Nel recensire questo film un po' rischio di essere di parte, dato che sono ormai anni che seguo questo duo comico, di miei "concittadini", tanto da ispirarmi ad una loro vecchia gag per dare un titolo a questo blog. Un duo che ha avuto modo di scalare tutti i gradini della gavetta prima di approdare sul grande schermo.
Sin dagli esordi con le candid camera su Telefoggia (Occhio di Bue) hanno mostrato un talento comico naturale ed innato. Loro principale caratteristica quella cosiddetta "faccia da schiaffi", che li ha portati a diventare un vero e proprio cult in tutta la provincia. Fino a sbarcare, per gradi, sulla regionale Telenorba (U-Tub) e sulle nazionali Rai2 (Base Luna) e Italia1 (Iene). Una popolarità che da queste parti non si vedeva dai tempi di Toti & Tata (al secolo Emilio Solfrizzi, Antonio Stornaiolo con la regia di Gennaro Nunziate).
Chiedi chi erano I Beatles? Piuttosto, chiedi chi erano Toti & Tata e un pugliese ti risponderà: un fenomeno regionale dirompente e senza precedenti, che però si spegneva nell'anonimato più totale una volta valicato i nostri confini. Così ora chiedi chi sono Pio e Amedeo e un foggiano ti risponderà...
La necessaria introduzione serve a spiegare il perché questo film regge solo grazie a loro. Perchè in sostanza il film, non fosse per loro, sarebbe un Soliti Idioti qualsiasi. Privo si una trama degna, il film è un susseguirsi di gag e situazioni comiche in stile Checcho Zalone. Un parallelismo non azzardato, dato che proprio Zalone musica Fuggi da Foggia (non per Foggia me per i foggiani), un antico (e a noi notissimo) detto, nato nel 1887 dalla penna del giornalista Nondarò.
Si insomma la trama è la solita vecchia storia della coppia che si lascia, con lui che scopre un filmino hard di lei, a pochi giorni dal matrimonio, e fugge da Foggia (che in realtà è Monte Sant'Angelo) con l'amico, per dimenticarla. Ed ecco che qui entrano in "funzione" loro, come caricati a molla, e soprattutto Amedeo, vero mattatore del film (non me ne voglia Pio) che da vita alla sua roboante vena comica. Il classico viaggio del terrone ignorante (già visto con Zalone) senza l'eccessiva volgarità dei soliti gli idioti del cinema italiano di genere, con quel pizzico di politicamente scorretto che non guasta e non offende.
Si insomma, ormai chiunque passi per la tv (o dal web) con un tormentone efficace, sembra destinato a fare cinema. Lo fanno cani e porci senza uno straccio di sceneggiatura, perché non avrebbero dovuto farlo loro, che incarnano la perfetta tradizione della coppia comica, mattatore-spalla? Tempi comici azzeccati, capacità di improvvisazione, qualità espressiva, fanno della loro interpretazione un ottimo inizio cinematografico. Magari un giorno avremo anche la possibilità di rivederli in una sceneggiatura meno "ciofeca" di questa e potremo apprezzarli al meglio.
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