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