venerdì 5 settembre 2014

I MERCENARI 3 (The Expendables 3) - di Patrick Hughes

Nella sera del debutto di Antonio Conte sulla panchina della Nazionale azzurra, scelgo di gurdarmi un'altra prima a tema, quella di Mercenari 3. Adesso fate voi se la mia è una battuta giocata sul titolo del film, tanto la squadra di Barney Ross non si offende, loro nemmeno si fanno chiamare così in realtà, ma "I Sacrificabili". Che è un po' come se chiamassimo l'Italia, Nazionale di Calcio, senza neppure specificare di quale nazione, come se esistesse soltanto lei. No invece loro vanno fieri non solo di essere mercenari ma di appartenere ad una determinata squadra specifica di mercenari, tanto che "spendono una fortuna" (cit. Banderas) per farselo tatuare sul braccio... anche se poi alcuni di loro tradiscono e cambiano squadra (sto parlano sempre del film).

Com'è questo Mercenari 3? Simpatico e senza pretese, fa quello che deve, anche se un mezzo passettino indietro, rispetto al secondo capitolo, lo fà. Nel senso che ritorna a prendersi più sul serio (stile primo) e lascia meno spazio alla comicità e alla caricatura alla "Machete". L'avevamo infatti lasciati che si citavano a vicenda, li abbiamo ritrovati un po' più seriosi del solito, come se il successo li avesse fatti un po' montare la testa. Ma nulla di che, si ride uguale anche se di meno. Come quando Snipes, aiutato ad evedere da un carcere di massima sicurezza, alla domanda del perchè fosse stato arrestato, risponde: "per evasione fiscale" e chi lo conosce sa che quella è storia vera.

Il tappeto di stelle è comunque apparecchiato, anche se servito come gli artisti musicali del "Battiti Live Tour" (tutti ma un po' alla volta) il che finisce per mettere in ombra un po' tutti. A tale proposito un po' stride la scelta di reclutare in campo (con un pretesto un po' artificioso e poco credibile) un gruppo di giovani per il solo scopo di accattativarsi le simpatie di un pubblico più moderno (sto parlando sempre del film), oltre perchè gli Expendables nascono come celebrazione di un cinema action che fu' e quindi rivolto ad un pubblico tra gli -enta e gli -anta, anche perchè risultano poco funzionali alla cosa. Che poi, se vuoi aprirti a un certo pubblico, puoi farlo decisamente meglio.

Ma come detto non ci si deve aspettare molto da certi film, si deve entrare in sal innanzitutto con la coscienza di ciò che si va a vedere e poi se quel qualcosa ti offre di più delle aspettative, tanto di guadagnato. I Mercenari 3 assolve discretamente il compito che gli è stato assegnato. Ruota un gruppo di Action Stars veterane, regala azione allo spettatore (che è quello che deve fare) e inserisce tratti comici che spezzano la massiccia dose di violenza. Come quella "macchietta" di Banderas che a tratti ruba la scena.

Insomma, se avete visto già gli altri due e vi sono piaciuti, fate un salto a vedere questo, sennò vi consiglio prima di gustarvi il secondo e a tempo perso gli altri.

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