5 punti al traguardo matematico, la Juve mette un'altra pietra miliare sul suo cammino verso lo scudetto. Il miglio è il novantesinmo, solo uno in meno del suo personale record con Capello, ma con ancora quattro partite davanti per migliorare.
Negli ultimi due anni Ballardini è venuto allo Stadium e non ha mai perso, collezionando due pareggi rocamboleschi per 1-1, guarda caso con due formazioni rossoblu (Cagliari e Genoa). Ieri tornava con l'unica rossoblu rimastagli, il Bologna in lotta per la salvezza, ma ha fatto un grosso errore: scendere in campo con la maglia verde (e non rossoblu), su quel tappeto verde che quest'anno ci ha visto solo vincere, 17 volte su 17.
A poco stavolta sono servite le sue solite barricate difensive, di fronte allo strapotere di una Juventus che in questa stagione l'ha messa dentro sempre, eccettuato che a Napoli. Beffa delle beffe, poi, il gol è arrivato proprio quando, forse guardando l'orologio, Ballardini aveva gettato ogni remora e aveva detto alla propria squadra di provare a salire un pochettino in più: Tak! Contropiede ben orchestrato e gol da fuori area di Pogbooom. Detto così si potrebbe pensare che sia stata una pratica semplice da liquidare, ma si è trattato solo un cedimento strutturale. Negli anni questa Juve ha sempre sofferto formazioni che venivano in casa nostra con questo atteggiamento tattico, ma sai come si dice? A furia di dare e dare, la noce si "spertosa".
Se poi in campo hai giocatori capaci di cambiare le sorti della partita con una magia, allora le avversarie hanno ben poca speranza di uscirne indenni. Se non ci pensa Pirlo con le sue punizioni, ci pensa lui, Paul Labile Pogba, l'uomo mercato. E la curva si inneggia il coro: "non si vende Pogba!".
Se c'è una sostanziale differenza tra la prima Juve di Conte e questa dei record sta proprio nella sua concretezza. Tutti ricordiamo quanto fosse più spettacolare quella Juve senza coppe, ma anche più ingenua e immatura. Questa invece, sovraccarica da impegni, ha dovuto sviluppare maggiormente il cervello e l'esperienza, divenendo più cinica e spietata. Conservando e addirittura accrescendo la propria forza.
Ecco perché quando un romanista tira fuori l'argomento "gioco spettacolare", come prova di superiorità rispetto a noi, gli rispondo che anche quella Juve faceva spettacolo, ma lo stesso aveva un calendario meno zeppo di impegni, proprio come il loro quest'anno. Con la differenza che quell'anno vincemmo comunque lo scudetto.
Spassionatamente ci sentiamo in grado di poter dire, a tutte le altre, che per uscire da questa loro mentalità provinciale debbono capire una cosa fondamentale: Aldilà del loro solito vittimismo ingiustificato, se alla fine un record porta ad un secondo posto, non serve davvero a nulla. Spalletti fece il record arrivando secondo e loro rischiano di fare lo stesso oggi. Avete voglia a sbandierare il solito scudetto morale (in stile Mazzarri), quello che vale meno dello scudetto di cartone dell'inter, perché fondato sulla mera illusione che gli episodi vi siano andati SOLO contro. E non mi riferisco al tifoso della curva ma a quello pagato per scrivere sui giornali nazionali o quello nascosto in TV da un finta imparzialità.
Metti ieri, ci son forse due rigori per noi, a parti invertite avrei voluto sentirli! Pistocchi, per il fallo in area su Pirlo, inventa il "Fallo intelligente"... si proprio così, per lui non era rigore perché il Bologna fa fallo intelligente. Come se adesso l'arbitro si dovesse mettere a fare il quiz q.i. ad un fallo prima di assegnare un rigore o meno.
Sul nostro pianeta gemello scoperto dalla Nasa, oggi la Roma fa i complimenti alla Juve e la Juve contraccambia sentitamente, come in un vecchio film. Conscia della sua forza la squadra giallorossa capisce di aver dato di tutto e di più, di aver fatto il possibile ma che c'è stato chi ha fatto meglio di lei. Se ne rammarica ma proprio per questo capisce l'impresa dell'avversario e gli rende onore. La Juve invece da atto alla Roma di essere stata un'avversaria leale e di essere servita a lei stessa per raggiungere nuovi record. Grazie alla tensione che ogni settimana gli ha regalato, ha potuto tenere sempre alta la guardia e non mollare fino alla fine. Purtroppo a 500 anni luce di distanza, qui sulla nostra terra, alla fine sono una delle due squadre si comporterà allo stesso modo.
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