E' uno Spiderman meno dark è più spettacolare, quello del secondo capitolo del reboot, che appunto da più significato alla parola amazing. Un Peter Parker che si lascia alle spalle i dubbi e le incertezze su se stesso, e sulla responsabilità derivante dai propri poteri, e diviene più sicuro di se e spavaldo. Nessuno più ormai lo chiama Uomo Ragno (in Italia), ma lui diviene anche più ironico, quando nel bel mezzo di un fracassoso scontro per le vie di New York gli squilla il telefono e la suoneria è proprio quella di spiderman. Uno che affronta il nemico "fischiettando" e cercando di introdursi con battute di spirito.
Finalmente nemici degni di nota, rispetto al primo capitolo, come detto più incentrato all'introduzione di se stesso. Troviamo qui Elettro, antagonista ostico interpretato da Jamie Foxx. Le spettacolari e adrenaliniche scene d'azione si dipanano su una trama che spiega meglio cose che avevamo lasciato in sospeso: Che ruolo aveva il padre di Peter nella Oscorp? perchè ha abbandonato suo figlio? Domande che troveranno risposta in questo film.
Naturalmente non può mancare l'amore adolescenziale, tema pressoché predominate nei precedenti tre della saga Raimi. D'altronde si tratta di un supereroe giovane e tocca pur rimpinguare il bacino d'utenza del pubblico popolare. Ma in fondo non mancano le sorprese... La fine naturalmente è un arrivederci e tra i titoli di coda (come è ormai prassi) si delineano storie parallele che presuppongono operazioni studiate ad hoc per accrescere il brand.
Forse addirittura più riuscito del primo, con una "identità Spiderman" più chiara e decisa. Più "supereroesco" (passatemi il termine) rispetto a quello che pareva ispirarsi più a un "Chronicle" buono (dal punto di vista della tematica morale di fondo nella della gestione emotiva e pratica dei poteri). Già Chronicle, il supereroe negativo interpretato da Dane DeHaan, che in questo film ritroviamo nei panni di un altro supercattivo (Goblin), che entra "nelle parte" solo alla fine del film, in attesa di sviluppi futuri. Una sorta di biglietto da visita, un to be continued per il terzo capitolo.
Voto 7,5
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